Magdi Cristiano Allam: “Io credo che noi non possiamo limitarci a denunciare e a condannare la possibilità di un intervento militare americano e francese in Siria. Dobbiamo innanzitutto considerare alcuni fatti; chi uccide chi, in Siria. Dei 100mila morti stimati, secondo le stesse fonti dell' opposizione, 42mila sono soldati, soldati siriani uccisi, e dei 38 mila civili morti, la gran parte sono alauiti, che fanno parte della stessa etnia di Assad e sono cristiani. La stragrande maggioranza dei morti in Siria sono vittime dei terroristi islamici.
In secondo luogo, per quello che riguarda le armi chimiche, noi abbiamo una certezza, che queste armi sono state usate dai terroristi islamici e questa certezza ce l'abbiamo attraverso una dichiarazione fatta da Carla del Ponte, che fa parte della Commissione delle Nazioni Unite che indaga in Siria, ed è una dichiarazione del 6 maggio 2013, in cui ha detto che i terroristi islamici, li chiamano oppositori, li chiamano resistenti, per me sono solo terroristi, hanno usato il gas nervino.
Quindi di fronte a questi fatti, noi non possiamo limitarci a condannare la possibilità di un intervento militare americano, non possiamo continuare a mettere sullo stesso piano un governo che ancor che dittatoriale, è il governo di un paese riconosciuto dalle Nazioni Unite, uno Stato sovrano, non possiamo metterlo sullo stesso piano di bande terroristiche  dei Fratelli Musulmani, dei Salafiti, di Al Qaeda, e ricordiamoci che nel gruppo di Al Qaeda in Siria, "Fronte della vittoria", militano, secondo una dichiarazione del coordinatore dell'Unione Europea sul terrorismo, una dichiarazione di cinque mesi fa, militano circa un migliaio di cittadini europei, che sono andati in Siria e combattono insieme ad Al Qaeda contro i cristiani, contro i musulmani laici e liberali.
Noi dobbiamo prendere posizione a favore della legalità e non possiamo in alcun modo sostenere il terrorismo dei terroristi islamici e tener presente anche che i Fratelli Musulmani che in Siria vorrebbero essere considerati come i moderati, in Egitto, quando l'Esercito, accogliendo la richiesta di 25 milioni di egiziani che sono scesi in piazza e hanno firmato per la deposizione del presidente Mohammed Morsi, le milizie armate dei Fratelli Mussulmani, in tre giorni hanno distrutto ottanta chiese, distrutto centinaia di edifici cristiani e negozi, edifici governativi. Sono terroristi che trasformano le moschee nelle loro roccaforti, nei loro arsenali, nei loro ospedali dove portare i loro feriti.
Hanno creato uno Stato nello Stato, e questa realtà, ed è qualcosa che attiene alla sicurezza dell'Europa, e a Londra, in Gran Bretagna, è una realtà che conoscete bene, la realtà dell' estremismo islamico, che è parte integrante anche della nostra Europa. Se noi in Siria non penderemo posizione affinché venga sconfitto il terrorismo islamico, qualora in Siria dovessero essere eliminati ciò he resta dei cristiani, un regime che è dittatoriale ma è laico, possiamo essere certi che il bersaglio successivo sarà l' Europa stessa”.

Nigel Farage: “Stai dicendo cosa stiamo considerando o cosa dovremmo considerare come prevenzione contro gli  estremisti islamici?”

Magdi Cristiano Allam: “Sicuramente noi dobbiamo innanzitutto chiarire all'opinione pubblica europea che in Siria stanno combattendo Al Qaeda, i Salafiti, le milizie dei Fratelli Musulmani che sono i veri nemici della democrazia e i veri nemici della nostra civiltà laica e liberale e che se dovessimo proprio decidere di intervenire, dobbiamo intervenire per sconfiggere i terroristi islamici, non per aiutarli. Gli Stati Uniti d' America, nel 1979, in Afghanistan aiutarono Bin Laden e Al Qaeda a esistere, ad affermarsi. Oggi incredibilmente, (l'ha scritto anche Robert Fisk sull'Independent"), Robert Fisk è un grande conoscitore del Medio Oriente, ma sta a sinistra, non è uno che sta a destra, anche lui ha denunciato il fatto che per la prima volta gli Stati Uniti combattono al fianco di Al Qaeda per abbattere il regime siriano. Noi non possiamo stare al fianco di Al Qaeda”.

Nigel Farage: “Beh, devo dire che l' America segue sempre politiche estere "meravigliose". Bene, una parte di questo argomento sarà ascoltata pubblicamente da elettori europei. C'è una preoccupazione di fondo per quanto riguarda i ribelli, ma quello che stiamo facendo qui è lavorare ad una risoluzione a nome del gruppo, e con questa non possiamo educare l' Unione Europea ma solo esprimere un'opinione”.