Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Nei momenti bui della Storia la rinascita è stata possibile se c'è stato l'uomo giusto al momento giusto, in grado di colmare un vuoto abissale sul piano dei valori e delle regole grazie al suo carisma personale e a una testimonianza di vita esemplare, ma soprattutto di ricostruire dalle fondamenta un nuovo modello di civile convivenza grazie ad una proposta di vita qualitativamente migliore. 

Così è stato con San Benedetto da Norcia che, dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, realizzò il miracolo della resurrezione edificando le strutture della civiltà cristiana su cui si è fondata l'Europa, dimostrando concretamente la bontà dell'alternativa ispirata alla sua “Regola” con il successo dei Monasteri benedettini, dei microcosmi al cui interno si forgiò un nuovo modello di spiritualità cristiana all'insegna di “Ora et Labora”, coniugando la preghiera al lavoro; di organizzazione sociale e politica improntato a “fede e ragione” e che ha ispirato il sistema della  monarchia costituzionale su cui si è costituita la Repubblica di Venezia; di sistema economico che ha valorizzato lo sviluppo tecnologico rivoluzionando la produzione agricola e migliorando la salute pubblica che all'epoca si basava sulle erbe mediche. 

Così invece non è stato quando, a partire dal 1992, il colpo di stato giudiziario denominato “Mani pulite” che spazzò via la cosiddetta “Prima Repubblica”, si creò un vuoto abissale sul piano politico, facendoci toccare con mano la realtà dello Stato collassato, della democrazia degradata, della civiltà decadente. 
Ebbene, c'è stato un attimo, ma solo un attimo, in cui è sembrato che Mario Segni avrebbe potuto essere “l'uomo giusto al momento giusto”, che un miracolo sarebbe stato possibile in Italia.
Nel 1988 diede vita al “Movimento per la riforma elettorale”. Il 9 giugno 1991 il referendum per il voto di preferenza unico alla Camera passò con il 96% dei consensi. Gli italiani erano stanchi del consociativismo espresso dall'alleanza pluridecennale tra Democrazia Cristiana, Partito Socialista e partiti minori. Nel 1992 Segni fondò il movimento Alleanza Democratica, per promuovere i referendum per la modifica della legge elettorale da proporzionale in maggioritaria e provocare un rinnovamento radicale nel sistema politico italiano. Nel 1993 abbandonò la Democrazia Cristiana, colpita dall'inchiesta Mani pulite. Il 18 aprile 1993 gli italiani si espressero a favore dei referendum che istituivano il sistema maggioritario per il Senato e l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. 
Mario Segni divenne il leader politico italiano più in vista, alcuni giornalisti lo definirono «l'uomo che aveva l'Italia in mano» e Silvio Berlusconi gli propose di candidarsi come premier del centro-destra. Ma Segni rifiutò l'offerta e da allora, così come rapidamente era asceso alla notorietà, rapidamente precipitò nell'oblio. 
A differenza di San Benedetto, Mario Segni non solo è privo di carisma, ma si è rivelato pavido e manipolato dal Partito Radicale, la lunga mano dei poteri finanziari globalisti e relativisti, la realtà politica più deleteria che ha avviato il processo di disgregazione della famiglia e della morale naturale. In aggiunta, Mario Segni è stato esclusivamente promotore di una iniziativa “contro” il sistema politico, ma non aveva, come San Benedetto, una proposta “per” la costruzione di un nuovo modello di civiltà, di Stato, di società e di sviluppo. 
Fu così che il vuoto creato da “Mani pulite” fu colmato da Silvio Berlusconi, costretto a impegnarsi in politica per salvaguardare i propri interessi personali, ma che non ha mai avuto una proposta alternativa al sistema di potere che denunciava, ma di cui era parte integrante, così come attestano i forti indizi di collusione con la Mafia nella sua elezione e gestione del potere.

Da allora, tutti i presunti “salvatori della Patria”, da Romano Prodi a Giorgio Napolitano, da Mario Monti a Mario Draghi, da Matteo Renzi a Matteo Salvini, da Beppe Grillo a Giuseppe Conte, si sono rivelati e hanno confermato di essere strumenti dello strapotere della grande finanza speculativa globalizzata, capace spregiudicatamente di usare e di disfarsi di volti apparentemente diversi, ma che per poter ascendere al “Palazzo del Potere” si prostrano tutti al cospetto del “dio denaro”. Giorgia Meloni ha rappresentato l'ultima spiaggia per gli italiani che hanno coltivato l'illusione che fosse possibile riformare questo sistema di potere globalizzato, disumano e criminale, dall'interno delle istituzioni dello Stato collassato e della democrazia degradata in partitocrazia consociativa. Ma, prima ancora che scadessero i fatidici primi 100 giorni di verifica del suo operato, abbiamo preso atto che questo spietato sistema di potere non fa sconti a nessuno ed è in grado di sottomettere tutti coloro che ambiscono a sedere sullo scranno più alto del “Palazzo del Potere”.

Cari amici, noi confidiamo in un miracolo per l'Italia. La Casa della Civiltà è impegnata per essere pronta a colmare il vuoto che c'è nel sistema di potere a cui siamo sottomessi, pronta a cogliere l'opportunità che si presenterà con l'uomo giusto al momento giusto e, soprattutto, con la proposta dell'alternativa di vita qualitativamente migliore. 

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà sulla retta via. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Domenica 5 marzo 2023