La serenità è un punto di partenza e di approdo. Ma nel mezzo c'è la battaglia della vita

La serenità è un punto di partenza e di approdo. Ma nel mezzo c'è la battaglia della vita

Cari amici buongiorno e Felice 2024 nel secondo giorno del nuovo anno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.
Ieri, in due distinti messaggi che mi sono stati inviati ho letto: «L'augurio per il 2024 è di trascorrere un anno sereno». 
Ebbene, si può essere sereni quando tutt'attorno a noi e dentro casa nostra imperversano guerre non solo militari, ma anche finanziarie, sanitarie, mediatiche, politiche, religiose e sociali?

La serenità della mente e dell'anima, unitamente alla salute fisica, sono il bene più grande senza cui verrebbe meno il bene supremo della vita. Stare bene nel corpo, nella mente e nell'anima è fondamentale per poter essere pienamente noi stessi dando il meglio di se stessi, riuscendo a realizzare con successo la missione che da un senso compiuto alla nostra vita.
La serenità è un requisito per vivere conformemente ai valori inviolabili della dignità e della libertà. Ed è anche un punto di approdo, la prospettiva ambita di una vita trascorsa risolvendo i problemi che sostanziano la quotidianità e affrontando le emergenze che inevitabilmente sussistono da che mondo è mondo. 

Ma la serenità si rivelerebbe una scelta cieca e controproducente se la si decontestualizza dalla realtà che oggi ci vede spettatori e vittime di guerre planetarie e di guerre casalinghe. 
Come si potrebbe vivere sereni quando la folle guerra della Nato contro la Russia in Ucraina rischia di culminare nell'Apocalisse nucleare che non risparmierebbe nessuno e nulla in tutto il Mondo? O quando la guerra del terrorismo islamico contro Israele, che mira ufficialmente a distruggere lo Stato del popolo ebraico, è il preludio alla definitiva conquista islamica dell'Europa, una strategia in atto da 1400 anni e che da decenni si sta consolidando tra l'ignoranza e la rassegnazione degli europei? O quando siamo prossimi ad essere trasformati in schiavi del dio denaro, sottomessi allo strapotere della grande finanza virtuale speculativa globalizzata, che non ha né patria né fede, ha il suo fulcro logistico negli Stati Uniti e concepisce il regime dittatoriale della Cina capital-comunista il modello da imporre all'insieme dell'umanità? 
Nel nostro piccolo, all'interno della nostra amata e disastrata Italia, non si può essere sereni avendo la consapevolezza che siamo un popolo condannato all'estinzione per un tracollo demografico senza precedenti; che la nostra civiltà è decaduta perché abbiamo perso tutte le certezze valoriali e identitarie, le regole della civile convivenza e le leggi che sottostanno alla Giustizia; che lo Stato è collassato perché non è più in grado di ottemperare alle necessità elementari dei cittadini, dalla famiglia alla scuola, dal lavoro alla sicurezza, dalla sanità alle pensioni.

La serenità è un punto di partenza e un punto di approdo. Ma nel mezzo c'è la battaglia della vita, c'è la nostra vita che, oggi più che mai, deve corrispondere all'impegno con tutto noi stessi per combattere e vincere su tutti i fronti in cui stiamo subendo una guerra che lede e mette a repentaglio il nostro inalienabile diritto alla vita, alla dignità e alla libertà.
Imporsi di stare sereni, mentre tutt'attorno infuria la guerra, sarebbe un folle atto di suicidio abbandonandosi ad un infelice egoismo e una vile rassegnazione alla sconfitta dentro casa nostra.
    
Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 2 gennaio 2024 

Potete aderire alla Comunità “Casa della Civiltà” sottoscrivendo la Proposta e compilando il Modulo di adesione presenti nel sito casadellacivilta.com

Postato il 02/01/2024 09:43:28 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Felice 2024. L'anno dell'azione per un miracolo per l'Italia

Cari amici Buon Anno. Vi auguro di cuore un Felice 2024. Felice, come ci insegna il nostro poeta Giorgio Bongiorno, che sta per “fertile”, “fecondo”, “ricco di messi e frutti”, “produttivo”. 

Per gli iscritti alla Comunità “Casa della Civiltà”, per tutti gli amici che amano sinceramente l'Italia e che sono fermamente determinati a garantire un futuro connotato da una migliore qualità di vita per i nostri figli, essere “produttivi” significa impegnarsi concretamente per favorire il successo di un miracolo per l'Italia, che si sostanzi della salvezza degli italiani come popolo dal tracollo demografico, della rinascita della nostra civiltà dalle radici ebraico-cristiane decaduta, del riscatto dell'Italia come Patria indipendente e sovrana fondata sulla Federazione di Comunità autonome sul piano finanziario, amministrativo e dello sviluppo. 

Impegnarsi concretamente comporta il “fare”, il passare dalle parole ai fatti, dalla Formazione culturale alla Mobilitazione civile, per favorire, successivamente, il successo di una Politica costruttiva in grado di realizzare la Proposta che corrisponda al nuovo modello di etica personale, di civiltà, di Comunità e Patria, di benessere, che sostanziano una migliore qualità di vita, che ci consentano di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra e di elevare l'amata Italia nel Paese numero 1 al mondo per la qualità della vita.

Di fronte alla guerra finanziaria, sanitaria, mediatica, politica e militare scatenata dalla grande finanza speculativa globalizzata che ha il suo fulcro negli Stati Uniti d'America, su cui convergono e confliggono la brama di dominio mondiale della Cina capital-comunista e la millenaria strategia dell'islam di sottomettere l'insieme dell'umanità, una diabolica strategia finalizzata principalmente alla conquista dell'Europa e a conseguire il traguardo di un “Nuovo Ordine Mondiale”, abbiamo tre possibili opzioni:
1.Impegnarci per riformare il sistema di potere dall'interno delle sue istituzioni, quali i partiti politici, gli organi di governo locali e nazionali, la Pubblica amministrazione, gli enti preposti ai servizi sociali quali la scuola e la sanità, le imprese che producono beni e servizi.
2.Rassegnarci alla sconfitta, prendendo atto che il sistema di potere non è riformabile dall'interno delle sue stesse istituzioni, non disponendo o comunque non confidando in nessuna alternativa.
3.Credere nell'alternativa di una prospettiva di vita qualitativamente migliore, impegnandoci con tutto noi stessi e confidando in un miracolo, nella convinzione che il sistema di potere disumano finirà per implodere, produrre delle crepe e creare un vuoto; un vuoto che noi della Casa della Civiltà dobbiamo essere pronti a colmare con la Proposta adeguata e le persone giuste per ricostruire dalle fondamenta un nuovo modello di vita e di organizzazione qualitativamente migliore, finalizzato a fare dell'Italia il Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Credere nell'alternativa di una prospettiva di vita qualitativamente migliore, comporta la consapevolezza della nostra identità come “Casa della Civiltà”, chiarendo che:
-Non siamo un Partito pro-sistema, inteso come fazione politica che compete per la gestione o la condivisione del potere nell’ambito del sistema della democrazia che è degradata in partitocrazia consociativa.
-Non siamo un Partito anti-sistema che, pur denunciando il male profondo insito nel sistema di potere fintantoché fanno opposizione come entità politiche marginali, perseguono l'aspirazione ad entrare a far parte del sistema di potere, promettendo di scardinarlo dall'interno, salvo poi conformarsi e farsi fagocitare dal sistema di potere una volta che entrano in Parlamento o nel Governo. 
-Non siamo un Movimento politico, inteso come organizzazione che aggrega le masse per manifestare negli spazi pubblici affinché le sue istanze vengano recepite e attuate dalle istituzioni preposte al Governo dello Stato o di ambiti locali.
-Non siamo una Comunità “isolazionista”, che si auto-emargina dalla società per creare in un territorio remoto una entità alternativa alle istituzioni dello Stato, facendo il gioco del sistema di potere che si libera di potenziali avversari.
-Non siamo un circolo culturale dedito a far conoscere la più vasta gamma di autori e idee, accogliendo tutti a prescindere dalle loro idee, dando visibilità a tutto e al contrario di tutto, continuando ad alimentare l'insana ideologia del relativismo.

Operativamente nel 2024 il nostro contributo al successo del miracolo, che sarà opera del Signore, si sostanzia nel costituire delle Comunità della Casa della Civiltà sull'insieme del territorio nazionale.
L'organizzazione di queste Comunità si ispira laicamente alla realtà dei monasteri benedettini che sono stati dei micro-cosmi in grado di colmare il vuoto creato dal crollo dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, che era la macro-dimensione del Mondo globalizzato dell'epoca. All'interno dei monasteri benedettini si forgiò la nuova civiltà cristiana; la rete dei monasteri benedettini consentirono la costituzione del Sacro Romano Impero istituito da Carlo Magno nell'800, incoronato da Papa Leone III nella Basilica di San Pietro a Roma.
Sul piano tecnico e fattuale, queste Comunità opereranno con la logica dei club Lions, Rotary o similari, dei circoli a cui aderiscono persone che condividono e rispettano lo Statuto interno, operano conformemente alle indicazioni impartite da un'autorità centrale. 
Ad animare l'attività delle Comunità potranno essere delle iniziative realizzabili in quello specifico tempo e spazio, dalla conferenza di una personalità alla condivisione di un pasto per favorire la reciproca conoscenza.
Le tappe successive, finalizzate a costituire un organismo rappresentativo e un organismo esecutivo della Casa della Civiltà a livello della Patria, saranno definite sulla base dei successi che si realizzeranno concretamente.

Chiariamo a tutti che noi non siamo contro la società, non intendiamo scatenare guerre civili, siamo contrari all'uso della violenza per conseguire il cambiamento del sistema di potere. Più semplicemente noi prendiamo atto che l'attuale sistema di potere è intrinsecamente disumano e vogliamo promuovere pacificamente e legalmente un'alternativa che corrisponda a una migliore qualità della vita per l'Italia e per gli italiani.

