E’ proprio così…quando pensi che peggio di come va non possa andare, ecco che si materializza l’ulteriore iattura.

Dopo l’insediamento di circa un anno fa del Governo Monti, tante e tante volte abbiamo pensato che “dopo questo dato negativo il trend migliorerà”… ma niente da fare; un dato dopo l’altro si è sempre e solo peggiorato.

Ai poveri tecnici, l’unico appiglio da poter sfruttare è la riduzione dello spread, che detto per inciso, non dipende da loro ma dall’attività di compravendita sui mercati, che non significa nulla e che non viene utilizzato quale discriminante da alcun investitore sano di mente poiché calcolato su obbligazioni decennali, mentre oggi l’orizzonte temporale per le decisioni d’investimento di fondi, banche ed hedge funds è al massimo di 12-24 mesi.

L’ ultimo dato di venerdì 30 novembre è “terrificante”; l’indice PMI retail cioè l’indicatore delle vendite al dettaglio, ha avuto il calo più significativo della sua storia (gran bel record per il Governo dei Prof!) attestandosi a 35,5  accelerando verso il basso rispetto al mese precedente.

("..The seasonally adjusted Italian Retail Purchasing Managers’ Index® (PMI®) fell to a seven-month low of 35.5 in November, from October’s reading of 37.3, signalling a further sharp month-on-month decrease in total high street spending. ...")

 

 

La cura Monti non sembra aver giovato al nostro Paese che, dall’insediamento del Governo “made in Bocconi”, ha visto precipitare il livello di vendite al dettaglio a valori drammatici.

Va bene ..si è capito che non sono un fan del Professore, ma allora cerchiamo di vedere oltre, andiamo a verificare se qualche altro indicatore tra i più “gettonati” risulta aver migliorato la propria condizione dopo più di un anno di cura.

Partiamo dal debito pubblico: nel dicembre del 2011 era di 1.897 miliardi di euro; oggi siamo arrivati a 1.982 miliardi, ovvero +5% (che guarda caso è l’interesse che si paga in media sul debito)

Quindi tanti sacrifici e tante tasse non sono serviti a nulla!! Zero.

Guardiamo al tasso di disoccupazione: nel 2011 era il 9,5% ; oggi siamo al poco consolante record del 11,1% ( senza considerare gli sfiduciati che crescono sempre più!)

Prendiamo ora in considerazione la produzione industriale: nel dicembre 2011 segnava un -3,8% ed oggi invece siamo ad un “ottimo” -4,8%. Bene così!! Grande Prof!!

Ora volgiamo lo sguardo al prodotto interno lordo che è passato dal -0,5% al -2,6% nel secondo trimestre del 2012.

Riportiamo infine per completezza i dati sull’inflazione, riguardo ai quali si comprenderà benissimo che senza moneta a disposizione di famiglie ed imprese, il dato non può  altro che segnalare una discesa, passando dal 3,2% al 2,6%.

A questo punto pare evidente che la cura Monti sia un fallimento totale, una serie sconclusionata di attività di repressione fiscale, riduzione della spesa pubblica, riforme inutili  che non hanno avuto alcun impatto positivo sui conti economici del Paese e non lo avranno mai.

L’unico motivo per cui nessuno  o quasi fa notare questo fallimento risiede nel fatto che ogni volta si ascolta un dibattito in tv, si legge un articolo su di un giornale, il preambolo offertoci è “se non avessimo preso queste misure l’Italia sarebbe andata in default, fuori dall’Euro  e dall’Europa”.

Bisogna aprire gli occhi: non c’è salvezza su questa via.

Si deve avere il coraggio di passare da  un sistema economico “debitocentrico”in mano al sistema bancario, ad un modello di sviluppo che presupponga da parte dello Stato la possibilità di emettere moneta senza indebitarsi, di fornire liquidità al sistema quando serve e di drenarla da questo attraverso le politiche fiscali, se in eccesso rispetto ai beni prodotti.

Questa manica di incompetenti, ritiene che il PIL si autogeneri  miracolosamente  da solo, a prescindere dalla quantità di  moneta. Questo succedeva in un'economia pastorale e di caccia e pesca, dove se si andava a caccia di cinghiali come faceva  Asterix più spesso rispetto al periodo precedente, allora  il PIL aumentava anche senza avere soldi in tasca, ma solo frecce ed arco.

Oggi non è così: l'incremento del PIL è dato da un insieme di transazioni monetarie che consentono di produrre e vendere beni e servizi. Senza un ammontare sufficiente di moneta queste transazioni non avvengono, in parole povere senza soldi nessuno compra, nessuno vende e non si vede incrementare il  PIL.
Il governo Monti sarebbe forse capace di gestire l’economia di un villaggio di Galli, col druido Panoramix  a far pozioni ed intrugli, con la bella Falbalà in cerca di marito, con Ordinalfabetix titolare dell’unico negozio del villaggio ( che verrebbe super tassato!!)

In alte parole, questo Governo non capisce l’ABC: prima viene la moneta, poi varierà il PIL.

Negli Stati Uniti sono quattro anni che il Governo spende 1.000-1.200 miliardi di dollari in più di quelli che incassa con il risultato che il loro PIL cresce, le loro fabbriche restano aperte, i negozianti vendono i loro prodotti, i ristoranti servono coperti ai clienti. Invece da noi,…

Un’ultima precisazione per chi fosse distratto: i 1.000 miliardi di dollari spesi dal Governo USA ogni anno non sono “stampati” come vogliono far credere all’opinione pubblica, ma sono semplicemente accreditati virtualmente, creando “attivi di bilancio” presso i conti del Tesoro.

Non creano inflazione, non destabilizzano il sistema ma anzi danno nuova linfa all’economia che senza questi sarebbe ridotta come la nostra (ma gli americani sono più furbi di noi: noi facciamo dell’austerity un dogma, loro spendono e se ne infischiano).