Buongiorno amici. Siete tutti invitati a partecipare alla “Festa della Gioventù” nella Sede della Casa della Civiltà a Fabrica di Roma, in Provincia di Viterbo, sabato 22 aprile, in concomitanza con il mio 71esimo compleanno.

Mi è capitato recentemente di rispondere, ad un amico che mi ha chiesto come sto, «più passa il tempo e più mi sento giovane». 
Può apparire come una battuta, ma lo è fino ad un certo punto perché effettivamente oggi mi sento meglio, fisicamente, mentalmente e spiritualmente, rispetto a dieci o anche vent'anni fa.
Potrebbe essere un gesto scaramantico per scongiurare ogni sorta di malessere che naturalmente si presenta nella fase conclusiva della nostra esistenza terrena, ma non apparterrebbe alla fede nella redenzione della vita eterna o, anche laicamente, all'adesione alla missione tramite cui ci riteniamo pienamente realizzati. 

Abbiamo tutti letto, sentito e forse scritto che la gioventù, più che un dato anagrafico, è soprattutto lo stato di salute positivo della nostra mente, l'orientamento amorevole del nostro spirito, il comportamento costruttivo che ci consente di continuare a pensare, dire e fare ciò che corrisponde al vero, al bene, al buono, al giusto e al bello a prescindere dalle avverse contingenze che, inesorabilmente, si presentano o per la malvagità umana o per l'inesorabilità della malattia e infine della morte.

Ma oggi l'attribuzione dello status di “gioventù” a coloro che hanno superato abbondantemente i 50 anni e rientrano indubbiamente nella fascia d'età dell'anzianità, si deve essenzialmente a una motivazione valoriale. 
Dico con sofferenza da padre e da nonno che gran parte dei nostri figli e nipoti hanno perso il riferimento ai valori oggettivi, assoluti, universali che sostanziano l'essenza della nostra comune umanità, a partire dalla sacralità della vita di tutti, la centralità della famiglia naturale, una visione sobria della vita incentrata sulla dimensione dell'essere, non dell'avere e meno che mai dell'apparire; 
negano il concetto di “verità” e all'insegna dell'ideologia del relativismo mettono tutto e il contrario di tutto sullo stesso piano, finendo per non distinguere il vero dal falso, il bene dal male, il buono dal cattivo, il giusto dall'ingiusto, il bello dal brutto; 
rifiutano le regole della civile convivenza, in particolare il rispetto dell'autorità naturale dei genitori e dell'autorevolezza che si acquisisce dei docenti, dei rappresentanti dello Stato e delle istituzioni religiose preposti all'educazione e alla formazione di cittadini capaci di realizzare al meglio se stessi e, in parallelo, di dare il proprio contributo per salvaguardare il bene della comunità locale e assicurare l'interesse supremo della nazione;
non coltivano una fede sovrannaturale e non aderiscono a una missione di riscatto, salvezza e rinascita del nostro popolo e della nostra civiltà. 

Che ne si sia consapevoli o meno, che lo si voglia o meno, oggi più che mai la missione di rinascita della nostra civiltà decaduta per la sopraffazione dell'ideologia globalista; di salvezza del popolo italiano dalla definitiva scomparsa per l'irreversibile tracollo demografico; di riscatto dell'Italia come Stato nazionale indipendente e sovrano dalla dittatura dell'Unione Europea, degli Stati Uniti, della Nato e delle Nazioni Unite; ebbene, questa missione grava sulle spalle, è riposta nella coscienza ed è affidata alla responsabilità della fetta dell'umanità che, avendo avuto la fortuna di nascere in un'epoca in cui sussistevano la certezza e l'orgoglio della propria fede, identità, valori e regole, oggi è l'unica ad avere il requisito e la possibilità di realizzare un miracolo. 

Ecco perché la “Festa della Gioventù” non è affatto una battuta e non è un gesto scaramantico. Siamo noi, anagraficamente “anziani” ma idealmente e spiritualmente “giovani”, i potenziali protagonisti del miracolo che potrà far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani e riscattare l'Italia. Questo miracolo potrà realizzarsi se, alle idee e ai valori, faremo seguire le azioni, confidando sempre nell'aiuto del Signore. Questo è l'impegno che ci assumiamo come “Protagonisti” della Comunità della Casa della Civiltà.  

La “Festa della Gioventù” è ovviamente aperta a tutti gli iscritti e gli amici della Casa della Civiltà. La nostra Sede può accogliere fino a 55 persone sedute. Chi fosse interessato a partecipare lo comunichi con un commento a questa comunicazione, tramite messaggio al Whatsapp della mia assistente Marialuisa Bonomo al 335.234430 o alla mail adesioni@casadellacivilta.com 

La “Festa della Gioventù” inizierà nel tardo pomeriggio di sabato 22 aprile con l'accoglienza dei partecipanti, a cui seguirà la cena che verrà organizzata con il concorso culinario degli stessi partecipanti. Il fatto che mangeremo ciò che ciascuno di noi avrà preparato e portato, è parte integrante dello spirito comunitario. Il coordinamento della cena è affidato alla nostra amica Stefania Faraoni (339.7241166).
L'organizzazione dell'accoglienza è affidata al Responsabile della Sede della Casa della Civiltà, l'amico Gabriele Benotto (335.6105535).
Nella mattinata di domenica 23 aprile verrà celebrata una Messa nella Sede, officiata da Monsignor Arnaldo Greco, amico e coetaneo del 1952, che verrà da Gorizia per condividere la nostra “Festa della Gioventù”.

Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà sulla retta via. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Mercoledì 15 marzo 2023