Chi fosse interessato ad aderire alla Comunità “Casa della Civiltà” e a condividere il successo della missione per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra ed elevare l'amata Italia nel Paese numero 1 al mondo per la qualità della vita, può farlo sottoscrivendo la nostra Proposta e compilando il Modulo di adesione presenti nel nostro sito casadellacivilta.com
 
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta sulla retta via, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità «Casa della Civiltà»

Lunedì 1 gennaio 2024 

www.casadellacivilta.com

Postato il 01/01/2024 11:53:29 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Per il 2024 il regalo più importante è dire “NO” alla 4a o 5a dose dei “vaccini” fraudolenti

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Ricordo, ancora negli anni Settanta, che i medici di famiglia avevano sempre aperta la porta del proprio studio, tutte le mattine facevano regolarmente il giro delle case dei propri pazienti ammalati per assicurarsi delle loro condizioni di salute, non prescrivevano farmaci se non dopo aver fatto una diagnosi accurata che iniziava con l'ascolto attento e un accertamento accurato dei parametri basilari. 
All'irrompere delle influenze, che puntualmente colpiscono nel cambio delle stagioni e con più virulenza all'inizio dell'inverno, dicevano: «Se hai l’influenza e ti curi con i farmaci, guarisci in una settimana. Se hai l’influenza, stai riguardato senza prendere i farmaci, guarisci in una settimana».

La realtà è che oggi i medici, per primi, hanno dimenticato che il nostro organismo è il primo medico e il miglior ospedale specialistico in grado di curare la specificità della nostra malattia che, pur essendo catalogata secondo parametri scientifici oggettivi, assoluti e universali, all’interno del nostro organismo acquisisce una peculiarità soggettiva, relativa e contingente. 
La gran parte dei pazienti colpiti da un'influenza, non appena la febbre sale anche di poche linee, o al massimo arriva a 38 gradi centigradi, ingerisce automaticamente un farmaco antipiretico per abbassare la temperatura corporea. Si ignora che la febbre è il sintomo positivo della reattività del nostro organismo, è l'attestazione che il nostro sistema immunitario è in grado di contrastare l'aggressione di virus o batteri nocivi. 
Il risultato è che si indebolisce il nostro organismo, si combatte il sintomo ma non si debella la causa, anziché curare si cronicizza la malattia. La conseguenza è che diventiamo più facilmente aggredibili da determinati virus e batteri, avendo impedito alla flora batterica che noi ospitiamo e senza cui non potremmo sopravvivere, di agire per combattere i micro-organismi nocivi, finendo all’opposto per rafforzarli.
 
La verità è che nella civiltà dell'apparire anziché dell'essere, del tutto e subito, dell'avere smisuratamente costi quel che costi, dove non abbiamo mai tempo per noi stessi, finendo per ridurci a schiavi degli impegni ininterrotti e illimitati, si ha fretta di  guarire, non importa se non stiamo effettivamente bene, se ci portiamo dietro a lungo i cosiddetti “effetti collaterali”. 

Come accade tutti gli anni, è iniziato puntualmente il terrorismo mediatico sull'influenza stagionale, con l'aggravante dell'ormai famigerata malattia Covid-19, originata dai virus della Sars, della famiglia dei Coronavirus, che sono virus del raffreddore. Ovviamente l'influenza va curata adeguatamente, stando riguardati al caldo, facendo delle belle sudate, riposando il più possibile, assumendo le bevande e i cibi, in particolare frutta e verdura, ricchi di vitamina C e D. Se la febbre supera i 38 gradi centigradi o fintantoché il paziente non manifesta sintomi di particolare sofferenza, si ricorre all'antipiretico, agli anti-infiammatori e agli integratori alimentari sintetici. 
Il tutto dovrebbe essere monitorato sempre sotto il controllo del medico. Purtroppo da anni, a causa della “linee guida” per contrastare la procurata biologicamente e manipolata mediaticamente cosiddetta pandemia di Covid-19, l'Ordine dei Medici tradendo il “Giuramento di Ippocrate” ha imposto ai medici di base di cessare di fare i medici, vietando loro di visitare i propri pazienti quando stanno male a casa loro, limitandosi a dettare al telefono dei medicinali attenendosi ai “protocolli ministeriali”.

Oggi le agenzie di stampa comunicano che «È in decisa crescita la curva epidemica per i virus influenzali e simil-influenzali, in questo inverno funestato dalla doppia ondata Covid-Influenza. Nell'ultima settimana sono oltre un milione gli italiani colpiti, per un totale di 5,7 milioni dall'inizio della stagione influenzale. Un dato record: “La curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell'incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti”. È quanto emerge dal rapporto settimanale RespiVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità».
I virologi accreditati dalle istituzioni, quelli che pontificano nei salotti televisivi e che ci inondano di bollettini di guerra, che si sono auto-attribuiti il rango supremo di depositari della verità assoluta sancita dalla scienza eretta a dogma di fede, sono tornati alla carica promuovendo lo stesso lavaggio di cervello per indurre tutti, a partire dai cinque anni in su, a farsi inoculare i farmaci sperimentali per ammissione di chi li produce, ma che fraudolentemente vengono ancora spacciati per “vaccini”, a indossare le mascherine, ad abbondare con i gel igienizzanti, a osservare il distanziamento sociale, a non baciarsi durante le festività limitandosi al massimo a darsi la mano.

Noi ci auguriamo che la maggioranza degli italiani che si era sottomessa all'odioso ricatto di farsi inoculare dei sieri sperimentali pena la sospensione dal lavoro e dallo stipendio, di fronte alla certezza della crescita, seppur sottaciuta, di “vaccinati” che muoiono o contraggono malattie invalidanti, finalmente insorgano rifiutandosi di fare la quarta o la quinta dose, per salvaguardare la salute propria e dei propri figli. Sarebbe il regalo più bello e più importante che gli italiani farebbero a se stessi nel nuovo anno 2024.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Sabato 30 dicembre 2023

Postato il 30/12/2023 15:29:38 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Ebrei e cristiani uniti per liberarci dall'islam in Israele e in Europa

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

I cristiani che odiano gli ebrei odiano se stessi, perché è come se odiassero Gesù che era ebreo. 
Gesù è nato ebreo, è stato circonciso da ebreo, ha predicato e ha fatto i miracoli da ebreo, è morto sulla Croce da ebreo. 
I primi cristiani, che non si definivano tali, erano ebrei che hanno creduto che Gesù è il Cristo e il Messia, vero Dio e vero uomo, il Salvatore promesso da Dio al popolo ebraico. 
Non ci sarebbe il cristianesimo se non ci fosse l’ebraismo. L’Antico Testamento, o Bibbia ebraica, è parte integrante del testo sacro dei cristiani, unitamente al Nuovo Testamento. 
La nascita del cristianesimo come dottrina religiosa, è avvenuta a seguito di un sofferto e violento travaglio durato secoli, prima di recidere il cordone ombelicale dall’ebraismo e di concordare una tesi unitaria sulla specificità della figura e del messaggio di Gesù.
Ebraismo e cristianesimo condividono la stessa radice, anche se sono religioni distinte, una comunanza e una diversità che è stata fonte di dialogo e di conflitti mai sopiti da duemila anni. Ad oggi, soprattutto nella Terra di Israele o Terra Santa, persistono le tensioni tra ebrei e cristiani, culminando nel sostegno pressoché pregiudiziale soprattutto della Chiesa cattolica agli islamici palestinesi contro gli ebrei israeliani.

Ebraismo e cristianesimo vengono accomunati dall’islam come “Religioni del Libro”, concetto errato perché il cristianesimo si fonda sulla fede in Gesù non sulla venerazione dei Vangeli, come è invece il caso dei musulmani che concepiscono il Corano testo sacro increato al pari di Allah, l’Allah “incartato”. 
Ma, soprattutto, il Corano e Maometto considerano ebrei e cristiani come “miscredenti”, legittimandone l’odio, la violenza e la morte fino a quando non si sottometteranno all’islam.
La strage efferata di 1400 ebrei in Israele da parte dei terroristi islamici di Hamas lo scorso 7 ottobre, è stata ribattezzata “Tempesta Al-Aqsa”, dal nome della moschea di Gerusalemme dove, secondo il Corano nel 621 Maometto, arrivato dalla Mecca in sella a un cavallo alato, sarebbe asceso al Settimo cielo per incontrare Allah. Il fatto che nel 621 a Gerusalemme non ci fosse nessuna moschea, non altera il convincimento islamico che quel quel viaggio notturno di Maometto sarebbe effettivamente avvenuto, che tutta Gerusalemme sarebbe islamica, anzi tutto il territorio su cui sorge Israele sarebbe islamico, da “liberare” con il Jihad, la guerra santa islamica, più esplicitamente distruggendo Israele e sterminando gli israeliani. 

L’Europa è sempre più islamizzata, prossima a soccombere realizzando il successo di una guerra che si protrae da 1400 anni. Dopo aver sottomesso all’islam la sponda meridionale e orientale del Mediterraneo, le cui popolazioni fino al Settimo secolo erano al 98% cristiani, gli islamici non hanno mai rinunciato a sottomettere anche la sponda settentrionale. Maometto profetizzò che dopo Costantinopoli, sottomessa all’islam in un bagno di sangue nel 1453, anche Roma, fulcro della cristianità, sarà sottomessa all’islam.
Ebbene, proprio quando la guerra dell’islam per eliminare Israele e sottomettere l’Europa si manifesta in modo inconfutabile, l’Europa mostra la sua fragilità e la sua vocazione al suicidio innalzando la bandiera bianca della resa all’islam condividendo l’odio degli ebrei e criminalizzando Israele, propugnati dagli islamici, affiancati acriticamente dai pacifinti dell’arcobaleno, emblema della civiltà decaduta, sostenuti pregiudizialmente da Papa Francesco e da parte delle Chiese evangeliche, protestanti e ortodosse.

