Gli islamici-veri massacrano a tradimento e indiscriminatamente - ogni qual volta gliene si presenta l’occasione- i cittadini occidentali, specialmente se questi ultimi sono a casa loro = i cittadini del sedicente “Mondo-Libero” = a casa loro!
Per tutta risposta, gli occidentali (sempre quelli del Mondo Libero - a casa loro) si radunano nelle piazze delle loro grandi città insanguinate, e accendono tanti lumini sul selciato, poi disegnano tante “madonne” e cuori coi gessetti colorati, poi posano a terra tanti mazzetti di fiori, tanti bigliettini, poi sventolano tante bandierine iridate, poi si abbracciano tra loro coi lucciconi agli occhi, e poi -e soprattutto- cantano.
Cantano in coro, ovviamente.
Cantano, a ogni strage, sempre la stessa nenia : “imagine all the peeeopleee…living life in peeeace…” ancheggiando, e dimenando le braccia alzate.
Poi, commossi e paghi, tornano alle loro private faccende.
In attesa della successiva strage che massacrerà a tradimento e indiscriminatamente altri di loro.
In attesa di ritrovarsi nelle piazze delle loro grandi città, per ripetere le stesse cerimonie, anzi, gli stessi rituali. Per ricantare pubblicamente in coro la medesima nenia.
Forse, soffrono del condizionamento ineludibile ad attribuire la funzione “apotropaica” (parolona difficile = ma ve la spiego subito: “apotropaico” è ciò che magicamente allontana il male) a “liturgie” laiche-para-religiose di connotazione “buonista”.
Discorsi di pace. Canti di melensa bontà. Funerali laici e addirittura con gli applausi. Fiori. Lumini accesi. Politicanti che piangono in Tv per le vittime innocenti. Tutto a posto.
Forse, credono che amando chi li assassina saranno un po’ meno assassinati. Semplice. Sbagliato.
I conti non tornano. Privatamente, individualmente, gli occidentali sono aggressivi, cinici, spregiudicati, egoisti (per lo meno quando si tratta del danaro). Pubblicamente, socialmente, sono invece tutto il contrario (per lo meno così sembrano). Dicotomia strana (ma non troppo).
Se queste non sono manifestazioni di schizofrenia / demenza senile collettiva, sono -più prosaicamente- manifestazioni di codardia / ipocrisia collettiva.
O ambedue le cose. Comunque gravi. Dicotomia segnale di generale decadenza.
Non esistono altre spiegazioni, temo. Sono davvero spiacente.
Ecco spiegato il catto-comunismo = demenza e codardia; schizofrenia e ipocrisia.
Ecco definita la pedissequa ed a-critica ripetizione di luoghi comuni tipo “non tutti gli islamici sono così…anche noi secoli fa commettevamo stragi…non siamo razzisti…dobbiamo integrarli perché altrimenti si radicalizzano…i terroristi islamici hanno frainteso la loro religione…” = ciance confuse di chi si balocca con concetti errati.
Ecco dimostrato come la corruzione di una civiltà inizia da chi corrompe il suo linguaggio (il linguaggio “politicamente corretto” dei demagoghi buonisti, ad esempio, ne è una prova…);
-qui occorre ricordare come “difficoltà di parola sottende difficoltà di pensiero (cioè di ragionamento)”- e (la corruzione di una civiltà) prosegue con chi considera la libertà e la sicurezza conquiste definitive, inattaccabili; e con chi, demente o codardo, giudica tollerabili gli intolleranti. E con chi, schizofrenico o ipocrita, scherza col fuoco… .
Ecco tracciata la strada finale: dalla corruzione alla distruzione all'annullamento, e i passi sono brevi e rapidi. I passi sono in discesa. Verso l’inferno.
Verso il fuoco inceneritore, appunto. Tutti trascinati verso il nulla da quei ciechi che corrono all’ingiù cantando anzi salmodiando la solita nenia “imagine all the peeeopleee…”.
Ma ricordo una cosa (per averla letta nelle emeroteche: non sono poi così vecchio…).
Negli anni Venti ÷ Trenta del secolo scorso, la propaganda nazi-fascista in Germania e in Italia diffondeva le immagini dei cittadini dell’odiato mondo anglo–americano mentre, vestiti di abiti decorati a fiorami, ballavano il tip-tap, suonavano il jazz, cantavano anzi gorgheggiavano in falsetto (naturale?…) affiancando le loro sciantose sterili e strillanti, le melodie frivole delle “commedie musicali”, ruminavano pop-corn e tracannavano coca-cola dolciastra.
Mentre nella vecchia Europa i battaglioni delle “camicie nere” impeccabili marciavano al suono ritmato di fanfare verso la futura eterna gloria col passo dell’oca. E le loro donne devote, fertili e silenti figliavano future camicie nere.
Sappiamo come andò a finire.
La propaganda nazi-fascista dell’epoca viene parodiata dalla propaganda islamo-nazista della cronaca attuale: gli occidentali sono corrotti, codardi, rammolliti, viziati e sazi di benessere ereditato; delusi dalla noiosa continuità di un progresso libero, prevedibile e futile. E hanno sempre le lacrime in tasca; viceversa i musulmani sono sani, coraggiosi, virili, frugali e avidi di nuove conquiste; inebriati dalla prospettiva di un eroico e marziale ritorno alla nota purezza delle loro gloriose origini. E mai piangono.
Chi vincerà ? Occidente: nomen-omen = è la Civiltà Morente ?
(Forse l’agonia del “capitalismo privato” si palesa, oltre che nella parossistica creazione continua di bisogni inutili, anche nella cieca voluttà suicida di tanti suoi epigoni).
Come una (non tanto) lontana eco di guerra, i boati e i latrati in arabo delle stragi islamiche nelle nostre città ci ammoniscono … la strada in discesa è tracciata. L’epilogo tragico si intravvede.
Ma l’apparenza talvolta inganna.
Intanto, se certi occidentali la piantassero di cantare a ogni strage subìta la solita nenia… .