Quando papa Francesco parla contro il "potere malefico del denaro" e quasi vagheggia una società in cui si possa fare a meno del denaro, capisco ciò che vuol dire e ovviamente conosco le fonti che ispirano quel pensiero, nobile e alto nelle sue migliori intenzioni. Ma al di là del fascino del messaggio evangelico e della purezza dell'utopia, non posso non pensare alle possibili conseguenze pratiche e ad alcuni fondamentali aspetti di prospettiva di un "mondo senza denaro".
Al giorno d'oggi infatti quel pensiero religioso trova, purtroppo, suo malgrado e senza alcuna ipotetica corresponsabilità, una "sponda" interessata fra coloro che mirano all'eliminazione del contante per motivi che ben poco hanno di nobile, spirituale e tanto meno evangelico. Accampando un’istanza etica, cioè quella di combattere il malaffare, il riciclaggio di “denaro sporco”, nonché l’evasione fiscale, si pensa che l’eliminazione del denaro contante elimini ipso facto qualsiasi uso illecito dello stesso. Di ciò che non c’è non si può fare cattivo uso.
Si tenta così progressivamente di eliminare il denaro contante in favore del solo denaro virtuale, quello che non è nelle mani dei cittadini e che non è nemmeno compiutamente sostituito dalla carta di credito o dal bancomat, che non sono denaro. Quelle tessere plastificate con micro-cheap e banda magnetica sono utili per pagare, ma sono solo chiavi d'accesso al denaro che è "altrove" e "nel possesso d'altri" che teoricamente lo custodiscono per noi. E, come s'è visto, questi "altri" non è detto che ne facciano sempre buon uso o a nostro vantaggio.
Sono convinto che l'eliminazione totale del contante in favore di una moneta elettronica invisibile e in mano altrui, è uno dei passi decisivi verso una nuova e definitiva schiavitù, peggiore di qualsiasi malaffare mafioso e di qualsiasi evasione fiscale. Affidare di fatto il controllo di tutti i nostri bisogni e di tutti i nostri desideri concreti e vitali, nonché di fatto, ed in conseguenza, il governo della gente e dell'economia, ad una tecnologia sempre più invasiva e gestita da super-esperti del sistema, crea di fatto nuove caste e nuove divisioni sociali, anche su base tecnologica e tecnocratica.
Siamo tutti indotti a servirci sempre di più della tecnologia, ma ben pochi fra noi sanno come “funziona” e quindi come si possa dominarla, invece di esserne dominati. Il tutto si risolve a danno dei comuni utenti, totalmente dipendenti da un sistema non conoscibile compiutamente dalla massa che è però costretta ad avvalersene. Siamo sicuri che i “semi latenti di incontrollabilità del sistema” non siano un rischio mortale per la libertà, la democrazia e la civiltà?
Inoltre chi crea o conosce profondamente i "sistemi tecnologici" sa anche come distruggerli o violarli. Esattamente come i ladri che continuamente ci clonano le carte di credito. Il denaro è buono o cattivo secondo l'uso che se ne fa. Ogni nuovo strumento tecnologico non è buono in se stesso, in quanto espressione di progresso. Dipende sempre dall’uso che se ne fa, per la gente o contro la gente. L'eliminazione totale del denaro contante in favore dell'esistenza di solo denaro virtuale, non elimina il "denaro, sterco del demonio". Lo rende del tutto invisibile e gli cambia padrone. Che può essere ancor più invisibile, inconoscibile, incontrollabile e impunibile.