Il Giornale) - A parte un’implicita condanna di Hamas da parte del capo dello Stato Napolitano che in un’intervista a La Stampa ha definito “una provocazione anche contro l’Autorità nazionale palestinese il rapimento e l’uccisione dei tre giovani israeliani prima e l’offensiva dei missili su Israele poi”, il Governo italiano e quelli europei agiscono come sempre a ranghi sparsi visitando separatamente il Medio Oriente, profferendo generiche condanne della violenza e reiterando lo scontato auspicio che si affermi la pace.

Dobbiamo prendere atto che oggi gli Stati Uniti del presidente filo-islamico Obama e l’Unione Europea da sempre fondamentalmente anti-israeliana non hanno la lucidità e la capacità di denunciare “senza se e senza ma” il terrorismo di Hamas e di affermare in modo inequivocabile che solo liberando Gaza dalla dittatura islamica si potrà pervenire ad una pace tra Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp). Si dimentica che nel 2005 Israele si ritirò unilateralmente da Gaza e che a seguito di un bagno di sangue con un centinaio di morti palestinesi Hamas assunse il controllo di Gaza estromettendo l’Anp del Presidente Abu Mazen, il cui consigliere militare Mohammad Dahlan definì Hamas “una banda di assassini”. Si dimentica che ad oggi Hamas è messa al bando come “organizzazione terroristica” sia dalle Nazioni Unite sia dall’Unione Europea. Si fa finta di non vedere che oltre un miliardo di euro stanziato dall’Unione Europea ai palestinesi anziché promuovere lo sviluppo è stato utilizzato per consolidare, da un lato, l’apparato della sicurezza e la burocrazia dell’Anp e, dall’altro, un arsenale di circa 11.500 razzi lanciati da Hamas contro Israele al ritmo di 1 ogni 9 minuti negli ultimi 5 giorni. Quale Paese al mondo non reagirebbe per difendere la propria popolazione? Però Israele è comunque colpevole perché grazie all’Iron Dome, un efficiente sistema anti-missili, non ha finora registrato vittime civili anche se dal 2001 circa 70 israeliani sono stati uccisi dal lancio di questi razzi.

Possibile che quest’Occidente non sappia che il terrorismo non è mai giustificabile, non è mai legittimo, è sempre di natura aggressiva e non reattiva, perché il terrorismo c’è solo se ci sono i burattinai, non perché ci sono i potenziali burattini? Che non si possono mettere sullo stesso piano chi predica e pratica il terrorismo perché disconosce il diritto altrui alla vita, e chi ricorre alla forza dell’esercito nazionale per difendere il proprio diritto alla vita? Possibile che quest’Occidente non sappia che nel preambolo dello Statuto di Hamas sta scritto “Israele sarà stabilito e rimarrà in esistenza finché l’islam non lo ponga nel nulla” e “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno”, mentre l’articolo 13 afferma “Non c’è soluzione per il problema palestinese se non il Jihad. Quanto alle iniziative e conferenze internazionali, sono perdite di tempo e giochi da bambini”?

Possibile che quest’Occidente non prende atto che Israele è l’unico Stato al mondo di cui la totalità degli Stati arabi ed islamici negano il suo diritto ad esistere come Stato del popolo ebraico così come sancito dalla risoluzione 181 delle Nazioni Unite del 1947 che legittimò la sua nascita? E che concretamente la sua sicurezza è fortemente minacciata considerando che il 75% della popolazione israeliana è rinchiusa nella stretta fascia costiera che va da Hadera a Ashdod, ampia non oltre 10 chilometri?

Ma soprattutto possibile che quest’Occidente non sappia che Israele, a differenza del tradimento degli Stati arabi, è l’unico ad aver offerto concretamente ai palestinesi uno Stato indipendente, che non è mai esistito nella Storia, dopo la storica stretta di mano tra Rabin ed Arafat nel 1993?

Fermo restando il dolore per ogni vita spezzata, palestinese o israeliana, deprecando l’uso criminale dei civili come scudi umani da parte di Hamas, dobbiamo condannare quest’Occidente votato al suicidio e confidare nella vittoria di Israele come unica soluzione alla sconfitta del terrorismo islamico e all’affermazione della pace con i palestinesi.