Le dimissioni di Berlusconi furono un colpo di Stato? Allam chiama in causa l’Europa

Magdi Cristiano Allam, deputato del gruppo ELD del Parlamento Europeo e capolista di Fratelli d’Italia alle elezioni del 25 maggio nella circoscrizione del nord-est, ha presentato una interrogazione al Consiglio e alla Commissione Europea per fare chiarezza sulle dimissioni di Silvio Berlusconi da Presidente del Consiglio nel mese di novembre del 2011.

L’ex premier ha più volte parlato di un disegno che lo ha costretto a rassegnare le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio lasciando il testimone a Mario Monti “nominato” da Giorgio Napolitano.

In seguito alle scottanti dichiarazioni di Carlo De Benedetti, Romano Prodi, Mario Monti nelle interviste rilasciate ad Alan Friedman emergono importanti elementi di quello che è stato più volte definito un vero e proprio colpo di Stato.

Ma se prima la questione era rimasta su un piano strettamente italiano e nazionale, ora Allam tira in ballo direttamente l’Unione Europea e i massimi esponenti delle istituzioni che la compongono. Allam chiede, infatti, di conoscere che ruolo hanno svolto i vertici della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea, del Fondo Monetario Internazionale e i capi di Stato dei Paesi che compongono il Consiglio Europeo.

“E’ una questione che non può passare in silenzio né in Italia né a livello europeo” ha dichiarato Allam “in quanto sono in ballo la sovranità del popolo italiano e i basilari principi di libertà, democrazia, fiducia e rispetto che devono essere riconosciuti a tutti i cittadini.”

“Una ingerenza da parte di forze straniere” ha continuato Allam “in vicende interne alle dinamiche italiane e che hanno a che fare con la rappresentatività democratica degli organi eletti dal popolo italiano è un fatto estremamente grave che lede i diritti fondamentali della persona e che va ben oltre lo spirito di solidarietà e cooperazione che dovrebbe animare nazioni che aderiscono liberamente all’Unione Europea.”

Magdi Cristiano Allam ha, infine, concluso sottolineando che “qualora ce ne fosse ancora bisogno, questa è una ulteriore conferma della necessità di riscattare la nostra sovranità nazionale, monetaria e legislativa per essere autenticamente noi stessi a casa propria.”

Ecco di seguito il testo dell'interrogazione alla Commissione e al Consiglio:

PREMESSO CHE:

- in data 8 novembre 2011 il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano riferiva di aver ricevuto Silvio Berlusconi, di aver preso atto del venir meno della maggioranza alla Camera dei deputati, di attendere la sua rimissione del mandato quale Premier per procedere “all’individuazione di un nuovo premier”. Napolitano evidenziava “l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea.” (1)

- il 9 novembre 2011 Giorgio Napolitano nominava senatore a vita Mario Monti, già Commissario Europeo dal 1999 al 2004;

- il 12 novembre il Presidente del Consiglio saliva al Quirinale e rassegnava le dimissioni;

- il 16 novembre 2011, Giorgio Napolitano investiva Mario Monti della carica di Presidente del Consiglio;

- Berlusconi aveva precedentemente paventato l’ipotesi di una uscita dell’Italia dall’euro e Bini Smaghi, ex membro del consiglio direttivo della BCE, ha confermato che “non è un caso che le dimissioni di Berlusconi siano avvenute dopo che l’ipotesi di uscita dall’Euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi di altri paesi”; (2)

- tale intenzione di Berlusconi è confermata anche da Hans-Werner Sinn, Presidente dell’Ifo, istituto di ricerca tedesco; (3)

- sono emerse alcune indiscrezioni secondo cui Monti sia stato contattato da Napolitano già prima della crisi di Governo e non dopo il venir meno della maggioranza; indiscrezioni ribadite nelle interviste di Alan Friedman a Carlo De Benedetti, Romano Prodi e Mario Monti in cui si confermano incontri in cui Napolitano avrebbe preallarmato Monti per un incarico da premier; (4)

- lo stesso Napolitano ha confermato gli incontri con Monti in una lettera dell’11 febbraio 2014; (5)

- Silvio Berlusconi ha pubblicamente dichiarato di “essere stato costretto a rassegnare le dimissioni” definendo tale circostanza un “colpo di Stato”; (6)

- Corrado Passera, a.d. di Banca Intesa, nell’estate 2011 propose a Napolitano e Monti un piano per la ripresa economica chiedendo di “non proporre tale piano agli italiani, adesso e con sincerità, ma costruendo il vasto consenso necessario attraverso la condivisione di benefici e sacrifici”; (7)

- nell’agosto del 2011 il Presidente della BCE Jean Claude Trichet e il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi inviavano una lettera a Silvio Berlusconi ingiungendo all’Italia di attuare misure in materia economica; (8)

- alcuni ispettori della BCE nel corso di un incontro con la Commissione Bilancio del Senato avrebbero dichiarato in data 9 novembre e quindi prima che il Premier italiano avesse rassegnato le dimissioni: ”Verra’ fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?”, “Se voi non sostenete il Governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi, e voi andate in fallimento”, come dichiarato dal senatore della Lega Nord Massimo Garavaglia; (9)

- il Wall Street Journal riportava la notizia di una telefonata del 20 ottobre 2011 di Angela Merkel a Giorgio Napolitano per chiedere le dimissioni di Berlusconi; (10)

- l’ex premier spagnolo Zapatero riferisce di pressioni dell’UE su Silvio Berlusconi che avrebbero portato alle sue dimissioni; (11)

- fonti giornalistiche riportano alcune frasi dette dal Presidente della Commissione UE José Barroso a un ministro italiano secondo cui “era necessario staccare la spina a Berlusconi” e che la strategia doveva essere “una raffica di dichiarazioni da tutti i fronti”; (12)

- una ingerenza dell’UE e/o di qualsiasi suo membro a livello di Commissione e Consiglio nelle scelte sovrane di uno Stato membro ledono fortemente i principi basilari di libertà, democrazia, sovranità che competono al popolo italiano e che se così fosse accaduto ciò costituisce una grave violazione dei trattati sottoscritti e del rispetto che dovrebbe intercorrere tra i diversi Stati membri che compongono l’Unione europea basato su fiducia, cooperazione e solidarietà;

SI CHIEDE:

- di rendere noto se vi sono state ingerenze da parte di membri della Commissione e del Consiglio nel cambio di governo italiano;

- di confermare se vertici e funzionari della BCE abbiano esercitato pressioni sul cambio di governo italiano;

- di confermare se il Presidente Barroso abbia mai fatto pressioni per la rimozione dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi;

- di rendere noto se altri Capi di Stato abbiano mai fatto pressioni per alterare la composizione del governo italiano democraticamente eletto;

- di avviare una inchiesta interna all’Unione Europea per accertare i fatti, che coinvolga tutte le parti in questione e che accerti eventuali violazioni dei principi fondanti dell’Unione Europea e i trattati e che verifichi il coinvolgimento dei vertici delle istituzioni europee nella vicenda.

Fonti:

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