Buongiorno amici. I musulmani laici non praticanti, soprattuto se risiedono in Occidente che garantisce loro la libertà d'espressione, sono in prima fila nell'affermare la bontà dell'islam come religione di pace. All'opposto i musulmani praticanti che ottemperano letteralmente a quanto Allah ha prescritto nel Corano e a quanto ha detto e fatto Maometto sostengono senza giri di parole la legittimità della guerra santa contro i miscredenti, cioè tutti i non musulmani, a partire dagli ebrei e dai cristiani. 

Lo scrittore francese di origine marocchina Tahar Ben Jelloun, nel suo ultimo saggio "È questo l'islam che fa paura" (Bompiani), condanna senza mezzi termini i terroristi islamici dell'Isis e il loro "pseudo-Stato islamico" perché non avrebbero nulla a che fare con l'islam: "Non c'è un solo versetto del Corano che dice di sgozzare e decapitare i non musulmani", "danneggiano l'immagine dell'islam e dei musulmani". 

È sconsolante il fatto che persone che passano per degli intellettuali e per referenti dei musulmani in Occidente dimostrino una sostanziale ignoranza dell'islam. Mi limiterò a menzionare il versetto 33 della Sura 5 del Corano:
"La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso".

Della necessità di distinguere tra i musulmani moderati, che ci sono, e dell'islam moderato, che è una contraddizione in termini, parlerò oggi Latina alle ore 18 nella conferenza dal titolo "Islam, un mondo che non ci appartiene", presso il "Circolo cittadino" in Piazza del Popolo 2. 

Ringrazio il Presidente del "Circolo cittadino", l'avvocato Sergio Jiucci, per aver promosso l'incontro e per l'ospitalità, Angelo Conte e Giuseppe Longo per l'organizzazione dell'incontro che è pubblico.

L'ingresso è libero ai cittadini. Tutti coloro che non rinunciano al dovere di conoscere la verità e al diritto di proclamarla in libertà per riscattare la certezza di chi siamo e salvaguardare la nostra civiltà, sono vivamente pregati di partecipare. Dopo il mio intervento seguirà il dibattito con il pubblico. 

Per ulteriori informazioni e per prenotare il posto a sedere telefonate al 329. 8899755