Oggi più che mai ebrei e cristiani sono chiamati a unirsi e a combattere insieme una comune battaglia per la propria sopravvivenza. Mentre a dividere ebrei e cristiani sono ragioni teologiche, a dividere gli islamici dagli ebrei e dai cristiani sono ragioni esistenziali. La disputa tra ebrei e cristiani si risolve seduti attorno a un tavolo, quella tra gli islamici contro ebrei e cristiani sul campo di battaglia. 
Ai cristiani che odiando gli ebrei e negando il diritto di Israele ad esistere sostengono di fatto i propri carnefici, i terroristi e gli integralisti islamici, manca una qualità fondamentale per vivere in dignità e libertà: il sano amor proprio, che li porta a comportarsi come chi odia se stesso. 
Noi da cristiani che amiano Gesù, amiamo gli ebrei e sosteniamo Israele nella sua legittima guerra per affermare il proprio diritto ad esistere come Stato del popolo ebraico; combattiamo per liberare l’Europa dall’islam, come ha fatto la cristianità a Poitiers nel 732, con la Reconquista in Spagna nel 1492, a Lepanto nel 1571 e a Vienna nel 1683, per essere pienamente noi stessi a casa nostra, salvaguardando la nostra civiltà dalle radici ebraico-cristiane che coltiva i valori della sacralità della vita, la pari dignità delle persone, la libertà di scelta individuale.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Giovedì 28 dicembre 2023

Postato il 28/12/2023 09:27:25 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Nella vita conta la qualità, non la quantità delle persone

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Dopo aver risposto a centinaia di messaggi natalizi che piombano sul cellulare nell'arco di quattro giorni, dall'antivigilia fino a Santo Stefano, comprendiamo in modo inequivocabile che non possiamo avere veri rapporti personali con tutti, che  dobbiamo selezionare le persone sulla base delle affinità elettive. Il messaggio che ci viene trasmesso è che la nostra natura umana è stata concepita per una vita improntata alla qualità non alla quantità delle persone. Sul piano sociale e politico, il messaggio ulteriore è che l'ambito naturale della vita è la micro-dimensione del localismo, non la macro-dimensione del globalismo.

È vero che a taluni, non a tutti, può anche far piacere ricevere una valanga di auguri per le principali festività, anche se in gran parte sono messaggi stereotipati e anonimi, un unico testo che viene diffuso a centinaia di contatti con un semplice click. La spersonalizzazione e l'automatismo dei messaggi conferiscono un carattere di freddezza e un calcolo di opportunismo che mal si conciliano con lo spirito dell'amore del prossimo e della gioia di condividere un evento rilevante per la fede che ci accomuna.

Ma resta il fatto che non si possono passare le festività a rispondere ai messaggi. Il problema sussiste perché gran parte di chi li scrive, si attende, anzi esige una risposta. Se non riceve la risposta si offende; se la risposta arriva tardi, dopo qualche giorno o magari settimane, si sente trascurato, sminuito nella scala affettiva, non preso in debita considerazione. La correttezza imporrebbe che chi invia un messaggio di auguri lo faccia per una sua autonoma scelta, senza aspettarsi o pretendere la risposta.

Ognuno deve essere lasciato libero di vivere il giorno di festa come più gli aggrada, anche spegnendo il cellulare, per dedicarsi interamente ai propri affetti familiari e personali. Senza avere l'ansia di rispondere ai messaggi di tizio, caio o sempronio che potrebbero irritarsi o risentirsi. 
E se lo facessimo tutti cominciando a spegnere il cellulare dal 30 dicembre per riaccenderlo soltanto il 2 gennaio, magari attivandolo soltanto per fare gli auguri ai familiari più stretti e agli amici più intimi? Trovo giusto e doveroso che ciascuno possa trascorrere i giorni speciali dell'anno in modo speciale, adempiendo al dovere di essere pienamente se stesso nella propria sfera personale, esercitando il diritto di essere padrone a casa propria.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Mercoledì 27 dicembre 2023

Postato il 27/12/2023 10:11:35 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Buon Santo Stefano: il sacrificio della vita per salvaguardare la fede

Cari amici buongiorno e Buon Santo Stefano. Mi auguro che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Il giorno dopo la celebrazione della nascita di Gesù, che incarna il mistero della sacralità della vita, oggi la Chiesa celebra Santo Stefano (Grecia, 5 – Gerusalemme, 36), il protomartire, il primo cristiano ad aver scelto di sacrificare la propria vita per testimoniare la propria fede in Cristo. 

Per tutti la vita è il valore supremo da salvaguardare. Per i cristiani la nascita di Gesù da Maria Vergine corrisponde al valore della sacralità della vita, sostanziata dalla scelta di Dio di farsi uomo.
La commemorazione di Santo Stefano, l'unico santo a cui è riservata singolarmente una festività nazionale, ci trasmette il messaggio che se il valore supremo della vita viene negato, noi abbiamo il dovere morale di essere pronti a sacrificare la vita per riscattarne il valore e assicurare che possa sopravvivere ed essere tramandato.

In realtà il primo martire è stato Gesù, morto sulla Croce per aver testimoniato con la predicazione e i miracoli la sua divinità, per non aver voluto rinnegare se stesso. E, cronologicamente, dopo di lui il primo martire è stato Giovanni Battista (Gerusalemme, 1 – Macheronte, 29 o 32), decapitato per la sua fede in Cristo. Ma la narrazione ecclesiale assegna a Santo Stefano l'aureola del protomartire.

La narrazione della Storia è soggetta a revisione e a riscrittura, ma il senso profondo resta lo stesso. Noi cristiani siamo chiamati a testimoniare con  la parola e l'azione la verità attestata dalla fede in Gesù, e dobbiamo essere pronti a donare la nostra vita per salvaguardare la nostra verità.
Ugualmente tutti coloro che, a prescindere dalla loro fede, hanno a cuore i valori della sacralità della vita, della pari dignità tra le persone e della libertà di scelta, sono chiamati a mobilitarsi affinché possa compiersi il miracolo della rinascita della nostra civiltà decaduta, combattendo sul fronte della battaglia culturale, civile e politica.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 26 dicembre 2023

Postato il 26/12/2023 10:28:48 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Buon Santo Natale: il miracolo della nascita di Gesù ispiri il miracolo della rinascita della nostra civiltà decaduta

Cari amici Buona domenica e Buon Santo Natale. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Nella Casa della Civiltà, la piccola Comunità che ho fondato, confidiamo in un miracolo, inteso come evento sovrannaturale, comunque di portata trascendente i limiti della nostra natura umana, nella consapevolezza che solo un miracolo potrà darci la vittoria in una battaglia impari tra un nucleo minoritario di persone che coltivano la fede in una missione e sono determinate a conseguire il traguardo della rinascita della nostra civiltà dalle radici ebraico-cristiane ormai decaduta, e la maggioranza che segue ciecamente e in parte condivide la prospettiva del “Nuovo Ordine Mondiale” che ci sta spogliando della nostra umanità.

Abbiamo individuato un miracolo nel successo di San Benedetto da Norcia a colmare il vuoto provocato dal crollo dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, che rappresentava la macro-dimensione del Mondo globalizzato dell'epoca, dando vita alla micro-dimensione dei monasteri benedettini dove, avendo “La Regola” come Costituzione, crearono la nuova civiltà cristiana che grazie a Carlo Magno fu istituzionalizzata con la costituzione del “Sacro Romano Impero”.

La nascita di Israele come Stato del popolo ebraico nel 1948, dopo duemila anni di diaspora e la tragedia immane dello sterminio deliberato di 6 milioni di ebrei con la Shoah, è anch'essa un miracolo. È per noi illuminante l'insegnamento di David Ben Gurion, il fondatore dello Stato di Israele: «Chi non crede ai miracoli non è realista».

Ugualmente sarà un miracolo la nascita di uno “Stato della Palestina”, dopo quasi duemila anni da quando nel 135 l'Imperatore Adriano, nella “Terza guerra giudaica”, nota come “Rivolta di Bar Kokhba”, culminata nello sterminio di 580 mila ebrei, cancellò la denominazione originaria della terra degli ebrei da “Giudea” in “Siria Palestina”. “Palestina” è sempre stata esclusivamente la denominazione di un territorio geografico, non di una entità politica. Nella Storia non è mai esistito né uno “Stato della Palestina”, né un «popolo palestinese», né infine Gerusalemme è mai stata la capitale dello “Stato della Palestina” o una città santa dell'islam. Nel Preambolo del “Mandato per la Palestina”, conferito nel 1920 dalla “Società delle Nazioni” alla Gran Bretagna, dopo la sconfitta dell'Impero islamico Turco-Ottomano nella Prima Guerra mondiale, si precisa che lo scopo del Mandato è la ricostituzione dello “Stato ebraico”, in un contesto geo-politico in cui gli stessi ebrei si concepivano “palestinesi”. Nella Risoluzione 181 del 29 novembre del 1947, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite sancì la spartizione del territorio geografico della “Palestina Mandataria” in due Stati: uno «Stato ebraico» e uno «Stato arabo», non uno «Stato palestinese». Ciò attesta che nel 1947 non esisteva il concetto politico di “Palestina” e di “palestinesi”. È soltanto dopo la cocente sconfitta degli eserciti arabi nella “Guerra dei sei giorni” del 5 giugno 1967, a seguito di una nuova aggressione araba, dopo quella del 1948, sempre con l'obiettivo dichiarato di «annientare l'entità sionista», che si iniziò a parlare di “popolo palestinese” e di “Stato palestinese”, dopo la violenta esplosione, a suon di attentati terroristici dell'Olp, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, una creatura dell'Unione Sovietica, fatta proprio da un Mondo arabo umiliato e che covava la vendetta, dopo la perdita del Sinai, della Cisgiordania, della Striscia di Gaza, del settore orientale di Gerusalemme e delle Alture del Golan.
Noi auspichiamo che, a seguito del trauma epocale del Pogrom in Terra d'Israele del 7 ottobre 2023 e dopo l'eliminazione del terrorismo islamico che nega pregiudizialmente il diritto di Israele ad esistere, dalla forzata distruzione di Gaza possa compiersi il miracolo della  nascita di uno “Stato della Palestina”, che scelga di amare il proprio popolo anziché odiare il popolo ebraico.

L'amore è il nuovo comandamento portatoci da Gesù, a dispetto del fatto che nella sua breve vita terrena ha ricevuto più odio che amore. Poco dopo la sua nascita a Betlemme, insieme ai genitori, Giuseppe e Maria, fu costretto a fuggire in Egitto per scampare alla strage ordinata da Erode, Re di Giudea, di uccidere tutti i neonati maschi dai 2 anni in giù. Ma non fu un “emigrato”, come lo vorrebbe riconcepire la Chiesa di Papa Francesco per legittimare l'ideologia dell'immigrazionismo, dato che dopo 2 o 3 anni, a seguito della morte di Erode, si trasferì a Nazaret in Terra d'Israele. E finì la sua vita morto in Croce a Gerusalemme. 
Per i cristiani il miracolo è insito nella nascita di Gesù da Maria Vergine e nella Resurrezione dopo la sua morte. Si è cristiani se si crede in Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, nato e soprattutto risorto. È la fede nella Resurrezione che sostanzia il fulcro della cristianità.

