Buongiorno amici. Ieri abbiamo registrato due fatti sconvolgenti.

Al largo delle coste libiche si è rovesciato un barcone con il terrificanti bilancio di circa 900 morti secondo l’ultima stima basata sulla testimonianza di uno dei 28 superstiti.

Nelle stesse ore, sul territorio libico si è consumata un’atroce mattanza di due gruppi di cristiani copti etiopi, finiti con un colpo alla nuca o barbaramente decapitati, per mano dei terroristi islamici dell’Isis.

Ebbene, noi prendiamo atto che per denunciare la strage di clandestini, esprimere il proprio rammarico e cordoglio, invitare alla preghiera, esortare a fare di più affinché non debba mai più ripetersi, si sono spesi il Papa, il segretario generale delle Nazioni Unite, la Commissione Europea che oggi terrà un vertice straordinario dei ministri degli Esteri e dell’Interno, l’Alto Commissario per la Sicurezza e la Politica Estera dell’Unione Europea, il Presidente del Parlamento Europeo, il Governo italiano, tutti i leader dei partiti italiani, il Presidente francese e l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Onu.

Ma, almeno fino ad ora, non ci risulta che, a parte il Governo dell’Etiopia, ci sia stato un solo leader mondiale, un solo dirigente di un’organizzazione mondiale, neppure il Papa, che abbiano condannato la strage dei cristiani copti etiopi.

Così come nessuno si è mai ricordato del massacro silente ed occulto che si perpetra all’interno dell’Italia di centinaia, forse migliaia di imprenditori costretti alla bancarotta e di lavoratori disoccupati che vengono istigati al suicidio da parte di uno Stato iniquo che impone il più alto livello di tassazione al mondo, di Equitalia che opera come il braccio violento di uno Stato impietoso, delle banche che non erogano credito ma pretendono l’immediata restituzione dei debiti pena la riduzione al lastrico di cittadini e famiglie. Così come nessuno si cura di circa 12 milioni di italiani ridotti ad uno stato di povertà e di circa 6 milioni di italiani che per sopravvivere sono costretti a mettersi in fila alle mense dei poveri, privandoli del diritto a vivere dignitosamente e liberamente dentro casa nostra.

Ebbene perché tutti si preoccupano solo dei clandestini, pur essendo persone che s’introducono illegalmente nel nostro Paese e di fatto sono corresponsabili di un crimine perché pagano e alimentano l’attività della criminalità organizzata che gestisce il traffico dei clandestini in combutta con i terroristi islamici che controllano da 4 anni le coste libiche?

Perché nessuno prova il medesimo sentimento di pietà, di indignazione e di solidarietà per i martiri cristiani che sono vittime innocenti dei feroci terroristi islamici che hanno dichiarato guerra a tutti quanti noi per il semplice fatto che siamo cristiani, ebrei, infedeli, omosessuali, adulteri e più in generale per il fatto che non siamo musulmani sottomessi al loro potere violento?

Perché neppure il Governo italiano, che avrebbe il dovere di occuparsi primariamente dei propri cittadini, neppure Papa Francesco che non fa che ripetere il suo interesse per tutti i “fratelli”, tutti i “diseredati” delle “periferie del mondo”, spendono mezza parola per ricordare gli italiani che vengono uccisi fisicamente o muoiono dentro perdendo la loro dignità umana, vittime della dittatura finanziaria che è non meno spietata della dittatura islamica?

Cari amici, è ora di dire basta. È ora di dire con chiarezza ed alta voce che noi abbiamo il dovere di occuparci innanzitutto degli italiani, a cui dobbiamo garantire l’inalienabile diritto alla vita, alla dignità e alla libertà dentro casa nostra.

Così come abbiamo il dovere di occuparci primariamente dei cristiani d’Oriente, che rappresentano le nostre radici, combattendo il terrorismo islamico per impedire che si perpetri il genocidio dei cristiani dall’altra parte del Mediterraneo, finendo prima o dopo per ritrovarceli dentro casa nostra a sgozzarci e violentare le nostre donne così come proclamano pubblicamente.

Quanto ai clandestini, finalmente sempre più voci che si caratterizzano per una sostanziale ipocrisia, ora dicono che bisogna impedire loro di salire sui barconi che fin troppo spesso affondano. Ci auguriamo che quest’Europa sottomessa al dio denaro, relativista e filo-islamica, assuma la consapevolezza e operi concretamente per promuovere delle condizioni di vita dignitose nei paesi d’origine degli immigrati, affinché siano indotti a starsene a casa loro.

Finalmente, di fronte a stragi sempre più consistenti e di fronte all’evidenza dell’impossibilità di impedirle continuando a favorire la folle politica dell’accoglienza dei clandestini, la verità viene a galla e l’ipocrisia tende a dileguarsi. Andiamo avanti forti di verità e di libertà. Insieme ce la faremo!