Carissimo fratello Cristiano Magdi Allam,

Nel tempo della preparazione del santo Natale i terroristi hanno regalato ai cristiani di Jaramana, un quartiere di Damasco, quattro ordigni.  Le autobombe sono deflagrate durante la mattinata nell’ orario in cui i bambini sono in strada per andare a scuola, per cercare un angolo di normalità e quotidianità.

Nella nostra realtà è tutto diverso: non fuochi d’ artificio che portano festa e gioia, ma espolosioni di bombe che portano morte. Il rosso che i nostri bambini vedono non è quello delle coccarde usate per impacchettare i regali, ma il rosso del sangue che continua, noncurante delle festività, a bagnare le strade. Le campane non suonano le melodie natalizie, ma piangono la perdita dei figli di Santa Madre Chiesa.

L’ ombra della morte sulle chiese di Damasco, sulla via di San Paolo.

Ovunque si ascoltano urla, pianti e disperazione. Vigoroso e possente è il pianto delle madri che vedono la morte dei loro bambini: vittime innocenti e inconsapevoli. Essi non sanno che il mondo è fatto da adulti in grado di offrire loro un rifugio.

Il mondo arabo è fatto da pochi adulti ribelli musulmani che, pur rappresentando un così esiguo numero di persone, hanno il potere di rubare il Natale ed il sorriso ad ogni singolo bambino, ad ogni singolo nostro figlio.

Ogni bambino è figlio di Gesù, figlio della nostra santa Chiesa. Ogni bambino ci appartiene perché ogni bambino rappresenta l’ unica speranza che abbiamo di costruire un mondo nuovo:

 

<<In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: “Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?”. Allora Gesù chiamò a se un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:”In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei Cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me”>> (Mt 18,1-5)

 

Carissimo fratello Cristiano Magdi Allam,


Sono senza parole di fronte al vostro coinvolgimento nei confronti di questa guerra che sta distruggendo le nostre vite. L'amore di Dio ci insegna che la fratellanza è ancora più forte proprio nei momenti difficili. Voi state portando avanti questa testimonianza ed è bellissimo sapervi così vicini a noi.

Ringrazio Dio di avermi fatto incontrare persone come te e come la nostra amica benefattrice.

Vi manderò un resoconto di come spenderemo le vostre donazioni al più presto.

Spero sempre di potervi ospitare in questa nostra terra sofferente alla quale avete donato un pò di sollievo. 

Il Signore vi benedica sempre.

 

Padre Nader Jbeil, direttore di Radio Sawt el Sama