Cari amici buongiorno. Devo innanzitutto correggere un'informazione data ieri. È vero che tutti i soggetti che svolgono attività rivolta al pubblico hanno l'obbligo di avere il Pos, il dispositivo elettronico che consente di effettuare pagamenti tramite carte di credito, di debito o prepagate. È vero che gli stessi soggetti hanno l'obbligo di accettare la richiesta di pagamenti tramite il Pos. Ma al momento non c'è l'obbligo da parte del pubblico di pagare tramite il Pos, ad eccezione del limite per il pagamento in contanti definito dalla legge e che attualmente è di 3.000 euro.

Resta tuttavia vero che la strategia del Governo è di eliminare totalmente il denaro contante dalla circolazione, conformandosi alle direttive dell'Unione Europea, e di usare il Pos come strumento per accelerare il conseguimento di questo obiettivo.

Questa strategia è stata ufficialmente denominata “Italia Cashless”, letteralmente “Italia senza denaro contante”. Alla luce di ciò si spiega l'iniziativa del Governo Draghi di devolvere ben 45 milioni di euro nel 2022, per favorire i pagamenti tramite il Pos, assegnando dei premi con la “lotteria degli scontrini”, che garantisce ai cittadini che partecipano la possibilità di utilizzare uno scontrino derivato da un pagamento come un biglietto della lotteria per vincere premi in denaro; e il “cashback di Stato”, con cui i cittadini che avevano provveduto al pagamento tramite bancomat, hanno ricevuto uno sconto del 10%, sugli acquisti e la possibilità di vincere un montepremi finale.

Di fatto circa l'80% dei soggetti che svolgono attività rivolta al pubblico hanno già il Pos. Lo Stato vuole assicurare che l'abbiano tutti, al 100%.
A tale fine, a partire dal 1° gennaio 2022, sono entrate in vigore le sanzioni amministrative pecuniarie per gli esercenti che rifiutano i pagamenti in valuta elettronica, pari a una sanzione di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Lo Stato chiede ai cittadini di denunciare il commerciante o il professionista che si siano rifiutati di consentire il pagamento tramite il Pos, telefonando o scrivendo alla Guardia di Finanza o all’Agenzia delle Entrate.

L'obbligo di usare il Pos o altre forme di pagamento tracciabile, bancomat o assegni, è indispensabile per per poter usufruire della detrazione al 19% dall'IRPEF (spese mediche e mediche specialistiche; funebri; assicurazioni rischio morte; addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza; veterinarie; interessi passivi; mutui prima casa; intermediazioni immobiliari per abitazione principale; frequenza scuole e università; erogazioni liberali; iscrizione ragazzi ad associazioni sportive, palestre, piscine, altre strutture e impianti sportivi; affitti studenti universitari; abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale).

Soprattutto è ormai vietato corrispondere a mezzo contanti la retribuzione a un dipendente o collaboratore, che può essere corrisposta solo ed esclusivamente tramite bonifici con IBAN, pagamenti elettronici, assegni bancari o postali e versamenti in contanti presso la banca o la posta. Il datore di lavoro o il committente che non rispettano il divieto in materia di tracciabilità degli stipendi sono soggetti a una sanzione amministrativa pecuniaria per un importo compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro. La sanzione sale da 5.000 euro in su per le violazioni di importo superiori a 250 mila euro. Chi non comunica la violazione, pur essendo tenuto a farlo, è soggetto a una sanzione da 3000 a 15.000 euro.

Cari amici, tutto concorre a realizzare la strategia dello Stato e dell'Unione Europea per l'eliminazione del contante dalla circolazione.
Teniamo presente che di fatto il denaro contante rappresenta ormai solo il 5% dell'ammontare delle transazioni finanziarie. Quindi, la strategia “Italia Cashless”, è finalizzata ad assicurare che il denaro contante scompaia definitivamente e che in circolazione al 100% ci sia solo la moneta elettronica virtuale che transita attraverso la carta digitale.
Eppure la moneta elettronica è una moneta privata emessa dalle banche e dalle società finanziarie.
Mentre il denaro contante è l'unica moneta a corso legale, emessa ovunque nel mondo dagli Stati nazionali, che ne sono i garanti, attraverso le banche centrali che sono i “prestatori di ultima istanza”. Fa eccezione l'Eurozona in cui l'euro è emesso dalla Banca Centrale Europea, pur non facendo riferimento ad uno Stato perché l'Unione Europea non è uno Stato.

Cari amici, la Casa della Civiltà propone il riscatto della sovranità monetaria, che significa riattribuire allo Stato la prerogativa di emettere direttamente moneta “a credito”, liberandoci dalla schiavitù dell'euro, che è una moneta “a debito”.
Una volta che lo Stato potrà tornare ad emettere direttamente moneta a credito ed una volta che verrà nazionalizzata la Banca d’Italia (liquidando le quote azionarie oggi in possesso delle banche ed enti privati), o in alternativa affidare in via esclusiva al Ministero del Tesoro l'emissione della moneta tramite la Zecca di Stato, cesserà la truffa del debito pubblico bancario che tornerà ad essere una partita di giro tra due istituzioni entrambe statali, il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia. A quel punto per risollevare le sorti della nostra economia e consentire agli italiani di ritornare a vivere, lo Stato senza indebitarsi presso le banche e senza aumentare le tasse, potrà emettere direttamente moneta e immettere sul mercato l'ammontare del denaro necessario per realizzare una strategia straordinario per il rilancio dello sviluppo.

Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Presidente e Fondatore della Casa della Civiltà

Mercoledì 21 dicembre 2022