16 gennaio 2013 un commando jihadista attaccava il complesso di gas di In Amenas, nel sud dell’Algeria, uccidendo e sequestrando decine di lavoratori quasi tutti stranieri (…). Nessuno sospettava che su una tragedia del genere il governo di Algeri potesse stendere una coltre di silenzio rendendo difficile la ricostruzione dei fatti e, persino, l’accertamento del numero esatto delle persone, tra vittime e assalitori, rimaste uccise. Ancora oggi si è fermi al bilancio, reso noto due giorni dopo la conclusione del sequestro, secondo cui 37 cittadini stranieri di otto diverse nazionalità, una guardia di sicurezza algerina e 29 terroristi rimasero uccisi all’interno del sito di gas.

Dati che, da subito, suscitarono perplessità giacché risultava che il commando fosse composto da almeno 40 elementi. Una versione vicina alla realtà la fornì il quotidiano arabo El Watan rivelando l’uccisione di oltre 30 jihadisti mentre altri sette sarebbero stati catturati dalle forze algerine. La presenza di jihadisti, da tempo infiltrati tra le maestranze che avevano offerto al commando terrorista sostegno informativo e logistico. Nonostante la repressione delle autorità algerine, i membri del nuovo gruppo terrorista guidato da Belmokhtar, al Mourabitoun, hanno fondato diverse scuole per l’addestramento di giovani kamikaze alcuni dei quali si sono già immolati in Mali, Libia e Siria. L’ accidentale uccisione di ostaggi da parte delle truppe speciali algerine è un incidente che può capitare anche nelle migliori famiglie, ma che dimostra che l’interesse per la sopravvivenza degli infedeli non fosse prioritaria.

 

Durante quell'attacco come durante gli episodi in Kenya, chi dimostrava di essere islamico con la capacità di recitare il Corano era salvato, gli altri scannati come cani. La teoria teologica di riferimento è il versetto del Corano che recita: "Uccidi gli infedeli ovunque si trovino".

 

Negli ultimi due giorni i cristiani uccisi sono solo una settantina. Il massacro è avvenuto in Nigeria. Tutti i commentatori ci stanno spiegando le motivazioni del massacro. Il massacro è stato organizzato dalle organizzazione islamiche estremiste, che è un gran bel termine, perché è sufficiente che qualcuno sia più estremista, che qualsiasi folle fa le figura del moderato. Rispetto a Hitler, Mussolini era un dittatore moderato, e rispetto a Stalin era moderato Krusciov e così via. Se paragonati ai salafiti, che vietano di tagliare il pomodoro in senso sagittale perché può formarsi il disegno della croce, certo i Fratelli Musulmani sono moderati. E quelli che ai cristiani vogliono togliere qualsiasi proprietà e qualsiasi diritto civile, ma sono disposti a lasciarli vivi, sono moderati rispetto a chi li sta ammazzando come si ammazzano i cani rabbiosi, come si sterminano i topi di fogna, nell’indifferenza generale di un Occidente folle di buonismo islamicamente corretto e di delirante amore per il terrorismo islamico, quello palestinese in primis.

La domanda numero uno: chi è stato? Trova una facile risposta: gli integralisti, anzi i salafiti, che in arabo vuol dire integralista, ma così cominciamo a imparare la lingua, il primo passo di chi si avvia alla sottomissione. I salafiti sono un gruppo a parte, l’islam è tanto buono. Non dobbiamo criminalizzare tutti per una minoranza. Gli integralisti esisteranno sicuramente anche nel buddismo, però in questa fase storica non massacrano gli stranieri a decine, quindi una religione che se interpretata in maniera integrale è omicida, già si presenta male.

Vorrei ricordare che il numero di tedeschi che era favorevole allo sterminio degli ebrei inclusi i bambini era una minoranza: questo non ha salvato gli ebrei. La maggioranza dei turchi non era favorevole allo sterminio degli armeni e in particolare delle donne e dei bambini: questo non ha salvato nessuno. E' sufficiente che il 20 % di una popolazione sia favorevole alla violenza indiscriminata sui civili perché quella popolazione sia mortalmente pericolosa, estremamente pericolosa, potenzialmente genocidaria. E così la domanda numero uno è a posto.