Auguro agli amici della Casa della Civiltà e a tutti gli amici che convergono sui valori, gli ideali e la proposta di una vita qualitativamente migliore, un Buon Santo Natale colmo d'amore per se stessi e per il prossimo, nella consapevolezza che bisogna disporre dell'amore per poterlo donare, conformemente all'esortazione di Gesù «ama il prossimo tuo, così come ami te stesso».

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Domenica 24 dicembre 2023

Postato il 24/12/2023 11:35:35 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

I problemi non sono il male, lo è la paura di risolverli

Cari amici buongiorno e Shabbat Shalom. Mi auguro che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

I problemi sono parte integrante della nostra quotidianità. Ogni giorno siamo chiamati a risolvere uno o più problemi. 
La saggezza consiste nel concepire la presenza dei problemi come un fatto ordinario e nell'acquisire la capacità di affrontarli con uno spirito propositivo e con una finalità costruttiva a dispetto di tutto e di tutti. 
Non abbiamo alternative se vogliamo procedere avanti a testa alta e con la schiena dritta. Dobbiamo escludere ed eventualmente superare il comportamento di chi si sottomette alla paura se non al terrore che incutono i problemi, a prescindere che siano causati dalla salute fisica, mentale o spirituale, dalle relazioni sociali, dai legami affettivi, dalle condizioni economiche, dalla realtà politica nazionale o internazionale.

I problemi ci appartengono così come i virus e i batteri. Non sono un male, bensì una entità connaturata alla nostra esistenza. Di conseguenza, anche se può apparire paradossale, sono un bene. Così come non potremmo sopravvivere senza i virus e i batteri, ugualmente i problemi, pur essendo percepiti come un male, sono al tempo stesso un bene, sono necessari se non indispensabili per sopravvivere.

I problemi ci obbligano a scoprire dentro di noi le risorse necessarie per risolverli. Grazie alla soluzione dei problemi noi ci fortifichiamo, miglioriamo e ci arricchiamo in tutti i sensi. Così come il bambino impara a camminare dopo essere ripetutamente caduto, aver piagnucolato ed essersi rialzato avvolto dalle coccole amorevoli dei genitori, ugualmente noi impariamo a risolvere i problemi commettendo degli errori, correggendoci prestando ascolto a chi ha più esperienza, procedendo sulla retta via.
I problemi non sono di per sé il male, il male è invece la nostra paura di risolverli, è la nostra rassegnazione alla sconfitta prima ancora di combattere, in definitiva il male è la nostra paura di affrontare e di vincere la sfida della vita.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Venerdì 22 dicembre 2023

Postato il 22/12/2023 10:04:04 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Gli islamici denunciano la “deriva islamofoba” su Rete 4 e Mediaset si piega allontanando gli “islamofobi”

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Lo scorso 15 novembre abbiamo appreso di una “Lettera aperta” del presidente dell'Ucoii (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia), Yassine Lafram, a Pier Silvio Berlusconi, Amministratore delegato di Mediaset, in cui sostiene che i musulmani in Italia «sono molto preoccupati dalla deriva islamofoba» di alcune trasmissioni televisive di Mediaset, in particolare di Rete 4; e avverte con un malcelato monito: «Ci preoccupa anche il fatto che tutto ciò sia ora giunto all’attenzione delle opinioni pubbliche dei paesi arabi ed islamici in un momento così delicato».

Questo è il testo della “Lettera aperta”: «Egr. dott. Pier Silvio Berlusconi, è un momento drammatico per l’umanità: guerre, pandemie e carestie stanno mettendo a dura prova il mondo intero. Oggi più che mai crediamo che ogni donna e uomo di buona volontà siano chiamati ad impegnarsi affinché la pace e la convivenza possano prevalere sull’odio e la violenza verso l’altro. Come musulmani italiani abbiamo già avuto modo di riconoscere al suo compianto padre il merito di essersi sempre impegnato in un lungo lavoro diplomatico per costruire ponti ed evitare scontri tra civiltà e religioni. Ed è proprio in segno di rispetto e di riconoscenza che lo scorso giugno ho personalmente partecipato ai suoi funerali.
Oggi, Lei ha raccolto il testimone ed ha subito dato una linea editoriale chiara ed inequivocabile alle sue reti televisive. Siamo quindi a chiederLe un altro passo avanti per evitare che l’islamofobia e l’antisemitismo dilaghino sempre più. Ci sono alcuni programmi che, sfruttando la guerra in Medio Oriente, sono orientati a dare dell’islam e dei musulmani una percezione distorta e negativa contribuendo così a creare un clima di discriminazione che pesa su 2,5 milioni di persone che vivono e lavorano in Italia.
Lei, uomo di cultura e sensibilità, sa che l’Islam e la stragrande maggioranza dei musulmani vivono in pace ed armonia nella nostra società. Alcuni programmi invece, in particolare su Rete 4, fomentano odio verso un’intera religione ed i suoi fedeli. Come Unione delle Comunità Islamiche d’Italia siamo sempre stati in prima linea contro fenomeni come la violenza sulle donne, l’infibulazione e i matrimoni forzati. Questa nostra chiara e netta posizione è testimoniata anche dalla nostra costituzione come parte civile nel processo in corso per l’omicidio di Saman Abbas.
Siamo, quindi, molto preoccupati dalla deriva islamofoba che queste trasmissioni televisive stanno perseguendo. Ci preoccupa anche il fatto che tutto ciò sia ora giunto all’attenzione delle opinioni pubbliche dei paesi arabi ed islamici in un momento così delicato. Paesi che hanno sempre guardato all’Italia come modello di convivenza civile. Crediamo che sia necessario evitare che la convivenza pacifica nel nostro Paese venga minata e che milioni di cittadini sentano il peso della discriminazione. Confidiamo nella sua saggezza e siamo sicuri che comprenderà le nostre inquietudini.»

La risposta di Mediaset accredita implicitamente la denuncia dell'Ucoii, sostenendo che «ci impegneremo ancor di più» a garantire «la presenza della comunità islamica» nelle trasmissioni Mediaset.
Questo è il testo del comunicato diramato da Mediaset: «I programmi giornalistici di Mediaset rispettano ogni punto di vista, i più diversi. In particolare su temi delicati come la questione mediorientale. Ci impegneremo ancor più, se possibile, a garantire ai telespettatori e ai rappresentanti di tutte le comunità, compresa ovviamente quella islamica, il massimo del pluralismo e la migliore informazione possibile». 

L'Ucoii è stata fondata da personaggi legati e ideologicamente ispirati ai “Fratelli Musulmani”, anche se successivamente ha chiarito di non far parte dei “Fratelli Musulmani”, un movimento estremista islamico presente a livello mondiale, messo fuori legge in quanto considerato un'organizzazione terroristica in Austria, Russia, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Siria, Tagikistan ed Uzbekistan. All'opposto, la Turchia di Erdogan è il principale sostenitore politico dei “Fratelli Musulmani”, così come il Qatar è il principale sostenitore finanziario. Ai “Fratelli Musulmani” aderisce il gruppo terroristico islamico palestinese Hamas. 
Chiariamo inoltre che l'Ucoii gestisce circa 130 dei circa 1200 luoghi di culto islamici censiti in Italia, non rappresenta in alcun modo i 2,5 milioni di musulmani che risiederebbero in Italia (una cifra da verificare) e, pertanto, non ha alcun titolo per parlare a nome dei musulmani in Italia. 
A maggior ragione non si comprende come possa l'Ucoii esprimere un monito che concernerebbe addirittura la possibile reazione degli arabi e degli islamici a livello mondiale, sostenendo «Ci preoccupa anche il fatto che tutto ciò sia ora giunto all’attenzione delle opinioni pubbliche dei paesi arabi ed islamici in un momento così delicato».

La verità è che in Italia e in Europa puoi avere in trasmissione chi critica l'islam, ma deve esserci anche chi difende l'islam.
Puoi criticare le moschee, ma solo perché sono abusive, non perché sono moschee.
Puoi denunciare gli imam che predicano l'odio, la violenza e la morte contro i “miscredenti”, ovvero tutti i non musulmani a cominciare dagli ebrei e dai cristiani, ma solo se chiarisci che sono degli estremisti che interpretano malamente il Corano e Maometto, tralasciando il fatto che ciò che Allah prescrive e ciò che ha detto e ha fatto Maometto si possono spiegare ma non interpretare, debbono essere attuati letteralmente e integralmente. 
Puoi condannare i singoli terroristi islamici, ma solo se specifichi che sono delle “schegge impazzite”, “malati mentali”, “persone traviate”, che hanno deviato e tradito il “vero islam” che, all'opposto, non avrebbe nulla a che fare con il terrorismo islamico, ma sarebbe una religione fondata sull'amore e sulla pace.
Puoi condannare i maschi islamici che picchiano o uccidono le proprie mogli e figlie, puoi anche menzionare i versetti del Corano che legittimano la violenza sulle donne che non si sottomettono al marito e al padre, nonché l'uccisione delle adultere, ma solo se tra il pubblico c'è un imam o un musulmano che sostiene che si tratta di eventi eccezionali, legati più alla tradizione che non alla religione, che la maggioranza dei musulmani rispettano le donne e, in ogni caso, che «l'islam non c'entra».
Puoi denunciare l'obbligo imposto alle donne di indossare il velo, vigente nei Paesi islamici che ottemperano alla Sharia, Arabia Saudita, Afghanistan e Iran in primis, ma a condizione che tra il pubblico ci sia una donna islamica, magari anche velata, preferibilmente con un velo parziale e colorato che lascia trasparire una ciocca di capelli, che sostenga che il velo non è affatto un'imposizione prescritta da Allah nel Corano, bensì una libera scelta delle donne musulmane.

Sarà un caso, ma nella vita nulla accade per caso, è dal 16 novembre, il giorno successivo alla “Lettera aperta” dell'Ucoii a Mediaset, che le trasmissioni di Rete 4  che mi avevano ripetutamente invitato a commentare gli sviluppi della guerra sferrata da Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre, hanno smesso di invitarmi.

