Presi come siamo dalla miriade d’informazioni  su quanto sia aumentato il PIL, il debito pubblico, l’inflazione, lo spread, alle volte neppure riflettiamo su aspetti economici tanto fondamentali quanto trascurati dai media, come a mio giudizio, è il tema del deficit estero di un Paese.

Come definizione potremmo considerare il deficit estero di un Paese la somma totale, che il settore pubblico e privato, debbono versare annualmente ad operatori di altri stati. Nel  complesso, il deficit estero è composto da una componente di capitale ed una d’interessi passivi.

Quando un Paese, per motivi diversi quali ad esempio la presenza di materie prime, basso costo della manodopera, regimi fiscali particolarmente convenienti, attira capitali dall’estero per incrementare il proprio livello di produzione  e commercio, si indebita verso l’estero per una somma totale che comprende sia il prestito che l’interesse applicato sullo stesso.

L’equilibrio  economico cui dovrebbe tendere la concessione di prestiti a tali Paesi, troverebbe la sua ragion d’essere nella capacità di trasformare delle economie chiuse ed in costante deficit commerciale, in economie aperte allo scambio internazionale con conseguente riduzione del deficit commerciale, sino a renderle degli esportatori netti.

Purtroppo però, la storia è piena di esempi che hanno rappresentato un fallimento di detto processo di sviluppo: basti pensare alla crisi messicana, del Sud Est Asiatico, della Russia, per non parlare poi delle penose esperienze realizzate nel Terzo Mondo.

Ma cosa accadeva quando la situazione peggiorava, quando le aspettative di crescita andavano deluse? Chi veniva chiamato ad aiutare i paesi in difficoltà?

 

Ovviamente il FMI, la Banca Mondiale e le loro pletore di economisti a libro paga, arrivavano promettendo nuovi aiuti (altro debito ed altri interessi) a patto che si seguissero le loro direttive.

La cura è sempre la solita fallimentare sequela di: austerity, contenimento della  spesa pubblica, privatizzazioni di interi settori, aumento dell’imposizione fiscale.

L’esito della cura è sempre stato negativo.

Negli anni ’90 e fino alla crisi argentina, in nessun Paese che ha trovato l’aiuto del FMI si è prodotto un qualche circolo virtuoso capace di riportare il sistema economico all’equilibrio. L’austerità imposta, il rispetto dei vincoli di bilancio, hanno esasperato gli animi delle popolazioni e provocato un peggioramento del livello di benessere dei cittadini, senza offrire nulla in cambio.  La comune via d’uscita è stata la svalutazione delle monete locali, cui ha seguito, nel volgere di poco tempo, una nuova fase di rilancio dell’economia al punto che oggi, sia l’Argentina, la Russia, la Corea sono considerati punti d’attrazione degli investimenti mondiali e presentano dinamiche e prospettive di crescita economica di gran lunga migliori di quelle europee e statunitensi.

Non ci credete?...ecco qui un tabella che riporta i 20 Paesi più virtuosi ovvero quelli che hanno un surplus estero annuale;

20

 Algeria

18.120

2011

19

 Denmark

22.100

2011

18

 Venezuela

27.200

2011

17

 South Korea

29.790

2011

16

 Malaysia

32.990

2011

15

 United Arab Emirates

38.450

2011

14

 Taiwan

40.910

2011

13

 Sweden

41.600

2011

12

 Iran

42.000

2011

11

 Singapore

56.980

2011

10

 Kuwait

61.720

2011

9

 Norway

63.500

2011

8

 Netherlands

64.100

2011

7

 Qatar

76.370

2011

6

 Switzerland

76.700

2011

5

 Russia

90.510

2011

4

 Japan

122.800

2011

3

 Germany

149.300

2011

2

 Saudi Arabia

151.400

2011

1

 China

280.600

2011

 

Ed ecco invece i peggiori 20 Paesi al mondo:

 

Rank

Country

CAB (billion US dollars)

Year

192

 United States

-599.900

2011

191

 Turkey

-77.890

2011

190

 Italy

-74.300

2011

189

 France

-71.878

2011

188

 United Kingdom

-66.600

2011

187

 Brazil

-63.470

2011

186

 India

-62.960

2011

185

 Spain

-60.900

2011

184

 Canada

-52.600

2011

183

 European Union

-32.720

2011

182

 Australia

-30.700

2011

181

 Poland

-29.960

2011

180

 Greece

-28.400

2011

179

 Portugal

-20.400

2011

178

 South Africa

-16.670

2011

177

 Lebanon

-11.780

2011

176

 Mexico

-11.270

2011

175

 Egypt

-8.069

2011

174

 Morocco

-8.041

2011

173

 Colombia

-7.328

2011

172

 Romania

-6.350

2011

Direi che le cifre si commentano da sole: gli Stati Uniti hanno un deficit estero di 600 miliardi di dollari l’anno, l’Italia di quasi 75 miliardi. Gli USA però stampano la loro moneta che permette alla prima potenza economica mondiale di finanziare anche un deficit spaventoso come quello verso l’estero di 600 miliardi di dollari annuali (1/4 del debito pubblico italiano). Ma l’Italia, la Francia, la Grecia, la Spagna non possono stampare od emettere od accreditare moneta, poiché hanno perso la Sovranità Monetaria.

Ed allora,questi 75 miliardi di dollari all’anno  dove pensate che li prenda il buon Monti? Li sottrae al popolo italiano sotto forma di minori servizi e maggiori imposte per ripagare un deficit estero fuori controllo.

La soluzione prospettata dal FMI, UE, BCE è quella di far ripartire la crescita, la produzione ed anche il livello di esportazioni che contribuirebbe a diminuire il livello di deficit estero.

Ma il problema è che le politiche in atto realizzate dal Monti Killer, conducono il Paese verso l’annientamento industriale, soffocando una debolissima economia con misure che sottraggono moneta al circuito Impresa-Famiglie.

Anche il Fondo Monetario Internazionale questo mese (ottobre 2012) cambia linea e dice che l'austerità HA PEGGIORATO IL DEBITO PUBBLICO. Persino la Lagarde e il FMI ora attaccano l'Austerità e quindi Monti dicendo che “… le misure di austerità degli ultimi anni hanno avuto un effetto depressivo sull'economia decisamente maggiore di quanto si pensasse prima: ciò potrebbe indicare,  che i programmi non erano realistici fin dall'inizio e che sarebbe forse meglio "essere più flessibili in economia e meno flessibili...")

L’ennesimo fallimento annunciato pagato dal popolo italiano, spagnolo, greco, francese, irlandese.

Basta con questi dilettanti allo sbaraglio!!!
Vogliamo tornare padroni della nostra moneta e della nostra economia per tornare a crescere, per ridare speranza alle famiglie ed alle future generazioni.

Viva l’Italia!!