Da qualche anno scrivo sul declino (probabilmente irreversibile) del cristianesimo. Per quelli (pochi) che mi seguono non è una novità. Sbagliano coloro i quali se la prendono con chi addita tale declino; se la prendano bensì con coloro che ne sono la causa. E guardino bene cosa fanno i loro “capi”. E poi si guardino bene allo specchio. Chiaro?
 
E voglio ripetere -da quel caparbio che sono- un concetto essenziale:
i “papòfili” (se non ho male inteso) dovrebbero (ripeto DOVREBBERO) essere contro la islamizzazione.
Ma se essi si illudono (ripeto SI ILLUDONO) di combattere la islamizzazione della nostra civiltà agitando mazzetti di gelsomino sotto il naso dei jihadisti (= islamici-veri), oppure contrapponendo a una “religione” abominevole una per lo meno discutibile e infondata metafisica, la guerra stavolta la perdono. Chiaro?
La perdono perché cadono nella trappola degli islamici = condurre lo scontro in atto sul terreno ”religioso / metafisico”.
Su quel terreno gli islamici sono molto, ripeto MOLTO più forti e seducenti dei “papòfili”.
Inutile che essi papòfili si ispirino e si rifacciano alle vittorie conseguite dal cristianesimo sull’islam nei secoli passati. I tempi sono cambiati. E l’Occidente si è evoluto. (L’islam, no)
 
Oggi, ripeto OGGI lo scontro è sul terreno etico. Oggi la barbarie islamica -rimasta pietrificata a un’epoca quasi pre/umana- oggi si sconfigge anzitutto sul piano dell’etica. Non su quello della religione (o della “metafisica”, che è lo stesso). Chiaro?
L’etica è l’arma vincente contro la barbarie islamica che affronta la civiltà moderna. E che ne costringerà i sostenitori a liberarsene -progredendo- o a perire, facendoli precipitare definitivamente e senza appello nella discarica della Storia.
Quale “etica” (migliore, superiore) possono giammai opporre gli islamici all’Occidente? In cosa ci superano? O papòfili / metafisici : fatevene voi una ragione.
 
Desidero evidenziare, per soprammercato, quello che si può forse anche definire un paradosso.
In sintesi :
Nell’VIII Secolo (“Battaglia di Poitiers 732”), nel XVI Secolo (“Battaglia di Lepanto 1571”), nel XVII Secolo (“Battaglia di Vienna 1683”) la Civiltà Greco-Romano-Cristiana sconfisse la aggressione islamica mettendo in campo -oltre a forze militari convenzionali di difesa- una sorta di forte “fede religiosa/metafisica” contro potenti forze militari convenzionali allora non tanto animate da zelo religioso/metafisico, quanto piuttosto avide di conquiste territoriali. E riuscì a prevalere. Bene.
Nel XXI Secolo la Civiltà Occidentale (di radici Greco-Romano-Cristiane evolutesi, sviluppatesi e fusesi poi nel Mondo Moderno) nuovamente aggredita dall’islam, può vincere ancora tale potente forza “religiosa e militare-non-convenzionale” ora animata da motivazioni revansciste / proselitistiche, solo mettendo in campo una superiore Etica progredita = costituita da Forza Materiale e Diritto Moderno.
Sono queste oggi “la spada e lo spirito” di cui parlò, secondo il tempo suo, Napoleone.
 
Chi non afferra queste differenze storiche sostanziali (e non ne trae le corrette e utili indicazioni per il presente), è meglio che si astenga dal trattare questo tema e si dedichi magari al ricamo, o che si converta ben presto all’islam…non si sa mai… .
Le ripetizioni giovano. Da noi, oggi “la spada e lo spirito” moderni devono essere alleati.
(E qui riecheggia nella mia mente anche una frase della efficace retorica ciceroniana: cedant arma togae…della quale, solito vanaglorioso-vanesio, mi approprio osando modificarla aggiornandola a mio talento in: prosint arma togae…)
La “spada” è la diffusa volontà di difendere la nostra Civiltà e di farci rispettare tanto individualmente come cittadini quanto -complessivamente- come società evoluta.
- La “spada” cioè la forza legittima, senza lo “spirito” cioè il sostegno di una sana “etica”, è sterile.
Lo “spirito” è la diffusa consapevolezza che la nostra civiltà, pur con tanti difetti e problemi, è la migliore fino ad ora riscontrabile nella Storia umana nota, e merita di essere conservata e sviluppata.
- Lo “spirito” cioè l’indirizzo di una sana “etica”, senza il sostegno della “spada” cioè della forza legittima, è vulnerabile.
Lo spirito sorregge la spada; la spada difende lo spirito; così la Civiltà e la Libertà vivranno.