Noi italiani e noi europei siamo irrimediabilmente sconfitti e votati al suicidio della nostra civiltà perché ci siamo auto-imposti di assolvere e salvaguardare, costi quel che costi, l'islam come una religione, sostenendo che è di pari valore dell'ebraismo e del cristianesimo. Sono proprio quelli che dovrebbero conoscere la realtà dell'islam, i teologi, i rabbini e i sacerdoti, le comunità ebraiche e le chiese cristiane, gli storici e gli insegnanti, gli scrittori e i giornalisti, i primi a mistificare la realtà dell'islam, del Corano e di Maometto.
  
Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 19 dicembre 2023

Postato il 19/12/2023 18:07:03 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

A chi giova favorire Hamas pur di condannare Netanyahu?

Cari amici, buongiorno e buon inizio di settimana. Mi auguro che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Ammettiamo che Netanyahu sia il peggior Primo Ministro della storia di Israele, anche se è il Primo Ministro che ha governato più a lungo ed è al suo terzo mandato. 
Ammettiamo che Netanyahu sia responsabile della guerra civile che ha terribilmente destabilizzato Israele negli ultimi due anni.
Ammettiamo che Netanyahu sia responsabile della clamorosa falla dei servizi segreti militari che ha consentito ai terroristi islamici di Hamas di perpetrare la più sanguinosa strage di israeliani in territorio israeliano lo scorso 7 ottobre.
Ammettiamo che Netanyahu stia totalmente sbagliando la gestione della guerra contro Hamas, causando un alto numero di vittime sia palestinesi sia israeliane.
Ammettiamo che Netanyahu sia esclusivamente interessato a perpetuare il proprio potere e a salvarsi dalle grane giudiziarie.

Ammettiamo che tutte queste accuse e potenziali colpe siano vere, anche se sono solo tesi sollevate dai suoi oppositori, ebbene, tutti coloro che credono nel diritto di Israele ad esistere come Stato del popolo ebraico e che aspirano ad un’autentica pace che liberi i palestinesi dalla tirannia dei terroristi islamici e consenta loro di vivere dignitosamente e liberamente, che interesse hanno a infierire ora contro Netanyahu sfociando nella condanna di Israele e favorendo Hamas?
Cui prodest? A chi giova la demonizzazione di Netanyahu, fermo restando il diritto di criticare il suo operato politico, mentre la guerra è in corso e abbiamo tutti interesse, in primis i palestinesi di Gaza, che i terroristi islamici di Hamas vengano sconfitti? 
A chi giova diffondere lo slogan di Hamas e dell'Olp “Palestina libera dal fiume al mare” che implica la cancellazione di Israele dalla carta geografica?
A chi giova riempire le piazze con le bandiere di un inesistente Stato della Palestina e quelle con i colori dell'arcobaleno trasformate nel simbolo di una pace mistificata e di una società degenerata, ma che concretamente corrispondono alla bandiera bianca di chi si arrende al terrorismo islamico e alla sottomissione all'islam?
A chi giova consolidare il fronte del terrorismo e del radicalismo islamico in Medio Oriente gestito da Turchia, Iran e Qatar, che sono contemporaneamente impegnati a islamizzare l'Europa?

Questa domanda la rivolgo innanzitutto agli israeliani e agli ebrei che, irresponsabilmente nel nome di una pace astratta, danno man forte ai nemici di Israele che predicano la distruzione dello Stato del popolo ebraico.
La rivolgo poi agli europei, che hanno riesumato un livello di odio nei confronti degli ebrei che evoca i tempi bui che precedette l’avvento del nazismo, mentre l’Europa è sempre più assoggettata agli islamici che colmano il vuoto del tracollo demografico e della civiltà cristiana decaduta. 
Netanyahu potrà avere mille colpe, e sarà giusto che paghi per le colpe che verranno effettivamente comprovate, ma solo dopo la fine della guerra e dopo la sconfitta dei terroristi islamici di Hamas. Non cadiamo nel tragico errore di deviare dalla retta via, che è il sostegno incondizionato al diritto di Israele all'esistenza quale Stato del popolo ebraico; nonché il sostegno a una pace che, per la prima volta nella Storia, dia ai palestinesi la dignità e la libertà di un popolo all'interno di uno Stato dedito al bene proprio e non al male altrui. 

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Lunedì 18 dicembre 2023

Postato il 18/12/2023 10:01:43 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

La nostra missione è la nostra salvezza

Cari amici, buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Più passa il tempo e più mi convinco che solo la fede nella nostra missione può farci star meglio non solo psicologicamente ma anche fisicamente, dare un senso compiuto alla nostra esistenza trascendendo il nostro naturale e doveroso impegno impregnato d'amore per conseguire il nostro sano e legittimo bene proprio e il bene dei nostri figli e nipoti. 

Solo la presenza di un orizzonte tangibile, che corrisponda a una prospettiva di vita qualitativamente migliore, che si traduca nel perseguimento, giorno dopo giorno, di una proposta sostanziata dalla formazione culturale, dalla mobilitazione civile e dall'azione politica costruttiva, potrà elevarci a protagonisti e testimoni di un'esistenza degna di essere vissuta, culminando nella realizzazione di tutto ciò che ci sentiamo dentro, per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra. 

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Domenica 17 dicembre 2023

Postato il 17/12/2023 10:30:32 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Giovedì 14 dicembre videoconferenza di Magdi Cristiano Allam su “L'Italia non riconosce l'islam. E consente le moschee abusive”

Cari amici buongiorno. Dopodomani, giovedì 14 dicembre, dalle ore 20,30 alle ore 22,30, Magdi Cristiano Allam terrà una videoconferenza pubblica, organizzata dalla Casa della Civiltà, su “L'Italia non riconosce l'islam. E consente le moschee abusive”.

In Italia alcuni Sindaci hanno correttamente preso l'iniziativa di far chiudere alcune sedi di “Centri culturali” che di fatto erano delle moschee abusive, scatenando nuovamente la reazione degli islamici che fanno ricorso al Tar e dei partiti relativisti e islamofili della sinistra e liberali, che da decenni sono impegnati per il suicidio della nostra civiltà dalle radici ebraico-cristiane ormai decaduta. 
Al momento nessuno si spinge a evidenziare che l'islam è un'ideologia contraria alla nostra umanità ed è una religione non autorizzata, sostanzialmente illegale, in Italia. In Italia l'islam non è una religione riconosciuta dallo Stato perché non ottempera all'articolo 8 della Costituzione, che prescrive che le religioni debbano stipulare un'intesa con lo Stato e il loro ordinamento giuridico non debba contrastare con le leggi dello Stato. Tuttavia, pur non essendo l'islam una religione riconosciuta dallo Stato, in Italia si accordano ai musulmani tutte le prerogative che spetterebbero loro qualora l'islam fosse stata una religione riconosciuta.
In aggiunta, nonostante che la stragrande delle moschee siano abusive, in quanto autorizzate a operare come “centri culturali” ma di fatto svolgono attività “cultuale”, si consente loro di accogliere dentro e fuori le loro sedi masse di fedeli che ostentano pubblicamente le preghiere collettive islamiche.
Questa resa sostanziale all'islam dentro casa nostra, con l'avallo di leggi e sentenze che si scontrano con l'articolo 8 della Costituzione, sovrappongono e confondono la legittimazione dell'islam come religione con il diritto dei musulmani come persone a professare il proprio culto, conformemente all'articolo 19 della Costituzione. 
In Italia non c'è un divieto ai musulmani di esercitare il proprio culto, ma c'è il disconoscimento dell'islam come religione. Non è in discussione la preghiera dei musulmani, ma l'incompatibilità dell'islam con la nostra Costituzione. Il vulnus giuridico, l'offesa del diritto, non risiede nel fatto che l'Italia vieterebbe ai musulmani di professare il proprio culto, ma nel fatto che i musulmani professano un culto non autorizzato in Italia.

Gli iscritti alla Casa della Civiltà sono pregati di confermare la loro partecipazione pubblicando un commento a questo comunicato o, se preferite, inviandomi un messaggio al mio Whatsapp al numero 335.234430

Gli amici esterni sono pregati di inviare la richiesta di partecipazione alla e-mail comunicazione@casadellacivilta.it indicando: nome e cognome; luogo e data di nascita; Comune di residenza; professione; cellulare; e-mail. Solo le persone autorizzate potranno partecipare.

Essendo un incontro aperto a tutti, la registrazione della videoconferenza sarà pubblica.

Tutti gli iscritti alla Casa della Civiltà sono invitati a partecipare a questi incontri che sono parte integrante della Formazione culturale.

Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà sulla retta via. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Marialuisa Bonomo
Assistente personale di Magdi Cristiano Allam

Martedì 12 dicembre 2023

Magdi Cristiano Allam è nato al Cairo nel 1952 ed è cittadino italiano dal 1986. Laureato in Sociologia. Ha svolto l'attività di giornalista. È stato Editorialista e Inviato speciale di “La Repubblica” e vice-Direttore ad personam del “Corriere della Sera”. Dal 2009 al 2014 è stato Membro del Parlamento Europeo. Ha svolto dei seminari nelle università e centri di formazione. Tiene conferenze in tutt’Italia. È stato musulmano per 56 anni, ha creduto in un “islam moderato” fino a quando non è stato condannato a morte sia da terroristi islamici sia da sedicenti “musulmani moderati”. Dal 2003 vive sotto scorta. Nel 2008 si è convertito al cristianesimo ricevendo il battesimo da Papa Benedetto XVI. Nel 2013 si è dissociato dalla Chiesa di Papa Francesco pur salvaguardando la fede in Gesù. Nel 2009 ha fondato il Partito “Io amo l'Italia” e nel 2021 ha dato vita alla Comunità “Casa della Civiltà”. Ha scritto 17 libri su Medio Oriente, islam, immigrazione, crisi delle civiltà. Nel luglio 2023 ha pubblicato “Un miracolo per l'Italia”, una rappresentazione delle realtà che sostanziano la nostra civiltà decaduta e ispirano la fiducia nella rinascita.

