Un terrorista islamico in nome dell'islam ha assassinato persone che affermano di essere omosessuali. Nell'islam queste persone sono normalmente assassinate, sono assassinate a Gaza, in Iran, in Iraq, in Libia e soprattutto in Arabia Saudita, nazione che contiene la tomba del profeta e che è il paradigma dell'islam. 
 
Il vero islam è quello saudita. Il responsabile della strage è il terrorista islamico che l'ha compiuta. Il mandante la sua religione. Eppure molti rifiutano di affermare questa verità elementare. Le risse si spostano su altri campi. I movimenti lgbt, quegli stessi movimenti lgbt che ai loro Pride boicottano Israele, e inneggiano ai palestinesi che invece incarcerano (Cisgiordania) o uccidono (Gaza) le persone che ritengono di essere omosessuali, spiegano che il vero colpevole è la cosiddetta omofobia occidentale, che deve essere imbavagliata. Già da questo possiamo comprendere quanto gli appartenenti al movimento lgbt abbiano a cuore il benessere e la sopravvivenza delle persone che si ritengono omosessuali.
 
Eppure l'islam spesso non viene nemmeno nominato. I veri mandanti sono coloro che affermano che i figli devono avere una madre e un padre e che privare i figli di questa realtà sia una violenza atroce. Il movimento lgbt sta protestando contro il divieto di donazioni di sangue per le persone con comportamenti omosessuali. Chi ha questi comportamenti non può donare il sangue. Questi comportamenti moltiplicano per 20 in rischio di AIDS (dati dell'Oms), malattia che ha una "finestra immunologica", una fase in cui è già nel sangue e può già essere trasmessa ma non può ancora essere rilevata. Per il movimento lgbt è irrilevante il rischio di trasmettere malattie, come è irrilevante il dolore e la persecuzione di persone per il loro orientamento nei paesi islamici. 
 
È un movimento politico pieno di odio: odio per il cristianesimo, odio per l'umanità, odio per la libertà, inclusa quella di affermare che la cosiddetta omosessualità non è un dato strutturale ma un comportamento, e odio per se stessi, odio per le persone che si ritengono omosessuali di cui ai loro Pride danno una visione caricaturale e oscena.
 
Noi che amiamo gli uomini e le donne e i bambini, sul sangue appena sparso osiamo dire la verità: a uccidere è stato un terrorista islamico. La compassione e l'orrore per quello che è successo, per quei poveri morti, per le madri che piangeranno la loro assenza ogni istante, ci impone il dovere della verità. Il mandante è una religione che condanna nelle sue terre l'omosessualità a morte e che non ha bisogno di attendere di essere maggioritaria sul nostro suolo per ucciderli anche da noi. 
La nostra è l'unica civiltà che garantisce alla persona la libertà di vivere la propria vita, la propria sessualità, le proprie idee. Questa civiltà difendiamola.