Buona domenica amici. Dobbiamo mobilitarci culturalmente per dare vita a un movimento autenticamente sovranista, che affermi in modo chiaro e operi in modo determinato per il riscatto della piena sovranità nazionale, che si articola nella sovranità monetaria, economica, legislativa, giudiziaria, sul piano della sicurezza e della difesa, alimentare, energetica, educativa, culturale, informatica. 

Prendiamo atto che ad oggi in seno al Parlamento non ci sono partiti autenticamente sovranisti e che tutti i partiti affermano di voler restare in seno all’Unione Europea che ci ha spogliato della nostra sovranità. Anche ieri, in occasione dell’uscita definitiva del Regno Unito dall’Unione Europea, Matteo Salvini ha sostenuto sulla sua pagina Facebook: “Io lavoro per cambiare questa Europa da dentro, perché l’Italia torni ad essere protagonista”. Sempre ieri su Facebook Giorgia Meloni ha scritto: “Da oggi, con ancor più forza e determinazione, l’Italia dovrà difendere in Europa la propria sovranità nazionale e i propri interessi nazionali”. 

Si tratta di un ossimoro, di una contraddizione sul piano logico, perché all’interno dell’Unione Europea l’Italia ha già perso al 100 per 100 la sovranità monetaria, all’80 per cento la sovranità legislativa, ha ipotecato la sovranità giudiziaria, ha appaltato la sovranità sul piano della sicurezza e della difesa, ha rinunciato alla sovranità alimentare ed energetica. Quindi per riscattare la sovranità nazionale bisogna obbligatoriamente uscire dall’Unione Europea, non è razionalmente e concretamente possibile riscattare la nostra sovranità nazionale restando dentro l’Unione Europea.

In questo contesto risulta incomprensibile l’ostinazione con cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i partiti della sinistra e persino la Chiesa cattolica di Papa Francesco inveiscono contro dei fantomatici partiti sovranisti che in Italia finora non esistono. Ieri l’Agenzia di stampa Ansa, la principale fonte di comunicazione in Italia, ha pubblicato un articolo dal titolo “I cinque anni di Mattarella al Colle. Ancora contro i venti sovranisti”, che inizia così: “Cinque anni spesi a guidare il Quirinale con discrezione prediligendo più la "moral suasion" che gli interventi pubblici. Cinque anni difficili con l'obiettivo di tenere saldo l'ancoraggio europeo sferzato da tempeste sovraniste e ondate di populismo”.

Siamo di fronte a uno spettacolo politico assurdo. I due maggiori partiti del Centrodestra affermano di voler restare in Europa e vengono accusati di voler uscire dall’Europa. 

Ma soprattutto registriamo la criminalizzazione del concetto stesso di “sovranità” e del soggetto politico “sovranista”. Eppure l’articolo 1 della nostra Costituzione afferma che “la sovranità appartiene al popolo”, mentre l’articolo 11 esclude la rinuncia alla sovranità. Così come, nell’assumere le sue funzioni, il Presidente della Repubblica, dice: «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione»; ugualmente il Presidente del Consiglio e i Ministri dicono: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione.» Ed è ovvio che la nostra Nazione è l’Italia non l’Unione Europea.

Cari amici, abbiamo il diritto e il dovere di riscattare la nostra sovranità nazionale per affermare l’interesse supremo dell’Italia e il bene primario degli italiani. Solo con il riscatto della nostra sovranità nazionale potremo rilanciare lo sviluppo che faccia rinascere le nostre imprese rigenerando il flusso vitale della produzione e dei consumi di beni e servizi frutto del lavoro degli italiani; potremo realizzare il miracolo della rigenerazione della vita aiutando le famiglie italiane a mettere al mondo dei figli per porre un argine al tracollo demografico; potremo salvaguardare la nostra civiltà dalla deriva della dittatura relativista e dalla minaccia dell’islamizzazione. Mobilitiamoci per acquisire e diffondere informazione corretta, per recuperare i valori che ci fortificano dentro, per individuare il traguardo da conseguire concretamente. Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà. Insieme ce la faremo.