Postato il 12/12/2023 09:41:22 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

All'interno della Casa della Civiltà non è in discussione il diritto di Israele a esistere e a difendersi

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

A chi fosse interessato a aderire e a quanti sono iscritti alla Casa della Civiltà, da me fondata e presieduta, voglio chiarire che, non essendo un partito politico impegnato a raccogliere il più ampio consenso possibile costi quel che costi, ma una piccola comunità che ambisce a dare un contributo significativo per far rinascere la nostra civiltà decaduta, all'interno della Casa della Civiltà non sono concepibili correnti o fazioni ciascuna con una posizione diversa sui temi rilevanti che connotano la nostra missione. 
 
All’interno della Casa della Civiltà il diritto di Israele ad esistere come Stato del popolo ebraico non è oggetto di discussione.
Il dovere di Israele di difendere il proprio diritto all’esistenza, anche con il ricorso alla forza legittima dell’Esercito, non è oggetto di discussione.
La scelta di schierarsi dalla parte di Israele contro i terroristi islamici di Hamas, dell’Hezbollah, della Jihad Islamica, di Al Qaeda e dell’Isis non è oggetto di discussione.
La più netta condanna dell’anti-ebraismo, formalmente indicato come antisemitismo, anche sotto le mentite spoglie dell’anti-sionismo, non è oggetto di discussione.
L'assoluta presa di distanza dalle follie razziste di chi afferma che gli ashkenazisti non sarebbero dei “veri ebrei”, che il loro Dna sarebbe diverso da quello dei “veri ebrei”, che sarebbero degli intrusi che hanno contaminato e nuociuto alla missione del popolo ebraico, non è oggetto di discussione.
Il rigetto della sconcertante idiozia di chi sostiene che gli ashkenazisti, o gli ebrei, sarebbero da millenni il potere forte che controlla il mondo attraverso il monopolio della finanza, così come avrebbero creato la Massoneria, la Chiesa cattolica, le Chiese protestanti, i Testimoni di Geova, Scientology, non è oggetto di discussione.
La più totale dissociazione dalle tesi islamiche e arabe, secondo cui Israele sarebbe una entità coloniale affermatasi illegalmente e violentemente, rubando la terra e cacciando i palestinesi, non è oggetto di discussione.
La denuncia dell'infondatezza di quanti affermano che Israele starebbe perpetrando il “genocidio del popolo palestinese”, che si tratterebbe dell'epilogo di una strategia di allontanamento graduale e forzato dalla “Palestina”, intesa erroneamente non come entità geografica ma come Stato della Palestina che non è mai esistito nella Storia, non è oggetto di discussione.
La condanna assoluta e incondizionata dei terroristi e degli Stati islamici, in aggiunta alle comunità islamiche residenti in Occidente, che negano pregiudizialmente il diritto di Israele ad esistere come Stato del popolo ebraico e ne predicano la distruzione scandendo lo slogan “Palestina libera dal Giordano al Mediterraneo”, non è oggetto di discussione.
La denuncia del fatto manifesto che i terroristi islamici di Hamas usano i palestinesi di Gaza come “scudo umano”, vietando loro di abbandonare le loro abitazioni, giustiziando barbaramente chi si allontana, installando delle strutture militari nelle o sotto le abitazioni, le moschee e gli ospedali, con l'obiettivo esplicito di costringere Israele a uccidere i civili, in particolare i bambini, per poter condannare Israele di “crimini di guerra”, non è oggetto di discussione.
La consapevolezza che il terrorismo e l'integralismo islamico che mira esplicitamente a distruggere Israele, è lo stesso nemico che mira esplicitamente a sottomettere l'Europa all'islam, e che pertanto dobbiamo sostenere Israele anche perché combattiamo lo stesso nemico e condividiamo la medesima civiltà della vita e della libertà, non è oggetto di discussione.
Concludo: tutti coloro che mettono in discussione queste affermazioni fondate e che salvaguardano il nostro legittimo bene, che hanno certezze di segno contrario, non possono far parte della Casa della Civiltà. A me interessa la “qualità” non la “quantità” degli aderenti. Noi potremo realizzare con successo la nostra missione solo se saremo una comunità salda e compatta sui valori, sugli ideali e sulla proposta.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Lunedì 11 dicembre 2023

Postato il 11/12/2023 11:09:14 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Amarezza per gli incompetenti che mi contestano sui temi di cui sono competente

Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Ho redatto il Programma della Casa della Civiltà studiando su testi affidabili e avvalendomi di collaboratori competenti nelle loro specifiche specializzazioni, ma assumendomi la paternità e la responsabilità dei contenuti elaborati conformemente a delle logiche che mi hanno convinto e a delle finalità che sostanziano la scelta di una prospettiva di vita qualitativamente migliore. 

Ho così scritto dei contenuti scientificamente corretti sulla procurata pandemia di Covid-19, pur non essendo un medico o un biologo.
Ho scritto dei contenuti economicamente corretti sulla depredazione dell'economia da parte della finanza virtuale globalizzata di natura speculativa, pur non essendo un economista.
Ho scritto dei contenuti storicamente corretti sul parallelismo tra la nostra civiltà europea decaduta e il crollo dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, pur non essendo uno storico medievalista.
Ho scritto dei contenuti statisticamente corretti sul tracollo demografico dell’Italia e la condanna all’estinzione del popolo italiano, pur non essendo un demografo. 
Così come ho scritto dei contenuti teologicamente e sociologicamente corretti sull’islam, sul Medio Oriente, sull’islamizzazione dell’Europa e sull’immigrazione, di cui sono assolutamente competente avendo studiato ed essendomi specializzato in queste discipline, scritto 17 libri e tenuto migliaia di conferenze, nella mia attività professionale di divulgatore, formatore e politico.

Ebbene, il paradosso è che, mentre sulle tematiche di cui non sono competente non sono stato contestato da chi ha, fino ad un certo punto, seguito le mie lezioni e i miei interventi pubblici, mi ritrovo ora ad essere drasticamente bocciato e screditato sulle tematiche di cui sono stato riconosciuto tra i maggiori, se non il massimo esperto in Italia, essendo nato e cresciuto in Egitto, essendo stato musulmano per 56 anni, conoscendo la lingua araba, avendo approfondito all’università e fatto la mia tesi di laurea sulla cultura e la comunicazione nel Mondo arabo ed islamico, essendo stato ai vertici del giornalismo scritto nei due principali quotidiani italiani, il Corriere della Sera e La Repubblica.

Personalmente provo amarezza per coloro che pretendono, senza avere una adeguata conoscenza basata sull’esperienza diretta e su una accreditata preparazione accademica, di contestare la mia narrazione dei fatti che stanno succedendo in Medio Oriente, la mia rappresentazione dell’islam e dell’islamizzazione dell’Europa, la mia denuncia di una immigrazione che sarebbe più corretta definire auto-invasione di clandestini. 

Non meno sconcertante è il fatto che gli stessi che mi contestano, accettano favorevolmente la narrazione sull’islam, Medio Oriente e immigrazione di chi, magari è un esperto di medicina, di economia, di storia medievale o di demografia, ma non è un esperto sulle tematiche di cui sono un esperto. 

La mia spiegazione è che certe persone antepongono il pregiudizio sul fatto, l'istinto sulla ragione; ma soprattutto queste persone sono a tal punto accecate dal rifiuto se non dall’odio nei confronti di una parte in causa, che non si rendono conto che la conseguenza è l'auto-condanna al suicidio a casa propria, sostenendo irresponsabilmente un nemico comune dell’umanità, diffondendo una tesi ideologica del pacifismo secondo cui la pace è sufficiente volerla e manifestarla in piazza affinché magicamente si concretizzi. 

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Domenica 10 dicembre 2023

Postato il 10/12/2023 12:44:01 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Le bandiere palestinesi e arcobaleno sono la bandiera bianca di resa all'islam

Cari amici buongiorno e buon fine settimana. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Solo chi non conosce la realtà dell'islam, che si sostanzia di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto; solo chi non conosce o comunque non considera la realtà di 1400 anni di guerre islamiche per sottomettere l'Europa e l'insieme dell'umanità; solo chi è ignorante, irresponsabile e votato al suicidio può immaginare che innalzare la bandiera palestinese o quella arcobaleno possa magicamente tradursi nell'affermazione della “Pace” dentro casa nostra e ovunque nel Mondo. All'opposto, soprattutto ora che il terrorismo islamico di Hamas ha scatenato la guerra contro Israele con la finalità esplicita di distruggerlo in quanto Stato del popolo ebraico, innalzare la bandiera palestinese o quella arcobaleno equivale a innalzare la bandiera bianca della resa incondizionata dentro casa nostra all'islam, il nemico storico dell'Europa, dell'ebraismo, del cristianesimo e del Mondo libero.

La “Pace” non è un totem da adorare prostrandosi servilmente al suo cospetto. Non è un mantra da ripetere ossessivamente e che all'improvviso soddisfa la nostra massima aspirazione. La pace, nella concretezza della Storia, è una condizione di stabilità, di libertà e di sviluppo dei popoli fondata sull'accordo politico, garantito dalla forza degli eserciti, tra le parti che coesistono o coltivano un interesse all'interno di una specifica area geografica. Nella realtà la pace la si conquista facendo prevalere il proprio legittimo interesse, supportato all'occorrenza dalla capacità di combattere e dal successo militare. Sono stati i Papi a promuovere le “guerre sante” delle flotte e degli eserciti cristiani a Lepanto e a Vienna, per sconfiggere i nemici islamici, prevenire la sottomissione dell'Europa cristiana all'islam, salvaguardare la Chiesa e la civiltà cristiana.

Il detto romano “Si vis pacem, para bellum”, che sintetizza il pensiero di Platone di 2400 anni fa, chiarisce bene la realtà della pace come frutto legittimo della capacità di fare e di vincere la guerra.
Ebbene, in quest'Italia e in quest'Europa che, per un verso, o non hanno eserciti adeguati o la democrazia lega loro le mani, e dove, per l'altro verso, il nemico islamico si è radicato dentro casa nostra, pronto a sottometterci, confortato dalla vittoria dei Taliban contro gli Stati Uniti il 15 agosto 2021 e dal successo dell'attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, invocare e urlare “Pace” è la manifestazione di chi sceglie di non voler fare i conti con la realtà ed è votato al suicidio dentro casa propria.

