Il 23 agosto è stato la ricorrenza dell’anniversario del patto Molotov-Ribbentrop, la ovvia alleanza tra due mostri, che il filosofo francese Besancon ha definito gemelli eterozigoti.

Nel bellissimo saggio Novecento. Il secolo del male, lo storico Besançon descrive nazismo e comunismo, come gemelli eterozigoti. Nemmeno: erano e sono padre e figlio, il comunismo è stato il padre del nazismo, lo ha tenuto a battesimo, lo ha
sostanzialmente generato. Il comunismo per primo parla dello sterminio di un intero popolo e lo attua, il comunismo per primo attua i campi di concentramento, ipotizza
lo sfruttamento totale del corpo del nemico, anche come cavia per esperimenti scientifici. Un padre degenere, con un figlio centomila volte più degenere, e al grido di «meglio i nazisti dei socialdemocratici», il comunismo aveva reso ingovernabili le incerte democrazie, flagellate dai postumi della guerra mondiale e dalla tragica crisi economica, e favorito e protetto il mostro, l’uovo del serpente. 

Se Orwell in Omaggio alla Catalogna ci parla dei comunisti spagnoli, che come faranno i comunisti friulani a Porzûs aprono il fuoco sui compagni di trincea, Koestler in Buio a Mezzogiorno ci ricorda come, sistematicamente, nell’Europa invasa dai nazisti, la tecnica dei comunisti per levarsi dai piedi gli antinazisti che erano anche anticomunisti fosse molto semplice: li denunciavano alla Gestapo. Li consegnavano al male assoluto.

Il comunismo, come il nazismo e come il terrorismo islamico, ma in realtà la parola corretta è semplicemente islam, se lo consideriamo come è strutturato adesso, sono culture di morte. L’islam diventa cultura di vita nella visione del “jihad di pace” di Mahmoud Mohamed Taha, in questo momento considerata eretica. La loro molla è l’invidia, l’invidia assoluta che i morti hanno per i vivi. La trovate nei film sugli zombie, la trovate nel grido di «Viva la muerte» dei falangisti spagnoli, la trovate nelle parole dei terroristi di Madrid: voi amate la vita e noi la morte, per questo vinceremo. La trovate nella follia psicotica del terrorismo palestinese.

L’alleanza tra i tre è inevitabile dato l’odio comune per le democrazie, per il grande satana e il piccolo satana responsabili di tutta l’infelicità del mondo (Stati Uniti e Israele), l’odio e il disprezzo per la religione cristiana ed ebraica. Nazismo, comunismo e islam sono alleati naturali perché hanno intenti diversi, ma hanno gli stessi nemici. Hanno amori diversi, ma gli stessi odii e l’odio è più forte dell’amore
nelle menti ferme alla barbarie. E tutti e tre questi atroci totalitarismi hanno il mito folle del bambino soldato.

Noi non viviamo né nel Reich di Hitler, né nella Germania comunista, né nella Russia di Stalin. E il fatto che non ci viviamo è costato lacrime e sangue. Abbiamo il dovere di non permettere che i nostri figli vivano in una repubblica islamica. Abbiamo  il dovere di essere liberi. E non può esserci libertà senza intelligenza, che viene da intelligere. 

Cominciamo a  capire che i poteri forti, Obama e Bergoglio, ci hanno condannato a morte. La forsennata immigrazione islamica causerà prima il definitivo tracollo economico, poi l'islamizzazione. 
Salviamo  la  libertà  dei nostri figli. Obama e Bergoglio sono entrambi tragicamente anti-cristiani. Se Bergoglio avesse chiesto di accogliere i clandestini, inclusi quei che vengono da nazione floride come Marocco e Senegal, per convertirli, il suo messaggio avrebbe avuto un senso cristiano. Ma il peronista Bergoglio, già grande amico di  appassionati amanti di terrificanti dittature, ordina semplicemente il suicidio dell'Italia a favore dell'islam. Il male si traveste da compassione.