Cari amici, venerdì notte 7 dicembre il trapper Sfera Ebbasta aveva due concerti. Il primo nella discoteca “Altromondo Studios” a Rimini e il secondo nella discoteca “Lanterna Azzurra” a Corinaldo, vicino ad Ancona. Sempre il 7 dicembre era il compleanno di Sfera Ebbasta, pseudonimo di Gionata Boschetti.

Dopo essere atterrato nel pomeriggio all’Aeroporto Fellini di Rimini con un jet privato, ha festeggiato i suoi 26 anni con degli amici all’Hotel Lungomare di Riccione. Poi, a partire da mezzanotte circa, si è esibito nella discoteca “Altromondo Studios”, gremita di ragazzi tra i 14 e i 18 anni, fino a mezzanotte e mezza. “Mi dispiace di non poter restare ancora, me ne devo andare”, ha annunciato dal palco infilandosi in auto per recarsi a Corinaldo. La tragedia nella discoteca “Lanterna Azzurra” si è consumata verso l’una di notte quando Sfera Ebbasta era in autostrada. Da Rimini a Corinaldo ci vuole circa un’ora d’auto.

Paolo Curi, il marito di Eleonora Girolimini, madre di quattro figli morta anche lei nella calca della discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo dove si era recata per accompagnare la figlioletta più grande di appena 11 anni, ha dichiarato: “Non ce la faccio a dire niente. Solo che quattro figli sono rimasti senza la loro mamma e uno di loro prende ancora il latte. Parlerò più avanti per dire quello che è successo li dentro. Non era un concerto ma una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici. Il concerto doveva iniziare alle 22 e invece non iniziava. Porti tuo figlio li ed erano tutti ubriachi”.

C’è un problema che concerne la sovrapposizione degli orari. Nelle due discoteche di Rimini e di Corinaldo, entrambe gremite di ragazzi a partire dalle 21, si attendeva il concerto di Sfera Ebbasta nella stessa fascia oraria. La lunghissima attesa nella discoteca di Corinaldo, come denuncia il marito della madre di 39 anni morta nella calca, si è tradotta nell’ubriacatura per eccesso di alcolici dei ragazzi. È un elemento ulteriore per capire meglio la dinamica della tragedia e soprattutto per prevenire il ripetersi di simili stragi dei nostri figli in discoteche che, anziché essere luoghi di sano divertimento, si trasformano in calderoni infernali di morte.