L’ economia è una scienza sociale, non è fisica, chimica, matematica, ma è semplicemente lo studio della realtà economica attraverso la realizzazione di modelli comportamentali.

La base su cui poggia l’intero sistema economico è lo scambio; la somma degli scambi che avvengono nell’intero sistema economico reale, rappresentano l’economia di un settore industriale, di un paese, di un continente, del mondo intero.

Lo scambio consiste nell’acquisto da parte del compratore di un bene, servizio od asset finanziario a fronte di un pagamento di denaro, a favore del venditore.

Il denaro usato per la conclusione della transazione è di due tipi: contante o credito. Nel sistema economico moderno, il 97% del denaro è in realtà credito, creato dalla banche commerciali quando erogano un prestito dal nulla, a costo zero e senza controllo. Prestano soldi che non hanno. Se così non fosse, come potrebbe spiegarsi che una banca come Banco Espirito Santo perda nel giro di 24 ore il 50% del proprio valore di borsa?!

Si comprende dunque immediatamente come, venendo meno la quantità di moneta nel sistema, l’economia stessa andrà in crisi, perché diminuiranno il numero di transazioni ed il prezzo dei beni e servizi scambiati. In altre parole, si osserverà una distruzione di ricchezza finanziaria.

Abbiamo ora gli strumenti, il giusto criterio per comprendere cosa è successo nel mondo tra il 2007 ed il 2008 e come questa repentina scomparsa del credito bancario, abbia originato la crisi attuale, che per inciso, in Italia è stata amplificata dalla stupide politiche di austerità dei governi Monti, Letta, Renzi.

Nei grafici sopra riportati si evidenzia un andamento speculare; si muovono tutti allo stesso modo. C’è una iniziale restrizione del credito bancario (le banche non fanno più prestiti, non si fidano più delle controparti) che si riflette immediatamente sulla quantità di moneta M3. La quantità di moneta misurata da M3 comprende sia il denaro contante che i depositi bancari, i quali sono creati dalle banche commerciali quando fanno prestiti. Dunque, riducendosi il volume del credito bancario, cosa succede ad M3? Si riduce anch’essa in modo identico. Riducendosi la quantità di moneta a disposizione del settore privato (imprese e famiglie), ovviamente scenderanno anche i consumi, le aziende si troveranno con un improvviso eccesso di produzione e cercheranno di ridurre la quantità di beni prodotti. Le attività produttive che riusciranno per tempo a ridurre la produzione riusciranno a restare sul mercato , le altre andranno incontro all’estinzione. Ciò è testimoniato dal grafico della Produzione industriale che segue l’andamento degli altri due evidenziando due crolli significativi. Infine, un minor numero di aziende operanti sul mercato significa meno posti di lavoro, maggiore disoccupazione, povertà e miseria. Anche l’andamento di questo grafico risulta essere altamente correlato ai precedenti.

A questo punto, dovrebbe essere chiaro a noi tutti che l’unica via per tornare a crescere, non è la riforma del Senato, la riforma della Giustizia, marciare a tappe forzate verso le privatizzazioni o la nuova legge elettorale. Non servono a nulla.

L’unica cosa da fare è immettere moneta nel sistema per una quantità di almeno 200 miliardi di euro attraverso una riduzione delle imposte (oggi lo Stato incassa 750 miliardi l’anno di tasse; si dovrebbe scendere a 550 per ridare ossigeno all’economia).

Quanto alle riforme necessarie al Paese, l’unica da fare è quella riguardante il settore bancario. Si deve togliere alle banche commerciali il potere di creare denaro attraverso i prestiti.

Il denaro, banconote e moneta elettronica, dovrebbe essere creato dallo Stato attraverso la sua Banca Centrale. Alle banche commerciali andrebbero assegnati esclusivamente compiti di esecuzione di pagamenti ed intermediazione.

Fin quando non si porterà a compimento questa Riforma, la Vera Riforma, non ci sarà speranza per la nostra economia ed il nostro Paese sarà destinato al default od alla depressione perenne.

Ed il peggio deve ancora arrivare.