Come è possibile che in Francia, patria dell'illuminismo e strenuo difensore della libertà d'espressione, il Presidente del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, venga incriminata per aver detto il 10 dicembre 2010 nel corso di una riunione pubblica: “Quindici anni fa c'è stato il velo e poi si sono visti sempre più veli. Dopo c'è stato il burqa: e poi sempre più burqa. Quindi le preghiere sulla via pubblica (...) e adesso ci sono 10 o 15 posti in cui regolarmente la gente affluisce per accaparrarsi il territorio (...). Mi dispiace, ma per quelli che amano tanto parlare di Seconda guerra mondiale e di occupazione, ecco qui si può parlare di occupazione, perché questa è un'occupazione del territorio (...). Certo, non ci sono mezzi blindati né soldati, ma è pur sempre un'occupazione, e pesa sugli abitanti.”

Ma stiamo scherzando? Le Pen viene incriminata per aver rappresentato correttamente la realtà dell'occupazione islamica che dopo aver eliminato quasi del tutto la realtà dei cristiani sulle altre due sponde del Mediterraneo si sta ora concentrando sull'islamizzazione dell'Europa e dell'Occidente?

Così come è vergognoso che stamane il Parlamento Europeo abbia votato per semplice alzata di mano, negando il voto segreto, la revoca dell'immunità a Le Pen così come richiesto dal Tribunale di Lione, in seguito a una denuncia da parte dell’Associazione di difesa dei diritti dell’uomo per una presunta “istigazione all’odio, alla discriminazione o alla violenza contro un gruppo di persone a motivo della loro appartenenza a una religione”.

Denuncio l’atteggiamento di questa Europa e delle Istituzioni europee che si sono a tal punto sottomesse al relativismo culturale, religioso e giuridico da impedire agli stessi rappresentati dei popoli liberamente eletti di esprimere posizioni a difesa della nostra cultura e della nostra civiltà, arrivando a incriminare sistematicamente tutti coloro che condannano l’islam, le moschee, il terrorismo islamico e la sharia, la legge coranica.

Rivendico inoltre il diritto inalienabile dei parlamentari europei di poter esprimere liberamente le proprie opinioni nell’esercizio del loro mandato, anche in incontri politici pubblici all’interno del proprio Paese, denunciando pubblicamente il proliferare in Europa di moschee che predicano l'odio, la violenza e la morte, la diffusione del terrorismo islamico che ormai annovera tra le sue fila migliaia di cittadini europei, e tutte le imposizioni previste dalla sharia che sono in flagrante contrasto con i diritti fondamentali della persona.

Siamo in un'Europa che odia se stessa, incapace di affermare e amare le proprie origini e la propria cultura ed è inaccettabile che non ci sia consentito di difenderci a casa nostra con continue incriminazioni e condanne da parte dei nostri tribunali. Continuerò con il mio impegno in Europa per garantire che i valori di libertà e democrazia vengano rispettati a tutela della nostra civiltà e dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà dei cittadini europei.

Per tali motivi ho espresso in data odierna nel corso della seduta del Parlamento Europeo a Strasburgo voto contrario alla revoca dell’immunità di Le Pen, contrariamente a quanto richiesto dalla magistratura succube dell'islamicamente corretto e a quanto ha votato la maggioranza del Parlamento con semplice alzata di mano.

Provo vergogna e orrore per quest'Europa che tradisce se stessa ma che non possiamo in alcun modo abbandonare né alla conquista islamica né alla schiavitù dell'eurocrazia, due mali assoluti che ci stanno privando della nostra anima e ci negano il diritto di essere pienamente noi stessi qui ed ora a casa nostra.

Rivolgo un appello a Marine Le Pen per promuovere insieme il Fronte europeo contro la dittatura dell'euro e la dittatura islamica, il Fronte di tutti gli europei che hanno a cuore la libertà e la sovranità. Insieme ce la faremo!