Ce lo dovevamo aspettare. Prima o poi avrebbero svelato il segreto del loro successo e così finalmente è stato. Ora sappiamo con certezza a quale teoria economica fanno riferimento i provvedimenti del Governo Renzi. Per capirlo è stato sufficiente ascoltare un’intervista rilasciata dal Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al quotidiano Avvenire, in cui il titolare del dicastero getta la maschera rispondendo così:

Domanda: Ministro, abbiamo mille giorni di tempo?
Risposta: I mille giorni sono il periodo nel quale si cominciano a vedere i risultati. Non sono mille giorni di promesse, sono mille giorni di lavoro… Se le imprese credono - e dovrebbero farlo - che queste riforme cambieranno il sistema, possono accorciare loro i tempi. Serve più fiducia: se io credo al futuro, mi comporto come se fossi già nel futuro. Ci credano e ne approfittino subito, anticipino gli investimenti. Alle imprese dico: credete nell’Italia, le aspettative si autorealizzano.

Il resto dell’intervista è un mix di retorica (“il debito pubblico scenderà solo con la crescita”) per poi ripropone i soliti tagli alla spesa pubblica per limitare i deficit, ignorando il fatto che detta spesa rappresenta un trasferimento di risorse dal pubblico al privato, allineandosi dunque in tutto e per tutto, all’idea di Mister Draghi, ovvero che per tornare a crescere, dovrà essere il settore privato ad indebitarsi ulteriormente prendendo ancora prestiti e non lo Stato. Follia pura.

Ma la cosa sconvolgente sta nel fatto queste dichiarazioni del Ministro Padoan, arrivano dopo la diffusione di dati macroeconomici profondamente negativi:

Flessione delle esportazioni -4,1%;

Crollo delle importazioni - 14,1%;

Ennesima contrazione del credito alla imprese (- 2,3%) ed alle famiglie (-1,1%);

La riduzione del credito alle imprese è di 90 miliardi di euro in 2 anni;

Le sofferenze bancarie nette sono salite da 77 a 78,2 miliardi di euro mentre quelle lorde sono arrivate a 174 miliardi. In rapporto agli impieghi totali il tasso di sofferenza è pari al 4,22% contro il 3,85% di un anno fa e lo 0,86% di prima della crisi.

I fallimenti di aziende sono cresciuti nel secondo trimestre 2014, rispetto allo stesso periodo del 2013, del 14%

Il PIL nominale non solo non cresce, come scrive il Governo nei suoi documenti, ma segna per il 2014 un - 0,5%.

State implorando pietà! Non volete conoscere gli altri dati sullo scempio che questo Governo sta procurando all’Italia?..Disoccupazione, debito pubblico, privato,…

Ma torniamo a Padoan ed alla sua mystic economy, le cui basi abbiamo scovato nei brani dell’intervista riportati in precedenza: ripetere sempre lo stesso mantra, credere con fiducia ed ottimismo (come la pubblicità dell’Unieuro di qualche anno fa) e le aspettative si autorealizzano!!!

Dunque, la ricetta del valente ministro e dello Psico Premier è alla fine la seguente:

Proviamo a realizzare una serie di Riforme (giustizia, lavoro, senato,…) che non c’entrano niente con la moneta, il debito, le tasse e che non hanno nessun impatto sulle variabili macroeconomiche;

Sulla base di queste inutili Riforme, gli imprenditori, sulla base della fiducia, anticiperanno gli investimenti e dunque innescheranno una nuova spinta verso la crescita.

Bisogna riconoscere al ministro almeno una qualità; restare seri e professionali mentre si dicono cose degne della miglior Wanna Marchi è difficile, ma lui ce l’ha fatta. Bravo!

Il fatto che poi Renzi vada in tv, annunciando che realizzerà il più grande taglio di tasse della storia (ben 18 mld), quando nella realtà, le imposte saliranno ed è scritto che cresceranno nel DEF, documento da lui stesso presentato, ci danno l’esatta dimensione psicotica dei soggetti in esame.

Tuttavia, il quadro economico di riferimento è piuttosto semplice da comprendere. L’economia italiana è vessata da livelli insostenibili di tasse e di debito privato

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Dunque, cosa fare nell’immediato per uscire da questa depressione?

La dimensione colossale del debito costringe lo Stato ad imporre livelli di tassazione asfissianti. L’unico modo per pagare i debiti è con la MONETA; dato che creare moneta non costa nulla perché è una scrittura contabile, quello che si dovrebbe fare è CREARE MONETA ed utilizzarla per contestualmente ABBASSARE LE TASSE. Abbassarle per davvero, non come fa finta di fare Renzi .

Oggi le imposte complessive ammontano a circa 750 miliardi di euro; dovremmo ridurle a 550.

Se si realizzasse una simile strategia (creazione di moneta e contestuale riduzione delle imposte), si produrrebbero nel sistema economico i seguenti risultati:

1 – famiglie ed imprese, vedrebbero aumentato il loro reddito disponibile (non della mancetta elettorale di Renzi), riprenderebbero i consumi e tornerebbe moneta in circolazione, sbloccando tutta una serie di meccanismi ad oggi cristallizzati;

2 – se questa riduzione di tasse venisse considerata permanente, si avrebbe un secondo effetto per cui la parte della popolazione che ha soldi da parte, calcolerebbe che in futuro si ritroverà un reddito maggiore (anche indirettamente, tramite apprezzamento di immobili o azioni) e spenderebbe una parte dei soldi che ha già e che ora tiene in Bot, Btp, Cct. Si determinerebbe un effetto positivo sulle aspettative, ma non come quello proposto dal Ministro Padoan, basato sul nulla e sulla mystic economy;

3 – il sistema bancario, constatata la miglior situazione patrimoniale del settore privato, sarebbe incline a riaprire i rubinetti del credito senza necessitare di alcun programma d’immissione di liquidità da parte della Bce. Famiglie ed imprese, sarebbero maggiormente solvibili e dunque meritevoli di nuovo credito.

L’unica soluzione per realizzare praticamente e rapidamente questa strategia è l’adozione dei Certificati di Credito Fiscale di Giovanni Zibordi e Marco Cattaneo.

Una riduzione delle imposte di 200 miliardi di euro potrebbe essere realisticamente realizzata, senza uscire dall’euro, senza dover chiedere nulla a nessuno, in completa autonomia dal nostro Paese. Purtroppo però, la mystic economy non prevede simili soluzioni e temo che fin quando resteremo ostaggi di questa manica di stregoni da strapazzo, la depressione continuerà; ma attenzione, perché i nodi stanno per giungere al pettine. Il tempo trascorre inesorabile.