Si passa alla domanda numero due: perché? Le spiegazioni sono numerose. Scelgo a caso tra le varie ipotesi. L’attentato è stato fatto come reazione a un qualche atto non gradito del governo, come reazione alla cattiveria dell’Occidente, cattivo a prescindere, per destabilizzare il governo centrale e/o locale per scatenare una guerra interreligiosa. L’ipotesi che il massacro è stato fatto per massacrare i cristiani, che per l’islam sono infedeli, è un concetto troppo cattivo per il commentatore medio. L’islam è una religione fondata da un generale che l’ha imposta con la spada e che ordina di uccidere gli infedeli ovunque si trovino.

I cristiani in Nigeria, come quelli del Senegal, come quelli del Kenya, come l’intera popolazione di Israele, ma anche come l’intera popolazione dell’Europa sono infedeli. Non tutte le persone di convinta e reale fede islamica desiderano ucciderci. La maggioranza desidera solo dominarci in una posizione di sottomessi che si dice dhimmi. Non è possibile, il Corano lo vieta, che un musulmano possa convivere con non musulmani rispettandoli e a diritti pari.

Ciò che il Corano comanda a proposito di noi infedeli: Sgozza gli infedeli ovunque li trovi (2:191); Fai la guerra agli infedeli che vivono vicino a te (9:123); Quando si presenta l’occasione, uccidete gli infedeli ovunque li si catturi (9,5); Gli ebrei ed i cristiani sono pervertiti; combattili (9:30); Uccidete gli ebrei ei cristiani, se non si convertono all¹islam o se rifiutano di pagare la jizya [tassa dell'umiliazione] (9,29); Mutilate e crocifiggete gli infedeli se criticano l’islam (05:33); Punite i miscredenti con indumenti (gabbie) di fuoco, aste di ferro con ganci, acqua bollente, si fondano la loro pelle e il ventre (22:19-21); Ogni religione diversa dall’islam non è accettabile (3:85); Non cercare la pace con gli infedeli; decapitateli quando li prendete prigionieri (47:4); Terrorizzare e decapitare quelli che credono in altre scritture diverse dal Corano (8,12); I miscredenti sono stupidi; esortate i musulmani a combatterli (8:65); I musulmani non devono prendere gli infedeli come amici (3:28); I musulmani devono radunare tutte le armi possibili per terrorizzare gli infedeli (8:60); Gli infedeli sono impuri e non vanno lasciati entrare in moschea (9,28).

Ogni islamico che sbarca in Europa porta con sé la sua fede e la sua fede afferma: uccidi gli infedeli ovunque si trovino. Noi siamo infedeli. Chi afferma che l’islam è o può essere una religione di pace è una persona che vuole credere in un’illusione, una persona molto poco informata o semplicemente qualcuno che sta mentendo. L’ unica pace possibile per l’islam è la sottomissione del mondo ai suoi precetti. Islam vuol dire sottomissione.

Per la sottomissione, grazie, ma non contate su di me. Dobbiamo salvare i cristiani, fare tutto quello che possiamo per Israele, che è sotto minaccia nucleare e creare per gli uomini e le donne nati dell’islam una via di fuga da una teocrazia terrificante. Dobbiamo far uscire il mondo occidentale da questo strano incantesimo che ha annientato la sua critica e la sua potenza cognitiva nell’osceno impasto di buonismo e politicamente corretto.

Il primo passo, quello fondamentale, è che non venga più giustificato il terrorismo. Non è esistito un terrorismo armeno, non è esistito un terrorismo ebraico: gli armeni sopravvissuti non hanno fatto saltare le scuole a Istanbul, gli ebrei usciti dai lager non hanno distrutto gli autobus di Berlino. Il terrorismo nasce da una cultura di morte. Ora la moda imperante è che il terrorismo sia una reazione alla sofferenza, quindi il terrorista diventa un individuo che ha ragione a prescindere: il solo fatto che sia diventato terrorista dimostra che gli hanno pestato i piedi. Non esiste un terrorismo tibetano, e per quanto riguarda Osama Bin Laden, deve essere stato un trauma terribile essere ricco sfondato.

Il secondo passo è sospendere il delirio che tutte le religioni siano uguali e meritino rispetto. Nulla, meno che mai una religione deve essere rispettata a prescindere. Nulla, e meno che mai le religioni devono essere al di sopra delle critiche. Una religione che sbarca al terzo millennio con la lapidazione delle adultere e il taglio della mano destra ai ladri è una religione che va combattuta, in nome dell’umanità. E della dignità. E della possibilità di vivere in pace. E in letizia. Vale la pena di combattere per questo.