Per quanto riguarda i fatti di Colonia, il problema più grave sono i cinque giorni di ritardo con cui è affiorata la notizia, perché anche qui, come sempre, è stato eseguito l'ordine di censura su tutti i crimini di persone di origine islamica, sia che siano immigrati sia che siano cittadini nati nella nazione, e in particolare i crimini a sfondo sessuale. Questa volta l'enormità del crimine non ha permesso al meccanismo della censura di funzionare.
Questa censura protegge in tutta Europa, inclusa l'Italia, i crimini degli islamici. La parola corretta non è immigrati: gli immigrati cristiani hanno tassi di delinquenza bassissimi, gli immigrati Sikh lo stesso, invece i cittadini residenti di origine islamica, comprese le persone di seconda o di terza o di quarta generazione, hanno una tasso di violenza altissima.
Più del 50% dei crimini sessuali in Franca, l'80% dei crimini sessuali in Svezia e Norvegia sono commessi da islamici. E ciò avviene sotto censura, salvo quando proprio non si può come a Colonia.
Questa censura è una direttiva ufficiale e serve per evitare il razzismo. L'antirazzismo quindi è la giusta causa sotto le cui bandiere si commettono ingiuste cose.
La verità non deve mai essere censurata. La verità non può mai fare danni a una causa giusta.
Ed ora ricordo una frase sul razzismo di M. L. King: antirazzismo vuol dire giudicare due fatti identici nella stessa maniera indipendentemente dal colore della pelle o dalla nazione o dalla religione di chi li ha commessi. Se a Colonia fossero stati degli uomini tedeschi di origine tedesca, degli uomini europei, degli uomini cristiani, quale sarebbe stata la reazione dei media? Cosa avrebbero detto i vari Lerner/Boldrini/eccetera?
Dove è il sindaco di Colonia, una signora molto amante dell'immigrazione? Lo sappiamo già: sta spiegando che le donne che vorranno partecipare al Carnevale, meglio che siano accompagnate, castamente vestite, sobrie e che evitino qualsiasi atteggiamento che possa dare adito a interpretazioni dubbie.
I fatti di Colonia sono solo la punta dell'iceberg e soprattutto sono solo l'inizio di un nuovo mondo che aspetta le donne europee: ma cosa vi aspettavate? L'indifferenza totale al destino delle donne islamiche ha dato i suoi frutti. Come ho scritto nei miei libri, “Il drago come realtà” e “Le realtà dell'orco”: la nostra ignobile indifferenza al dolore altrui ci annienterà. La libertà? O tutti o nessuno. Non abbiamo combattuto per la libertà degli altri? Perderemo la nostra.
Oppure invertiamo lo schema.
Adesso.
E l'arma che abbiamo tradito, quella che ci salverà, è l'arma della verità.
La verità sull'islam e sul suo fondatore.