Per fare la pace nella realtà, non la “Pace” idealizzata da slogan e dalla finzione ideologica, dobbiamo avere la forza di farci rispettare per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra, ottenendo o imponendo il rispetto anche ai nostri nemici. 
Tutti vogliamo la pace, tutti siamo pacifisti, ma se non siamo realisti finiamo per diventare dei “pacifinti” che, di fronte alla realtà della guerra che gli islamici si apprestano a scatenare anche in Europa, innalzeranno bandiera bianca e si sottometteranno alla tirannia di Allah e di Maometto.
   
Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Sabato 9 dicembre 2023

Postato il 09/12/2023 10:46:23 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

L'islam è l'islam. La distruzione di Israele unisce Hamas, Al Azhar, Iran, Turchia e musulmani europei

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha sostenuto che non c'è un «islam moderato», parlare di «islam moderato» è «offensivo» e un «complotto dell'Occidente», perché «l'islam è l'islam». A ragione Erdogan dice che esiste «un solo islam» che si sostanzia di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto.

La conferma è la totale convergenza di organizzazioni terroristiche, Stati islamici e musulmani europei sull'obiettivo strategico di distruggere Israele. Di fatto la distruzione di Israele quale Stato del popolo ebraico è l'unico collante ideologico che unisce gli Stati, i gruppi terroristici e le comunità islamiche in tutto il mondo, ispirando all'odio, alla violenza e alla condanna a morte degli ebrei sancita da Allah nel Corano e praticata personalmente da Maometto.

Lo statuto di Hamas del 1988, all'articolo 7, prescrive la distruzione di Israele sulla base delle parole di Maometto, citate dai suoi maggiori “tradizionisti” Bukhari e Muslim, che profetizza lo sterminio degli ebrei:
«Benché […] molti ostacoli siano stati posti di fronte ai combattenti da coloro che si muovono agli ordini del sionismo così da rendere talora impossibile il perseguimento del jihad, Hamas (Movimento di Resistenza Islamico) ha sempre cercato di corrispondere alle promesse di Allah, senza chiedersi quanto tempo ci sarebbe voluto. Il Profeta – le benedizioni e la salvezza di Allah siano su di Lui – dichiarò: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: “O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo”.» 

Nella “Carta di Hamas” del 2017, che riformula non sostituisce lo Statuto, si conferma l'obiettivo strategico di eliminare Israele dalla carta geografica.
«La Palestina è una terra occupata da un progetto sionista razzista, anti-umano e coloniale, fondato su una falsa promessa (la Dichiarazione Balfour), sul riconoscimento di un’entità usurpatrice e sull’imposizione del fatto compiuto con la forza.
La Palestina simboleggia la resistenza che continuerà fino al compimento della liberazione, fino al compimento del ritorno e fino alla creazione di uno Stato pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale.”

Il 19 ottobre 2023 Al Azhar, il “Vaticano dell'islam sunnita” con sede al Cairo, il cui “Grande imam” Ahmad al-Tayab è l'interlocutore islamico privilegiato da Papa Francesco, ha promulgato una fatwa, un responso giuridico islamico vincolante per tutti i fedeli, in cui legittima la strage di 1400 israeliani lo scorso 7 ottobre, perché sarebbero indistintamente «coloni sionisti» e non «civili», compresi i bambini, le madri e gli anziani:
«Il termine “civili” non si applica ai coloni sionisti della terra occupata. Piuttosto, sono occupanti della terra, usurpatori di diritti, deviatori dalla retta via incarnata dai profeti e palesi disprezzatori della santità del passato storico, la città di Gerusalemme, che comprende la rispettabile eredità islamica e cristiana della città di Gerusalemme.»

L'11novembre a Riad, al vertice congiunto della Lega Araba e dell'Organizzazione della Conferenza Islamica, il Presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affermato che l'unica soluzione al conflitto con Israele «è la resistenza continua contro l'oppressione israeliana, fino alla creazione dello Stato palestinese dal fiume al mare», sostenendo di fatto la necessità di distruggere Israele, «Il passare del tempo non legittima l'occupazione, né crea un diritto per l'occupante». 

Il 6 dicembre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha di fatto minacciato di distruggere Israele. Dopo la rivelazione delle registrazioni del capo dell'agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet, secondo cui Gerusalemme è determinata a uccidere i leader del gruppo terroristico palestinese «in ogni luogo» del mondo, incluso «Libano, Turchia, Qatar», Erdogan ha detto: 
«Non conoscono i turchi. Non ci conoscono… Se commettono un simile errore, dovrebbero sapere che pagheranno un prezzo molto alto», «Se oseranno fare un passo del genere contro la Turchia e i turchi, saranno condannati a pagarne il prezzo e a non poter più rialzarsi», «Chi tenta una cosa del genere dovrebbe ricordare che le conseguenze possono essere estremamente gravi. Non c’è nessuno al mondo che non conosca i progressi compiuti dalla Turchia sia nel campo dell’intelligence che della sicurezza».
Erdogan è la chiara manifestazione di uno Stato che, pur facendo parte della Nato e pur aspirando a entrare a far parte dell'Unione Europea, fa primeggiare la sua identità e strategia islamica, che coincide con quella dei terroristi islamici di Hamas.

In Europa e in Occidente, i palestinesi, in generale i residenti islamici, sostenuti da europei e occidentali ignoranti, incoscienti e irresponsabili, nel corso di manifestazioni infervorate e violente, scandiscono slogan e innalzano cartelli con la scritta “Palestina libera dal fiume al mare”, che significa la cancellazione di Israele e la sua sostituzione da uno Stato palestinese dal Giordano al Mediterraneo.

La distinzione che va fatta è tra i musulmani come persone e l'islam come religione. I musulmani come persone possono essere “moderati” solo se antepongono la ragione e il cuore ad Allah e a Maometto. Ma, come afferma correttamente Erdogan, «l'islam è l'islam». Anche gli Stati islamici che hanno instaurato rapporti diplomatici con Israele, tra cui la Turchia, di fatto riconoscono uno status quo perché oggi è immodificabile, ma negano il diritto all'esistenza di Israele come Stato del popolo ebraico, perché Allah nel Corano e Maometto ordinano e legittimano lo sterminio degli ebrei.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Venerdì 8 dicembre 2023

Postato il 08/12/2023 14:44:53 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Guai se non avessimo paura quando la nostra casa brucia

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Guai se non avessimo paura quando la nostra casa brucia dopo aver consentito che si trasformasse in una terra di tutti e di nessuno; di fronte alla minaccia che incombe sulla vita dei nostri figli fragili per essere cresciuti con la retorica dei diritti e della libertà, del tutto privi della cultura dei doveri, delle regole, della responsabilità e del sacrificio; mentre subiamo la tragedia in cui versa la nostra civiltà decaduta votata al suicidio, che rinnega il passato e non contempla il futuro, consentendo che il nostro vuoto valoriale venga colmato dall'arbitrio e dalla violenza dei nemici dell'umanità adoratori di Allah o del dio denaro.

La paura è assolutamente una reazione positiva che attesta che, nel profondo della nostra anima e nei meandri della nostra mente, sopravvivono la volontà e la capacità di salvarci, di rinascere e di riscattarci.

Per contro, coloro che non solo dicono di non avere paura, ma condannano coloro che risvegliano il campanello d'allarme tra le masse impecorite, raggirate dalla mistificazione della realtà da parte del pensiero unico egemone, sono persone che, forse inconsapevolmente, ma sicuramente irresponsabilmente, condannano se stesse e l'insieme degli italiani alla morte interiore, che è la morte peggiore, di chi sceglie di non reagire di fronte alla minaccia, di rassegnarsi alla sconfitta dentro casa propria senza combattere contro l'aggressore che calpesta il valore della nostra vita, dignità e libertà.

Il problema non è la paura, che è una sana e legittima reazione soggettiva, ma è ciò che la causa, ovvero i fatti oggettivi che ci fanno toccare con mano che abbiamo perso la nostra umanità al punto da non poter più essere compiutamente noi stessi dentro casa nostra. 

Ovviamente la paura emerge come una sana e legittima reazione soggettiva se si raccorda e si traduce in una prospettiva di vita qualitativamente migliore. All'opposto, qualora la paura venisse strumentalizzata per destabilizzarci e sottometterci da parte di poteri che non vogliono il nostro bene, sarebbe da condannare come un'arma letale per spegnere del tutto in noi la capacità di risvegliarci e risollevarci.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Postato il 30/11/2023 12:04:41 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

Magdi Cristiano Allam a “L'Identità”: «Maschilismo è l'islam che già ci ha colonizzati. Altro che l'Occidente»

Magdi Cristiano Allam a “L'Identità”: «Maschilismo è l'islam che già ci ha colonizzati. Altro che l'Occidente»

di Edoardo Sirignano

L'Identità, 28 novembre 2023 - «Il vero femminicidio e il vero patriarcato che ha già conquistato l’Occidente è quello islamico». A dirlo il giornalista e saggista Magdi Cristiano Allam. 

Dopo il mondiale in Qatar, l’Expo 2030 pare andrà a Riyad. L’islam si sta prendendo l’Occidente?
Al livello più alto, la grande finanza ha già fatto investimenti cospicui. Basti pensare all’acquisto dei grattacieli a Milano o delle grandi squadre di calcio. Al livello basso, invece, la sostituzione demografica, la proliferazione di moschee, scuole coraniche o entità dedite a promuovere la codificazione del reato penale di islamofobia (divieto assoluto di criticare e ancor di più di condannare l’islam come religione) avanzano incessantemente.

A chi si riferisce?
Ai taglia-lingua, a chi riesce a imporci dentro casa nostra di non essere noi stessi. Churchill definì Chamberlain, che nel 1938 consentì a Hitler di annettere la regione dei Sudeti in Ceclosovacchia, persona conciliante che nutre il coccodrillo con la speranza di essere mangiato per ultimo. Stiamo commettendo il medesimo errore.

