E’ prossima la fine di questo triste 2013, in cui la nostra povera Italia è rimasta, unico tra i grandi paesi industrializzati, impantanata in una depressione economica e finanziaria senza precedenti.

Le misure poste in essere dal Governo Letta-Saccomanni , inutili e dannose, hanno avuto il solo effetto di aumentare le criticità del nostro sistema industriale, soffocato da un livello di tassazione che la Banca Mondiale stima al 66% e da una restrizione del credito bancario senza eguali (-5% al settore produttivo).

L’esercizio 2013 ci lascia francamente senza grandi speranze per il futuro, ed anzi, sarà assai probabile un brusco peggioramento nel 2014, sia nei conti economici che nell’economia reale, quella che produce ricchezza.

Il tutto mentre le nostre imprese vengono realmente strangolate da un fisco oppressivo, ingiusto e vessatorio.

La Confindustria, nell’ultima analisi condotta sullo stato dell’economia in Italia si esprime in modo piuttosto categorico :

“Parlare di ripresa è per molti versi improprio; suona derisorio. Il  Paese ha subito un grave arretramento ed è diventato più fragile, anche sul fronte sociale. Danni "commisurabili solo con quelli di una guerra".

Il quadro economico di riferimento è impietoso; il debito pubblico sale in modo incontrollato arrivando a 2085 miliardi di euro, ben oltre il 134% del PIL. Continuando su questo trend, nel 2014 il debito pubblico sfonderà i 2200 miliardi di euro!!  Nel 2008, il debito era il 106%; nel giro di 5 anni quelli che dovevano salvarci ne han creato per 400 miliardi!! Però!? Poveri noi…. in che mani siamo capitati!!!!

La disoccupazione è passata dal livello del 2008 pari al 6% al 12,5% attuale!!! È raddoppiata!!! E questi hanno ancora il coraggio di farsi vedere in giro, raccontandoci che la crisi è superata, che la ripresa è alle porte.

Gli interessi sul debito pubblico sono passati dal 5,2% del 2008 al 5,5% attuale, ovvero circa 85 miliardi di euro l’anno che vengono prelevati dal settore produttivo a forza di imposte e tasse di ogni genere.

La produzione industriale poi rende esattamente l’idea della catastrofe che si è abbattuta sul nostro Paese, schiavo della finanza e della rendita, sottomesso all’Europa ed all’Euro.

In compenso però, a fronte di  questa economia da tempo di guerra con povertà crescente, miseria e disoccupazione, abbiamo l’euro e direi che come  contropartita ci può stare!! (è una battuta!). C’è poco da sperare e c’è invece tanto da fare. Uscire da questa situazione è possibile, non è neppure troppo complicato e ridare ossigeno al settore privato è prioritario, indifferibile. Altro che riforma elettorale, abolizione del finanziamento ai partiti, discussione sulle nozze gay, lotta all’evasione ed alla casta… si potrà e dovrà  discutere su tutto, ma solo dopo aver rimesso in moto il sistema economico. Prima la moneta!!!

Quello che occorre realmente fare in Italia per uscire da questa maledetta depressione sono essenzialmente tre cose:

1-Si deve creare moneta;

2-Si devono  abbassare le tasse ;

3-Si deve smettere di indebitarsi sui mercati finanziari emettendo BTP!!

Fine della crisi!

Purtroppo siamo nelle mani dei nostri carnefici e finché saranno questi figuri ad essere seduti nella stanza dei bottoni, per noi ogni speranza è perduta.

Auguri Italia, ne hai proprio bisogno!