Sherif Azer, cristiano copto, cittadino italiano, padre di 4 figlie nate in Italia, è stato selvaggiamente colpito alla testa con catene da un gruppo di islamici perché non fa il Ramadan, il digiuno islamico. Azer è stato coordinatore dei rapporti con la Comunità cristiana copta del nostro movimento politico Io amo l'Italia. I cristiani copti in Italia ammontano a circa 40 mila fedeli.

E' successo verso le 17,30 di oggi a Torino, in Corso Brescia angolo Corso Giulio Cesare, nella zona centrale di Porta Palazzo trasformata dagli islamici in un loro ghetto con ben 3 moschee e macellerie e negozi halal, cibo islamicamente corretto.

Dopo averlo intercettato e averlo identificato sia come egiziano di origine sia come cristiano per la croce visibile al petto, un primo gruppo di 4 islamici l'ha fermato chiedendogli in modo provocatorio:

“Fai il Ramadan?”, ovvero osservi il digiuno islamico iniziato l'8 luglio proprio il giorno della visita di Papa Francesco a Lampedusa dove rivolgendosi a dei clandestini musulmani santificò il Ramadan dicendo loro:

“Un pensiero lo rivolgo ai cari immigrati musulmani che oggi, alla sera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali. La Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie. A voi: o’scià!”

Alla domanda “Fai il Ramadan?”, Azer ha risposto seccamente “No”.

Gli islamici manifestano le loro reali intenzioni ordinandogli:

“Glorifica il profeta Maometto!” (in arabo: “Salli ala al nabi”)

Azer non si fa intimidire e risponde coraggiosamente:

“Io non glorifico il profeta Maometto!”

A quel punto i quattro si sono allontanati per pochi minuti, si sono ripresentati con altri islamici armati di catene, hanno assaltato Azer colpendo ripetutamente alla testa e in tutto il corpo urlando:

“Noi ti ammazziamo cristiano di merda!”

Per fortuna è intervenuta subita la polizia che ha messo in salvo Azer. Mi ha chiamato da un commissariato della Polizia per informarmi dell'aggressione appena subita.

Chiedo al sindaco di Torino Piero Fassino, al presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e al presidente della Regione Piemonte Roberto Cota di intervenire subito per condannare il vile attacco a un cittadino italiano cristiano copto nel centro di Torino, per assumere tutti i provvedimenti politici e amministrativi per prevenire il ripetersi di simili attentati di stampo terroristico, per restituire alla legalità e all'italianità la zona centrale di Porta Palazzo che è stata trasformata dagli islamici e dagli immigrati in una zona extraterritoriale dove imperversano l'arbitrio e la sharia, la legge islamica.