L’islam una “religione di pace”? …Una religione che predica e pratica le pene corporali crudeli, i delitti d’onore, i matrimoni di uomini adulti con bambine, la lapidazione delle adultere, l'impiccagione degli omosessuali, le mutilazioni rituali sui minorenni, il taglio della mano ai ladri, la decapitazione dei nemici, la schiavitù, la soppressione degli apostati, la “legge del taglione”, eccetera eccetera ? = come si può considerare “pacifica” una simile “religione”?

Definire l’islam una “religione di pace” rappresenta una torbida manipolazione del linguaggio. L’islam vero è una aggressiva e pericolosa forma di barbarie, e i veri islamici (cioè gli islamisti, che è la abbreviazione di islamo-nazisti = cioè coloro che praticano i dettami coranici e shariatici) sono definibili, prendendo a prestito una efficace espressione della robusta retorica ciceroniana, “hostes humani generis” cioè NEMICI DEL GENERE UMANO.

E ai molti “ben-pensanti”, onde tentare -temo invano- di imprimere nella loro mente il concetto, ricordo che essi (i veri islamici) dividono il mondo sostanzialmente in solo due categorie: “LA CASA DELL’ISLAM” dove essi dominano, e “LA CASA DELLA GUERRA” (sarebbe dalle Nostre parti…) dove essi intendono imporsi a qualsiasi costo. Il resto è aria fritta buonista, miraggio per i gonzi (e per i catto-comunisti nostrani, che da bravi fifo-islamici tentano di ingraziarsi i veri islamici, ma sarà solo per esserne divorati da ultimi…).

Di fronte alle continue gesta atroci degli islamisti, il silenzio degli islamici “moderati” che dovrebbero essere la maggioranza (ma dove stanno?) rafforza la convinzione che esistano solo due tipi di islamici: gli islamici-veri e gli islamici-falsi. Per una questione di sopravvivenza, empiricamente la persona media è portata a generalizzare (non siamo tutti filosofi, antropologi, giuristi…); dunque spetta ai musulmani (falsi) non violenti e amichevoli, denunciare ed eliminare i musulmani (veri) violenti e ostili, e finché tanto non avverrà, fino a quando l’islam non sarà ridotta ad essere una religione “normale”, solo una religione tra le tante -discutibili- nel mondo moderno, io rivendico il mio diritto di essere ISLAMOFOBO (e la islamofobia, cioè la paura dell’islam, è giustificata dai comportamenti di parecchi musulmani) ed auspico sia fatto tutto il possibile affinché i veri seguaci di tale “religione” siano messi tutti definitivamente in condizione di non nuocere.

Il persistente silenzio delle grandi masse musulmane, ne può fare dedurre una tacita, omertosa complicità anche se pare impossibile che centinaia di milioni di persone possano desiderare o sostenere azioni tanto barbare. Tuttavia non è da escludere che quei metodi odiosi di “azione politica” siano percepiti e accettati come “normali” in molti Paesi islamici. Islamici veri… . E infatti pure i loro governanti, sembra, si sentono raramente in dovere -ancorché retorico- di esprimere senza ambiguità condanna ed orrore. Basta seguire le cronache.

Mentre -per nostra buona sorte- da noi moltissimi sono gli “islamici falsi” cioè coloro che pur essendo nati e vissuti in società dominate dall’islam, giunti qui si liberano di quelle “incrostazioni sub-culturali” = divengono in pratica agnostici e vivono normalmente e dignitosamente senza più far caso all’islam. Questa valutazione mi è stata confermata molte volte nelle mie conversazioni con marocchini, tunisini, egiziani, iraniani, pachistani, albanesi, immigrati (o rifugiati…) in Italia. Alcuni di coloro mi hanno anche precisato, tuttavia, che preferiscono mantenere da noi un “basso profilo” pubblico, per il timore di possibili ritorsioni personali (guarda caso: da parte di qualche loro conoscente / ex-correligionario “islamico-vero” ) o a carico di loro parenti che vivono nei Paesi d’origine. Il che è comprensibile. Il mio conoscente pachistano colto, apostata, ex-musulmano, che vuole restare anonimo, è un caso tipico.

Con quante dissimulazioni, quante violenze, quante stragi, gli islamici veri tracceranno ancora la loro maledetta strada verso il fondo dell’inferno? Contro un nemico spietato, occorre essere spietati. Vedremo chi prevarrà. Loro, portatori talvolta subdoli di una barbarie primitiva refrattaria a ogni evoluzione (blaterano continuamente di “ritorno alla purezza dell’islam delle origini”! Il che è tutto dire, viste le gesta del loro “profeta” che se vivesse oggidì commettendo quanto storicamente è accertato che commise, finirebbe all’ergastolo o sul patibolo per crimini contro l’umanità), barbarie che tenta di imporsi con l’inganno e col terrore: loro sono affetti da una esasperata e perfida brama di dominio che copre la profonda insicurezza delle menti immature e dispotiche di fronte a un mondo che cambia e -in genere- si evolve. Non possiedono -e mai hanno manifestato- alte attitudini militari e tantomeno etiche, bensì più meschine e grossolane inclinazioni al brigantaggio, all’aggressione proditoria, e al tribalismo primitivo.

Noi, positive forze pensanti moderne: noi siamo animati (anche) da una sorta di insopprimibile pulsione a tentare di ordinare ciò che per spontanea tendenza è caotico, e a tentare di conservare e migliorare ciò che per inevitabile ciclo naturale è destinato a perire. (E questi sono pregi etici. Dobbiamo soltanto evitare i sensi di colpa, che inducono a non agire / reagire.) In questo ambito, lottiamo legittimamente per sopravvivere opponendo alla barbarie i nostri Valori. Basterà ? Con la speranza (e per quanto mi concerne la DETERMINAZIONE) che un sano e diffuso agnosticismo pragmatico -non certo una contrapposizione di differenti, indimostrabili, puerili metafisiche religiose- possa illuminare le menti e frenare le passioni dei vari antagonisti. Tuttavia mantenendo Noi la chiara consapevolezza che la tolleranza, la moderazione e la disponibilità al dialogo, quando si tratta della Libertà e dei nostri Valori di Civiltà, visto il tipo di forza che li minaccia, non sono virtù propizie a conservarcene il godimento.