Lo scorso 3 maggio a Garland, nello Stato americano del Texas, si è tenuta una mostra-concorso di vignette aventi per tema “Maometto e l’islam”.

I fatti sono noti: la manifestazione si è svolta regolarmente, ha avuto un notevole seguito, il vincitore è stato un ex-musulmano apostata che ha disegnato un Maometto furibondo in atteggiamento quasi vampiresco mente sbraita brandendo la spada “Non potete disegnarmi!” al vignettista che osa ritrarlo.

È vagamente paradossale che a vincere la mostra-concorso sia stato un apostata dell’islam. Secondo la “legge islamica”, l’apostasia è punibile con la morte. Secondo la stessa “legge”, disegnare Maometto è punibile con la morte. Molti comportamenti sono puniti dalla abominevole “legge islamica” con barbariche pene corporali o con la morte.

Durante la manifestazione due “jihadisti” hanno attaccato sparando a tradimento. Hanno ferito un addetto alla sicurezza colpendolo a una gamba e poi sono stati uccisi dai poliziotti di sorveglianza prima che potessero commettere ulteriori delitti. Guarda caso. Erano islamici VERI o erano islamici FALSI ? Con la violenza e il terrorismo, quei due jihadisti hanno tentato di imporre la “legge islamica” in America o quanto meno di aggredire chi legalmente la contrasta. Non ci sono riusciti grazie ai coraggiosi e decisi poliziotti americani.

Quel vignettista è un esempio per tutti noi. Secondo la “legge islamica”, raffigurare Maometto è un crimine. Ma noi NON SIAMO uno Stato islamico. E da noi in Italia (e in Occidente, si intende) è permesso tracciare disegni e criticare tutte le religioni (anche con l’ironia), e nulla importa di quel che dice la “legge islamica”. Ed è anche permesso cambiare liberamente religione e diventare apostati, agnostici o atei, e dichiararlo pubblicamente in piena legittimità. E non dobbiamo consentire ad alcuno di privarci di queste libertà fondamentali. Se l’Occidente dovesse cedere alla “legge islamica”, non sarebbe più la civiltà progredita che è.

I suoi valori greco-romani e giudaico-cristiani andrebbero perduti. La Civiltà andrebbe perduta. E anche la libertà.

Possiamo e dobbiamo esporre i disegni della mostra di Garland raffiguranti Maometto. Possiamo e dobbiamo mostrarli in tutto l’Occidente libero: a casa nostra dobbiamo lottare per difendere e conservare la libertà e prendere legittimamente posizione contro l’islam. Sarò lieto di collaborare affinché quei disegni vengano diffusi con ogni mezzo lecito, e magari si organizzasse anche in Italia un evento analogo. Cosa aspettiamo ?

Non facciamo altro che difendere i valori greco-romani e giudaico-cristiani della nostra Civiltà e dire la verità sull’islam, ricavandola dai comportamenti di coloro che tale “religione” professano.

Non è in gioco solo la libertà di espressione. La nostra stessa esistenza, la nostra libertà di esistenza sono in pericolo. Se permettiamo a noi stessi di auto-censurarci riguardo a qualsiasi cosa si possa esprimere in merito all’islam (quello vero e/o quello falso che sia), allora, ben presto, il “vero islam” insisterà a imporci come vivere, come vestirci, come mangiare, come pensare, parlare, respirare, cosa credere, eccetera. Potremo anche perdere il diritto alla vita se non osserveremo bovinamente, acriticamente tutti gli invasivi comandi della “legge islamica”.

Se cediamo a quel totalitarismo malvagio perderemo ogni cosa che ci rende una civiltà progredita.

Le sole alternative, se rinunciassimo a difenderci, per Noi sarebbero: il diventare come l’islam pretende o l’annientamento.

Rinunciare alla propria legittima difesa = è anche così che le civiltà decadono e periscono.