(Il Giornale, 19 febbraio 2016) - Ma dove erano i benpensanti, i relativisti, i fifo-islamici, i pacifinti, gli arcobalenisti, le vetero-femministe quando la notte di Capodanno un esercito di stupratori islamici ha sferrato una vera e propria azione di guerra sessuale violentando e molestando migliaia di donne europee in sette città della Germania, in Svezia, Austria e Svizzera? È indubbio che è stato perpetrato lo “stupro islamico dell'Europa”, come l'ha correttamente definito nella sua copertina il settimanale polacco "wSIECI", mostrando una donna bianca avvolta nella bandiera dell'Unione Europea che urla mentre viene assalita da mani scure. Altro che propaganda nazista o fascista...

Ma hanno letto ciò che la Polizia di Colonia ha trascritto nei verbali: a tutte le donne “hanno cercato di infilare dita nella vagina, sono stati palpati seni e sedere, hanno rubato soldi, carte di credito, documenti e cellulare”. Lo sanno che sono migliaia le donne che hanno sporto denuncia a Colonia, Amburgo, Duesseldorf, Francoforte, Berlino, Bielefeld? 

Ma sono consapevoli che si è trattato di un'aggressione sessuale di massa, secondo la stessa testimonianza del ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maizière: "È una nuova dimensione del crimine. È chiaro che tutto è stato preordinato e organizzato"? 

Eppure, a dispetto di queste certezze, i governi europei hanno avuto paura, hanno ignorato e mistificato la realtà, per “non alimentare il razzismo nei confronti degli immigrati e dei musulmani”. In Europa non c'è stata una mobilitazione contro la violenza sessuale di massa e a difesa delle donne, ma una mobilitazione per relativizzare, sdrammatizzare e ridimensionare la violenza sessuale di massa e per scagionare gli immigrati e gli islamici.  
Com'è possibile che non sia stato sanzionato il sedicente imam di Colonia Sami Abu-Yusuf, che ha legittimato lo stupro collettivo delle donne: “Uno dei motivi per cui gli uomini musulmani violentano o infastidiscono le donne è per come vanno vestite. Quando se ne vanno in giro mezze nude e profumate, accadono certe cose. E' come buttare olio sul fuoco”?

Federica Mogherini, esponente del Pd elevata alla carica tanto altisonante quanto inutile di Alto Rappresentante per la Politica Estera e della Sicurezza dell'Unione Europea, il 13 gennaio ha detto che non possiamo condannare l'islam per l'aggressione sessuale di massa verificatasi nella notte di Capodanno perché le donne sono vittime di violenze anche da parte degli europei non musulmani. Il sindaco di Colonia, Henriette Reker, è arrivata al punto da richiedere alle donne di non assumere comportamenti equivoci che “possano essere fraintesi da persone di altre culture”.

È ora che si sappia che la violenza degli islamici contro le donne è legittimata dall'islam che le concepisce come antropologicamente inferiore. Maometto le definì “manchevoli nell'intelletto”. Nel Corano Allah prescrive: “Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre”. (4, 34) “(...) Esse hanno diritti equivalenti ai loro doveri, in base alle buone consuetudini, ma gli uomini sono a loro superiori”. (2, 228)

La violenza sessuale di massa contro le donne è un nuovo fronte della guerra scatenata dal terrorismo islamico globalizzato. Per l'ennesima volta quest'Europa ha dimostrato di odiare se stessa. Peggio ancora: è un'Europa che ha a tal punto paura del proprio carnefice, da scegliere di far prevalere la violenza islamica che anticipa l'esecuzione della nostra condanna a morte, rispetto alla legittima e doverosa difesa del nostro inalienabile diritto alla vita, alla dignità e alla libertà. Quest'Europa è sin d'ora morta dentro, un corpo senz'anima. Dobbiamo liberarcene al più presto. Prima che ci sarà vietato anche scrivere questa denuncia. 
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