da http://www.forexinfo.it - (Traduzione di Erika Di Dio) - La Francia ha giocato un ruolo decisivo nella costruzione non solo del sistema dell’euro ma dell’intero progetto europeo. Questa ha predisposto i leader francesi verso l’obiettivo di preservare l’euro a tutti i costi. Tali costi, come abbiamo spiegato nella Parte 1 di questo articolo, sono diventati abbastanza insopportabili. Quindi è ora necessaria una nuova strategia, e il ruolo della Francia in essa sarà ancora una volta fondamentale.

La Francia si trova sulla linea di confine tra i paesi in deficit dell’eurozona e i paesi in surplus. Ha un ampio e costoso sistema di welfare, con servizi pubblici di alta qualità, spesso definito come modello francese, fondato su un consenso nazionale profondo e sentito.

Ma a differenza dei paesi scandinavi, anch’essi con un costoso e simile sistema di welfare, il modello francese è stato finanziato non da alte tasse sul reddito e sulla spesa, ma da punitive tasse in materia di occupazione (in particolare attraverso i contributi previdenziali dei datori di lavoro) e di capitali, e con un pesante indebitamento pubblico. Il debito pubblico è salito a circa il 90% nel 2012, da circa il 64% del prodotto interno lordo nel 2007.

Questa enfasi sulla tassazione del lavoro ha rappresentato il percorso di minor resistenza politica. Mantiene l’illusione di uno stato sociale finanziato dalle imprese, e non dai cittadini. L’idea che la tassazione delle società sia un modo indolore per finanziare welfare e servizi pubblici ha prodotto una cronica ed elevata disoccupazione, erodendo la competitività, creando una crescita debole e una stagnazione degli standard di vita.

Eccessiva regolamentazione

La Francia ha il più alto costo medio del lavoro in Europa. Il problema è aggravato da un eccesso di regolamentazione - sia sul mercato del lavoro che su quello dei beni e dei servizi. Il controllo su trasporti, i servizi professionali e i rivenditori è molto più pesante in Francia che in molti altri paesi ricchi. Il risultato sono prezzi più alti, e costi maggiori.

Questo onere soffoca l’imprenditorialità. L’offensiva fiscale del presidente Francois Hollande sugli alti redditi, i dividendi, le plusvalenze e la ricchezza non sta aiutando. La fiducia negli affari sta cadendo velocemente. Negli ultimi dieci anni, la quota di esportazioni della Francia è diminuita. Il paese è in deficit delle partite correnti...
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