(Il Giornale, 25 giugno 2016) - L'islam è riuscito a spaccare l'Europa. Considerando che in Europa la Gran Bretagna è la roccaforte dell'islamizzazione finanziaria, politica, sociale, culturale e giuridica, è l'avamposto del radicalismo e del terrorismo islamico, è la patria del multiculturalismo che ha partorito il primo sindaco musulmano di Londra, la vittoria del “Brexit” è una esplicita sconfitta di questo modello di “nuova civiltà” europea ed è una implicita vittoria dell'islam.

È altrettanto vero che gli islamici in Gran Bretagna avrebbero preferito restare in questa Unione Europea perché fin troppo accomodante nei loro confronti, promuovendo, tutelando e finanziando la legittimazione dell'islam come religione in seno alle istituzioni pubbliche, la proliferazione delle moschee, la presenza di associazioni non governative, centri studi e di fornazione particolarmente dediti a codificare il reato di “islamofobia”, l'invasione di clandestini islamici che finiranno per sostituirsi alla popolazione autoctona europea che soffre del tracollo demografico più grave al mondo, la nascita di partiti politici islamici che democraticamente trasformeranno i nostri Stati laici e liberali in teocrazie prostrate al solo culto del loro dio Allah. Anche nel caso di successo del “Remain” gli islamici avrebbero cantato vittoria.

Così come è chiaro che dal punto di vista dei britannici che hanno scelto “Leave”, il loro voto traduce la volontà di salvare il salvabile di una civiltà violata e violentata sia dall'ideologia dell'immigrazionismo imposta dall'Unione Europea che ha favorito gli stranieri a discapito degli autoctoni, sia dall'ideologia del multiculturalismo, frutto di una tradizione coloniale applicata in modo suicida in Gran Bretagna, dove si è consentito agli islamici di costituire un proprio stato in nuce, sostanziato dal loro predominio in seno al secondo mercato finanziario al mondo dopo quello di New York, dalla crescita demografica, dal controllo del territorio spartito su base etnico-confessionale, dal condizionamento della sharia legittimata in seno ai tribunali coranici che da 34 anni hanno emesso decine di migliaia di sentenze in tema di diritto patrimoniale e familiare.

Non è un caso che proprio a Londra, la capitale più popolosa d'Europa e patria del multiculturalismo, la maggioranza degli elettori si siano schierati contro il “Brexit”, trainati dal neo-sindaco musulmano Sadiq Khan. Gli autoctoni a Londra sono solo il 45%, il 55% della popolazione sono originari di stati stranieri e il 35% sono nati all'estero. Alle “comunità” straniere è stato consentito di auto-amministrarsi sulla base di proprie regole e addirittura, nel caso degli islamici, sulla base di proprie leggi, la sharia. L'islamizzazione di Londra è l'esempio più eloquente del fallimento del multicuralismo, della sconfitta di questa Europa, del successo dell'islam nello sfruttare la nostra democrazia e le nostre leggi per infiltrarsi dentro casa nostra e sottometterci.

La “Associazione dei Musulmani della Gran Bretagna”, espressione dei Fratelli Musulmani, ha fatto campagna elettorale a favore della permanenza della Gran Bretagna nell'Unione Europea “anche se non è un'istituzione perfetta”. Il Presidente Omer El-Hamdoon aveva detto che “i musulmani devono votare per un'Europa più forte”, e che “l'uscita dall'Europa aumenterà i crimini contro i musulmani britannici”.
Persino il radicale “Partito di Liberazione” Hizb ut-Tahrir, che aspira alla riesumazione del Califfato islamico, aveva optato per l'Unione Europea perché “è una realtà sovra-nazionale”. Miqdad Versi aveva scritto sul Guardian un commento dal titolo “Per i musulmani britannici c'è una sola scelta: restare in Europa”, in cui affermava che l'Unione Europea è da paragonarsi alla “Umma”, la Nazione islamica, in quanto aggregazione di comunità multi-etniche e multi-confessionali, un modello che sarebbe stato promosso da Maometto, includendo gli ebrei come parte della Umma. Nulla di più falso: delle tre tribù ebraiche di Medina, due furono espulse, la terza, quella dei Banu Qurayza, fu massacrata nel 627. Bella prospettiva per la “Umma” europea!

Ben venga dunque la scelta della Gran Bretagna di uscire dall'Europa se  corrisponderà alla liberazione dall'islam e alla fine del multiculturalismo.
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