Buongiorno amici. Il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, un imprenditore eletto dalla sinistra, ieri ha fatto innalzare una barriera metallica per impedire a una dozzina di cosiddetti “migranti” l’accesso a un accampamento costituito da alcune tende situato sul retro dell'ex “Casa dei diritti Don Gallo”. Si è trattato di un vero e proprio blitz della Polizia locale ed operai del Comune. Tutti gli indumenti e i beni dei “migranti” sono stati ammucchiati di fronte a un paio di abitazioni adiacenti.

A parte il destino beffardo della “Casa dei diritti” che vede primeggiare l’ottemperanza dei doveri. A parte il fatto che la notizia viene data con un basso profilo dei mezzi di comunicazione locali e nazionali evidentemente perché è un Sindaco di sinistra ad aver fatto sloggiare con la forza i “migranti” (immaginiamoci il clamore che sarebbe esploso se l’avesse fatto un Sindaco della Lega o di destra). 

Mi domando: cosa accadrà in Italia il giorno in cui lo Stato dirà a decine di centinaia di migliaia di cosiddetti “migranti” che non potrà più concedere loro gratuitamente alloggio, utenze domestiche, vitto, sanità, istruzione, trasporti, cellulare, wi-fi, due euro e mezzo al giorno per le spese personali? Come reagiranno decine di centinaia di migliaia di giovani che hanno prevalentemente tra i 20 e i 30 anni, dalle spalle robuste e probabilmente con un addestramento alle armi? Saremo in grado di reprimere la loro rivolta armata o comunque violenta in un’Italia in cui lo Stato ha abbandonato alla deriva le forze dell’ordine, che denunciano la perdita di circa 50 mila unità, lo smantellamento dei commissariati di polizia e delle stazioni dei carabinieri, l’incapacità a controllare il territorio, un’età media di 48 anni, un addestramento e un armamento inadeguati, uno stipendio insufficiente, una legislazione che non li tutela, una magistratura che favorisce i criminali anziché sostenere dei servitori dello Stato che rischiano quotidianamente la loro vita?