Che idea si è fatto rispetto a casi come Monfalcone, dove un’eccessiva integrazione diventa emergenza…
È il caso emblematico di quando si accetta lo straniero senza chiedergli di rispettare le regole su cui si fonda la civile convivenza, e senza sanzionare chi le disattende. A Monfalcone giovani del Bangladesh sono stati chiamati da Fincantieri per colmare il vuoto di manodopera nei cantieri navali. Si è dimenticato, però, che queste persone finito il lavoro non scompaiono. Quei ragazzi, in grado di dormire anche in venti in una stanza, con turni per dormire, prima o poi, avrebbero rivendicato quanto gli viene inculcato dall’islam. Ecco perché una volta essersi ricongiunti con le famiglie, considerando che in Italia basta un’unità alloggiativa e un reddito per richiamarla, hanno avviato più di una semplice islamizzazione. Il centro di Monfalcone oggi è off-limits, interdetto agli italiani.

È un qualcosa di isolato?
Assolutamente no! Lo stesso avviene a Porta Palazzo a Torino, nel quartiere di Centocelle o a Piazza Vittorio a Roma. L’errore è solo nostro.

Perché?
Avremmo dovuto richiedere a questi stranieri di conoscere le regole su cui si fonda la civile convivenza, di rispettare la sacralità della vita, la pari dignità tra uomo e donna. Conquiste millenarie, invece, sono state perse in qualche decennio.  

Mentre in Italia si parla di patriarcato per un femminicidio, una cultura non certamente matriarcale si è già presa il nostro mondo…
L’idea del patriarcato in Italia si scontra con la realtà. Negli anni 50 e 60 venivamo dipinti come terra di latin lover, in cui avvenenti ragazze del nord Europa venivano per avere avventure amorose. Oggi succede il contrario. Anche signore di una certa età scappano sull’altra sponda del Mediterraneo o in Sud America per cercare compagnia. In Italia anche la figura del padre famiglia è stata abolita. Quando succedono liti in famiglia, nel 90% dei casi, soprattutto se ci sono figli, la ragione viene data alla donna. Il patriarcato, invece, è ben radicato nell’islam che concepisce la donna come un essere antropologicamente inferiore: la sua testimonianza vale la metà di quella di un uomo; eredita la metà di ciò che spetta a un maschio, viene riconosciuto la poligamia (si possono sposare fino a quattro mogli in contemporanea, senza contare le schiave). Stiamo rischiando di accreditare una realtà incompatibile alla nostra.

Senza immigrati, però, intere regioni saranno deserte, considerando che a queste latitudini si fanno sempre meno figli…
È sbagliato colmare il vuoto demografico facendo entrare in Italia giovanotti in età fertile e prevalentemente islamici. Stiamo parlando di persone che non solo non conoscono la nostra lingua, ma disprezzano la nostra civiltà e vogliono imporci la loro religione come unico e indiscusso sistema di potere. Rischiamo di abbandonare i nostri figli alla prospettiva della schiavitù dell’islam. Le nostre donne saranno asservite a un sistema maschilista e misogino. 

Diversi Paesi arabi, intanto, ci chiedono di superare le barriere, togliendo addirittura Schengen…
Dobbiamo salvaguardare l’interesse supremo dell’Italia come Patria. Non possiamo continuare a essere condizionati dall’egoismo di Francia, Germania e altri, che invocando il trattato di Dublino, ci obbligano ad accollarci gran parte dei clandestini, con la scusa del primo approdo. Occorre ribellarsi subito!

Postato il 28/11/2023 21:17:47 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

L'errore fatale di Netanyahu: gestire la guerra “politicamente” anziché “militarmente”

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Le foto e i video mostrano gli ostaggi israeliani, tra cui bambini e anziani, accolti con commozione dai loro cari, ma con il cuore colmo di dolore per altri 1400 familiari e connazionali trucidati orrendamente dai terroristi islamici di Hamas lo scorso 7 ottobre. Per contro, i detenuti palestinesi rilasciati dalle carceri israeliane per dei crimini commessi, vengono accolti trionfalmente dai loro connazionali come se si trattasse di una vittoria, trascurando la tragedia dei circa 10 mila palestinesi morti, vittime della reazione militare israeliana, così come denunciato da Hamas di cui è confermata la manipolazione dei dati e dei fatti.

Chiariamo perché per i palestinesi si tratta di una vittoria. Per ottenere il rilascio degli ostaggi israeliani, al ritmo di circa 10 ostaggi al giorno, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto tre concessioni:
1-La sospensione della guerra.
2-Il rilascio di 3 detenuti palestinesi per ciascun ostaggio israeliano.
3-Il ripristino delle forniture di cibo, gasolio, attrezzature sanitarie e di prima necessità alla popolazione di Gaza.

Queste tre concessioni hanno come conseguenza:
1-La possibilità che la tregua venga prolungata, ipotesi accettata sia da Netanyahu sia da Hamas, per poter liberare altri ostaggi. Tenendo presente che restano ancora circa 180 ostaggi, si dovrebbe ipotizzare ulteriori 18 giorni di tregua per liberarli tutti al ritmo di 10 al giorno.
2-Hamas si è accreditato come l'interlocutore politico di Israele e, al tempo stesso, come un interlocutore con cui si rapportano gli Stati Uniti, anche se per il tramite del Qatar, che è lo Stato che ospita i capi e finanzia Hamas, e l'Egitto, che è lo Stato sotto la cui giurisdizione ricade il settore meridionale di Rafah, il valico tramite cui avvengono lo scambio tra ostaggi e detenuti, nonché il transito degli aiuti umanitari a Gaza.
3-Hamas ha rinsaldato il fronte interno palestinese, considerando che i detenuti palestinesi vengono liberati a Ramallah, la “capitale” dell'Autorità Palestinese in Cisgiordania, che fu espulsa da Gaza con la violenza e circa un centinaio di morti nel 2007.
4-Israele si scontrerà con una crescente opposizione internazionale alla ripresa della guerra, dopo aver accettato di negoziare con Hamas lo scambio tra ostaggi e detenuti, ripristinando una situazione di calma relativa per la popolazione civile.
   
L'accordo tra Israele e Hamas, ottenuto grazie alla mediazione americana, qatariota ed egiziana, potrà essere prorogato per un massimo di dieci giorni. Ogni 24 ore, finché le armi tacciono, una dozzina di ostaggi israeliani devono essere rilasciati in cambio di tre volte più palestinesi detenuti da Israele. Ogni giorno che passa aumenta quindi il numero degli ostaggi liberati, rispondendo a un'immensa richiesta dell'opinione pubblica israeliana, ma anche permettendo a Hamas di riprendere forza dopo settimane di guerra devastante. Allo stesso tempo, le cancellerie di molti Paesi stanno lavorando per evitare una ripresa dei combattimenti che aggraverebbe ulteriormente la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. 

«Il tempo è contro Israele», ha detto Andreas Krieg, professore presso la School of Security Studies del King's College di Londra, il Royal College of Defense Studies e membro dell'Institute of Middle Eastern Studies, riassumendo il dilemma delle autorità israeliane: da un lato liberare tutti gli ostaggi, dall'altro perdere il ritmo della guerra.

Se è vera l'affermazione di Carl von Clausewitz (1780 – 1831), Maggior generale nell'esercito prussiano, «La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi», non è però sempre vero l'opposto, ovvero che la politica possa essere concepita come la continuazione della guerra con altri mezzi. Non lo è sicuramente nel caso della guerra di Israele contro Hamas, come legittima reazione all'attacco terroristico dello scorso 7 ottobre. Così come l'obiettivo di Hamas non è di pervenire ad un accordo con Israele, seppur da una posizione vantaggiosa, ma è la distruzione di Israele, ugualmente e comprensibilmente, l'obiettivo di Israele non è di pervenire ad un qualsivoglia accordo con Hamas, ma di sconfiggere Hamas e affidare il controllo di Gaza ad un'altra autorità palestinese.
Ecco perché questo accordo di tregua e di scambio di ostaggi innocenti in cambio di detenuti criminali potrebbe rivelarsi l'errore fatale di Netanyahu, che sta gestendo la guerra “politicamente” anziché “militarmente”.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 28 novembre 2023

Postato il 28/11/2023 13:37:21 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam

In un conflitto che minaccia la vita, dobbiamo scegliere il nostro bene

Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.

Se assistiamo o se siamo coinvolti in un conflitto, che mette a repentaglio la vita, la dignità e la libertà nostra e dei nostri figli, su quale base perveniamo alla decisione sull'azione concreta da adottare, che sia corretta sul piano razionale, morale sul piano valoriale, legittima sul piano giuridico, soddisfacente sul piano operativo?

Ho sempre sostenuto che, nell'ambito della gnoseologia o teoria della conoscenza, è innanzitutto necessario rappresentare correttamente la realtà, individuando i suoi contenuti oggettivi, assoluti e universali. La realtà, così definita, corrisponde  ontologicamente, ovvero nella sua intrinseca essenza, sul piano sostanziale e al livello trascendente, al concetto di verità, che è la sublimazione del pensiero, univocamente tale per l'insieme dell'umanità in ogni spazio e in ogni tempo.

Tuttavia l'esperienza della Storia attesta che la verità, pur sostanziandosi della realtà oggettiva, assoluta e universale, si veste dell'umanità di chi traduce la verità teorica in fatto concreto, calandosi nella specificità di un vissuto che è soggettivo, relativo e contingente.
La valutazione della realtà con gli occhi della parte in causa, spiega perché le divergenze e i conflitti possono sussistere anche se gli interlocutori o i contendenti si trovano di fronte agli stessi dati oggettivi, assoluti e universali.

Ciò non deve portarci a ritenere che la verità sia relativa, sfociando nella negazione ontologica della verità, finendo per sostenere che ciascuno di noi sia depositario della propria verità e che tutte le verità vadano messe sullo stesso piano.
La verità c'è e, in parallelo, c'è l'interesse della parte in causa, che non può essere ignorato qualora le conseguenze dovessero incidere sul presente e sul futuro suo e dei suoi figli. Dobbiamo, pertanto, essere capaci sia di rappresentare correttamente la realtà oggettiva, assoluta e universale, sia di considerare l'implicazione che la specifica valutazione teorica o conseguenza concreta può avere sul vissuto delle persone coinvolte in contesti spazio-temporali diversi.  

La conclusione è che la nostra scelta, che corrisponde a una scelta di vita, deve  coincidere con il nostro autentico bene e il sano amor proprio, salvaguardando la certezza della vita, dignità e libertà nostra e dei nostri figli, assicurando la prospettiva di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Domenica 26 novembre 2023

Postato il 26/11/2023 12:35:09 in Ali di Libertà di Magdi Cristiano Allam