Per 10 giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 6 gennaio sarà un reato accogliere a casa propria più di due persone non conviventi, tra cui potrebbero esserci dei figli o dei nipoti di età superiore ai 14 anni. Conte, pur apparentemente escluderlo, in realtà ha contemplato l’irruzione della Polizia nelle nostre case in presenza della “flagranza di reato”. Mi auguro che l’opposizione in Parlamento e all’interno dello stesso Governo operino concretamente per bloccare un decreto legge incostituzionale.

Buongiorno amici. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha emanato questa volta un decreto legge, non l’ennesimo Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio), in vigore da oggi che reintroduce il cosiddetto “lockdown”, la chiusura totale delle attività pubbliche e l’obbligo per 60 milioni di restare chiusi in casa, salvo giustificati motivi (lavoro, acquisto di beni alimentari, visite mediche), nei giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 6 gennaio, mentre nei giorni lavorativi (28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio) le restrizioni si allenteranno con il passaggio dell'Italia da “Zona rossa” a “Zona arancione”.

Ciò che mi ha colpito, preoccupato e mi conferma che il Presidente del Consiglio e l’attuale Governo operano nell’illegalità è la decisione annunciata da Conte di stabilire il numero e l’età delle persone “non conviventi”, cioè sia familiari e parenti che non risiedono nella stessa abitazione sia amici, che si potranno accogliere all’interno della propria abitazione; di stabilire che ci si potrà recare in una sola abitazione nell’arco della stessa giornata; di stabilire che ci si potrà recare una sola volta nell’arco della stessa giornata in una abitazione diversa dalla propria; di stabilire la fascia oraria in cui si potranno accogliere le persone “non conviventi”.

Queste sono le parole di Conte: “E' possibile ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. È una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo". Più dettagliatamente il nuovo decreto legge precisa che si potrà accogliere le persone “non conviventi” una sola volta al giorno e la fascia oraria in cui si potranno accogliere le persone all’interno della propria abitazione: “Durante i giorni festivi e prefestivi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi".

Ebbene Conte e il suo Governo hanno arbitrariamente codificato un nuovo reato. Di fatto è diventato reato accogliere a casa propria più di due persone non conviventi, tra cui potrebbero esserci dei figli o dei nipoti di età superiore ai 14 anni; accoglierli a casa propria più di una volta al giorno; accoglierli prima delle 5 del mattino e dopo le 22 di sera nei giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 6 gennaio; recarsi in più di una casa diversa dalla propria nell’arco della stessa giornata. Essendo l’Italia uno Stato di diritto, chi perpetra un reato deve essere sanzionato a norma di legge. 

Il reato dovrà prima essere accertato. Chi lo farà? I vicini di casa faranno le spie e i delatori monitorando le porte delle case dei vicini, fotogrando o filmando chi e quando entra ed esce? Verranno mobilitati e posizionati nei pressi delle abitazioni la Polizia comunale, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e l’Esercito per cogliere in flagrante i familiari che si introducono nelle case dei propri genitori, nonni o figli? Conte ha parlato della possibilità di verificare, con un «incrocio» delle autocertificazioni, se in una casa ci sono più di due persone non conviventi. 

Conte, pur apparentemente escluderlo, in realtà ha contemplato l’irruzione della Polizia nelle nostre case in presenza della “flagranza di reato”, cioè se si accerta l’ingresso in una abitazione di più di 2 persone maggiorenni “non conviventi”, lo spostamento dalla propria abitazione più di una volta e l’ingresso in più abitazioni nell’arco della stessa giornata. Queste sono le parole di Conte: “Un sistema liberaldemocratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci una flagranza di reato. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l'autocertificazione". Si tratta di un uso accorto delle parole per occultare la realtà. Il significato vero delle parole di Conte è che la Polizia sarà legittimata a fare irruzione nelle nostre case in presenza della flagranza di reato.

Cari amici, il fatto che questo inedito reato sarà in vigore per soli 10 giorni (24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio) non va venir meno il fatto sostanziale che si tratta di una flagrante violazione delle libertà personali, della tutela del nostro benessere psico-fisico, del diritto al lavoro per assicurare una vita dignitosa a se stessi e alla propria famiglia sanciti dalla Costituzione. La prevenzione del contagio di un virus, assolutamente doverosa per salvaguardare la salute di un numero assai contenuto di cittadini a rischio, che evidenzia una crisi ospedaliera ma non sanitaria, non può comportare la lesione di libertà e diritti costituzionali per 60 milioni di italiani. Mi auguro che le legittime istanze della stragrande maggioranza degli italiani che sono in buona salute vengano recepite da tutti coloro che amano l’Italia, che hanno a cuore il bene degli italiani, che facciano primeggiare l’interesse supremo della nostra Nazione. Mi auguro che l’opposizione in Parlamento e all’interno dello stesso Governo operino concretamente per bloccare un decreto legge incostituzionale, ponendo fine alle rissose e volgari manifestazioni di protesta nelle Aule della Camera dei deputati e del Senato o sulle piattaforme virtuali della Rete degne della Curva Sud degli stadi ma che accrescono il discredito delle istituzioni e ledono al prestigio dello Stato.