Cari amici, la proroga dello stato d’emergenza e le nuove misure restrittive adottate ieri dal Governo si giustificano fondamentalmente con la presenza dei “contagiati”, che sono coloro che risultano positivi al tampone. Il numero di coloro che risultano positivi al tampone oscilla in base al numero dei tamponi che si fanno. Più tamponi si fanno e più aumentano i positivi. 

Considerando che ogni giorno in Italia muoiono circa 1800 persone, il fatto che le morti quotidiane attribuite al Covid-19 oscillano tra i 10 e i 40 morti, questa realtà non potrebbe giustificare la proroga dello stato d’emergenza e le nuove misure restrittive. Né potrebbero giustificarli il numero assai contenuto degli ospedalizzati, in gran parte con sintomi lievi, né il numero dei degenti in terapia intensiva per Covid-19 che sono per fortuna esigui. In ogni caso oggi abbiamo la certezza che i malati di Covid-19 guariscono, escludendo i pazienti con patologie pregresse e i casi eccezionali che ci sono sempre, grazie all’uso degli anticoagulanti in presenza delle trombosi e del plasma iperimmune che contiene gli anticorpi specifici al Covid-19.

Prendiamo atto che il 90 per cento dei positivi al tampone sono asintomatici, che significa che hanno una carica virale talmente bassa da non manifestare i segni della malattia. Ieri il Ministero della Salute, sulla base delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Comitato Tecnico-Scientifico di nomina governativa, ha deliberato che le persone asintomatiche che dopo 21 giorni di quarantena dovessero continuare a risultare positivi al tampone, possono comunque tornare a vivere normalmente e a svolgere la loro attività in seno alla popolazione. La conclusione è inequivocabile: la persona è asintomatica avendo una carica virale talmente bassa da non manifestare i sintomi della malattia e questa carica virale talmente bassa non può contagiare il prossimo. 

Ebbene a fronte di una realtà che complessivamente è rassicurante non si comprende la ragione per cui il Governo perseveri nella proroga dello stato d’emergenza e nell’adozione di provvedimenti restrittivi del nostro diritto inalienabile a vivere liberamente, al lavoro, allo sport, alla cultura, ai viaggi e al divertimento. 

Di estrema gravità l’interferenza nella nostra vita privata dentro casa nostra. Provvedimenti che limitano il numero delle persone che possiamo accogliere dentro casa nostra e che impongono l’uso della mascherina in presenza di persone non conviventi ospitate a casa nostra  sono del tutto incostituzionali. L’applicazione di severe sanzioni pecuniarie a partire da 400 euro e la possibilità di subire processi penali e civili sono di per sé terrificanti per una popolazione che sta subendo un crescente impoverimento. Probabilmente solo nella ferrea dittatura comunista cinese si arriva a tanto. 

Cari amici, la proroga dello stato d’emergenza e le ulteriori misure restrittive e sanzionatorie esprimono l’atteggiamento di un Governo che concepisce gli italiani come incapaci di intendere e di volere, come degli irresponsabili irrecuperabili che vanno sottomessi con il terrore anche a costo di ridurli alla fame e alla disperazione. In un Paese normale e in uno Stato di diritto il cittadino è concepito come un soggetto responsabile e lo Stato interviene solo nel caso in cui il cittadino si comporta in modo irresponsabile. Io do per scontato che se una persona è ammalata, responsabilmente nel proprio interesse si cura con le modalità prescritte dal medico. Non ho dubbio alcuno che la stragrande maggioranza della popolazione sia responsabile. Sono consapevole che da che mondo è mondo ci sono anche alcuni irresponsabili. Ma questa minoranza non può portare a sanzionare la maggioranza responsabile privandola di diritti inalienabili. 

In ogni caso un Governo responsabile deve certamente occuparsi della salute dei cittadini, assicurando la prevenzione e la cura dalla malattia, ma al tempo stesso deve garantire la continuità della vita, del lavoro e delle attività che rientrano nell’ambito dei diritti costituzionali. 

A meno che non si dica chiaramente che non siamo più uno Stato di diritto ma che siamo sottomessi a una dittatura sanitaria. Questo Governo vuole far credere agli italiani che pur di aver salva la vita dalla malattia, si debba accettare il rischio di poter morire per fame, per povertà, per disperazione. Gli irresponsabili non sono gli italiani ma questo Governo di incompetenti e inesperti e i veri o presunti scienziati e tecnici che determinano il comportamento del Governo.