Buongiorno amici. È stata una “domenica di sangue”, due giorni fa, per i cristiani in Africa. Nella Repubblica Democratica del Congo i terroristi islamici hanno ucciso 17 fedeli riuniti in preghiera in una chiesa evangelica pentecostale, mentre altri 30 sono rimasti feriti dall'esplosione di un ordigno. In Nigeria è morto arso vivo un parroco cattolico nell'attacco a una chiesa. Sempre in Nigeria, ventiquattr'ore prima, sabato 14 gennaio, è stato rapito un sacerdote cattolico.

La persecuzione e le stragi dei cristiani nel mondo peggiorano di anno in anno. Secondo il rapporto annuale pubblicato nel gennaio del 2022 dell'associazione “Open Doors”, i cristiani perseguitati nel 2021 rispetto al 2020 sono passati da 340 a 360 milioni; i cristiani uccisi sono aumentati da 4.761 a 5.898 (+23 per cento), con una media di 16 cristiani uccisi al giorno; le chiese o edifici connessi attaccati o chiusi erano 5.110 nel 2021, rispetto a 4.488 nel 2020; i cristiani arrestati senza processo e incarcerati erano 6.175 (+44 per cento rispetto al 2020); i cristiani rapiti erano 3.829, contro i 1.710 del 2020. Dei 5.898 i cristiani uccisi per la loro fede, il 78% sono stati uccisi in Nigeria.

Eppure Papa Francesco, sia nell'Angelus di domenica 15 gennaio sia successivamente, non ha detto una parola di condanna delle stragi dei cristiani in Africa, mentre ha invece chiesto ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro e nel mondo di pregare per la popolazione dell'Ucraina.

L'unica reazione ad alto livello è stata quella di Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vice-Presidente del Consiglio, che ha denunciato la strage dei cristiani in Congo, qualificandola «un attacco codardo e disumano». Tajani ha lanciato un appello «a tutti i governi a proteggere le minoranze cristiane» e ha annunciato che presto nominerà «un inviato speciale per tutelare i diritti dei cristiani nel mondo».

Ciò che nessuno osa dire, sia in seno alla Chiesa sia a livello del Governo degli Stati, è che i cristiani perseguitati e uccisi in Africa sono vittime dei terroristi islamici. Ma soprattutto, la Chiesa e i Governi europei e occidentali, non hanno l'onestà intellettuale e il coraggio umano di dire che i terroristi islamici ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.

La strage dei cristiani nella chiesa pentecostale di Kasindi nella Repubblica democratica del Congo, è stata rivendicata dai terroristi islamici dell'Iscap, ramo dell'Isis in Africa centrale.

L'attentato alla chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella regione di Paikoro in Nigeria, culminato nell'uccisione bruciato tra le fiamme il parroco Padre Isaac Achi, e il ferimento con un colpo di arma da fuoco del suo collaboratore Padre Collins, viene attribuito a una «banda di pastori Fulani». Tuttavia Monsignor Luka Sylvester Gopep, Vescovo ausiliare di Minna, ha detto: «Sono venuti per uccidere. Se il loro scopo era una rapina o un sequestro di persona avrebbero agito in modo diverso. L’assalto è stato commesso da una banda di pastori Fulani. Ma ci chiediamo chi li ha inviati ad assalire la casa parrocchiale».

In un’altra area della Nigeria, sabato 14 gennaio è stato rapito Don Michael Olubunimi Olofinlade, Parroco della chiesa di San Giorgio, a Omu Ekiti, nell'area del governo locale di Oye nello Stato di Ekiti, nel sud-ovest della Nigeria.

Pur nella consapevolezza che la persecuzione e l'uccisione dei cristiani avviene in modo significativo anche in Corea del Nord e in Cina, rette da dittature comuniste, è indubbio che nel caso degli Stati islamici la persecuzione e l'uccisione dei cristiani è pienamente legittimata dal Corano e da Maometto. Chi nega questa realtà è perché ha paura della reazione violenta, sia da parte dei Governi islamici sia da parte dei terroristi islamici, così come accadde dopo la Lectio Magistralis su Fede e Ragione pronunciata dal Papa Benedetto XVI a Ratisbona il 16 settembre 2006.

Noi della Casa della Civiltà diciamo la verità sulla realtà intrinsecamente violenta dell'islam, che da 1400 anni non ha mai rinunciato a sottomettere con la forza l'Europa, dopo aver sottomesso la sponda meridionale e orientale del Mediterraneo le cui popolazioni, fino al Settimo secolo, erano al 98% cristiane.
Diciamo chiaramente che, se vogliamo salvaguardare la nostra civiltà, abbiamo il diritto e il dovere di mettere fuori legge l'islam dentro casa nostra, nel rispetto dei musulmani che scelgono di condividere la nostra casa rispettando le nostre leggi e condividendo i nostri valori.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Martedì 17 gennaio 2023