Lo abbiamo ripetuto fino allo sfinimento, ma ancora oggi in certi capoccioni, dei veri asini economicamente parlando, che sono al Governo, in Parlamento,sui media non si riesce a far breccia.

La questione è semplice: oltre un certo livello di debito complessivo ( il 180% del PIL) la situazione economica diviene insostenibile e produce semplicemente un ulteriore peggioramento progressivo che finirà col distruggere il tessuto industriale e sociale di questo Paese.

Malgrado ci si sia affidati alle cure dei Professori, al Governo Letta ( che in realtà altro non è se non la prosecuzione del Governo Monti) la musica non cambia.

Alcuni dati giusto per rendere il quadro minimamente esaustivo.

  1. Il tasso di disoccupazione in Italia è salito al 12.2%. Questa è la cifra più alta da 35 anni a questa parte.
  2. Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è salito al 38.5%, e nel sud Italia ha recentemente raggiunto la soglia del 50%.
  3. Una media di 134 punti vendita stanno chiudendo in Italia ogni singolo giorno. Nel complesso, circa 224,000 esercizi al dettaglio hanno chiuso dal 2008.
  4. L’economia italiana è in contrazione da sette trimestri consecutivi.(e non è finita!!)
  5. E’ stato proiettato che il PIL in Italia si ridurrà dell’1.8% quest’anno.( diciamo un più realistico -2,3% per difetto e con certa dose di ottimismo)
  6. La produzione industriale in Italia è diminuita per 15 mesi di fila. Ora è scesa al livello più basso sin da 25 anni.
  7. Nel complesso, la produzione industriale in Italia è diminuita di circa un quarto sin dal 2008.
  8. A Maggio le vendite di automobili in Italia sono diminuite dell’8% rispetto all’anno precedente.
  9. Il numero di persone che sono considerate “gravemente povere” in Italia è raddoppiato negli ultimi due anni.
  10. L’Italia ora ha un rapporto tra debito/PIL del 130%.
  11. E’ stato proiettato che l’Italia avrà bisogno di un grande piano di salvataggio dell’UE entro sei mesi.

Siamo in depressione e non potranno essere Letta & C. coloro che ci salveranno da questa triste condizione perché han dimostrato con i fatti, di continuare a servire la finanza globale ed il sistema bancario nel suo complesso.

Decidono di non decidere e nel frattempo il Paese muore. Se decidono qualcosa, è su questioni talmente marginali che hanno impatto zero sulla situazione economica complessiva. Bisogna anche dire che sono circondati da pletore cianciati che starnazzano ciascuna rivendicazioni per il proprio misero orticello; per l’ANCE bisogna trovare sistemi per incentivare l’acquisto delle abitazioni; per il Centro Studi Promotor “ci aspettiamo nuovi incentivi alla rottamazione…”; i ristoratori chiedono tutele verso la concorrenza degli agriturismo,B&B,…; Grillo va da Napolitano a dire che siamo falliti!!; Confindustria chiede di lavorare di più per incrementare la produttività e guadagnare forse lo stesso stipendio enel frattempo “dobbiamo soffrire”; i sindacati chiedono lo stipendio sottoforma di Cig per quelli che non lavorano; al bar davanti il Parlamento chiedono di abolire l’Imu mentre gli inquilini della stessa scale dicono che non gliene frega niente!!!

Questa è oggi l’Italia, divisa in tante piccole “Signorie”, tanti miserabili orticelli dove nessuno vede al di là del proprio naso!!!

La realtà che stiamo vivendo sulla nostra pelle dovrebbe oramai averci fatto comprendere che non ci si salva singolarmente, per regione, per distretto industriale , ma l’unica via è salvare l’Italia tutta. Tutte le richieste legittime per carità,  fatte dai rappresentanti delle associazioni delle varie categorie sono come minimo sbagliate e diventerebbero dannose laddove venissero accolte in sede istituzionale.

Il grafico della produzione industriale in Italia è sconfortante:

 

Quello che più preoccupa è che non ci sono segnali d’inversione del trend  e con estrema probabilità la discesa continuerà ancora.

Ad ulteriore testimonianza di come tutto il sistema stia implodendo, è interessante analizzare il seguente grafico:

 

Se ancora si nutre qualche dubbio sulla reale gravità della situazione e di come al momento le possibilità di uscirne siano lo zero  assoluto, osserviamo questo interessante grafico sull’andamento dei prestiti in Italia:

 

Il settore bancario è il cuore del problema; bisogna mettere le mani sulle regole che permettono alla banche di creare denaro dal nulla, ben oltre il loro livello di depositi, procedendo ad una reale distinzione tra banche di raccolta e banche d’investimento, limitando il credito che possono concedere ed indirizzandolo in principal modo verso attività produttive e non per comprare la seconda, terza ,decima casa o per pagarsi le vacanze o la macchinetta!!

E’ indispensabile capire dove stanno i problemi per poterli risolvere; per favore, qualcuno salvi il soldato Letta!!