<p>Cari amici buongiorno. Vi auguro di cuore di stare tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati sereni, fortificati e determinati.<br /> Ho avuto l'opportunità di incontrare Silvio Berlusconi, riservatamente, per due volte nella sua residenza romana a Villa Grazioli, il primo dicembre 2005 e il 25 gennaio 2011.&nbsp;<br /> In entrambi gli incontri Berlusconi era Presidente del Consiglio. Al primo incontro ricoprivo la carica di vice-Direttore del Corriere della Sera. Al secondo incontro ero Presidente del Partito “Io amo l'Italia” e parlamentare europeo.&nbsp;<br /> Al primo incontro espressi la mia disponibilità a impegnarmi in politica, non per aver un seggio in Parlamento, per dare un contributo concreto in seno al Governo per regolamentare la complessa e destabilizzante realtà degli immigrati, assumendo la guida di un nuovo dicastero da creare ad hoc, che denominai “Ministero dell’Immigrazione, Integrazione, Cittadinanza e Cooperazione internazionale”.<br /> Il secondo incontro, concepito per suggellare l'intesa elettorale tra “Forza Italia” e “Io amo l'Italia”, si è trasformato in un lungo sfogo di Berlusconi, soli lui ed io per un'ora, sull'amarezza e soprattutto l'ingratitudine degli italiani che non solo non apprezzavano il suo genuino prodigarsi per il bene dell'Italia, ma consentivano che la magistratura e la sinistra infierisse ininterrottamente per danneggiarlo sul piano personale. «Ho case dappertutto, in tutto il mondo, potrei scegliere dove andare a vivere altrove. Ma mi trattiene il mio amore per l'Italia», mi confessò sconsolato e visibilmente teso.&nbsp;<br /> Ho successivamente saputo, da suo fratello Paolo Berlusconi, nel corso di una cena a Milano dopo aver assistito al Teatro Manzoni alla presentazione del mio libro “Io e Oriana” nel 2016, nella commemorazione del decennale della morte di Oriana Fallaci di cui ho avuto la fortuna e l'onore di essere stato suo amico, che Silvio soffriva di depressione. Concretamente aveva delle fasi in cui era esuberante, in cui abbracciava tutto e tutti con l'amore e la dedizione di cui era colmo, e delle fasi in cui si incupiva al punto da non voler vedere nessuno e parlare di nulla, in cui percepiva che tutto il mondo gli fosse ostile.&nbsp;<br /> Tutti coloro che, privi di pregiudizi, hanno avuto l'opportunità di conoscere Berlusconi concordano sul fatto che è stato un uomo estremamente generoso, sia nel donarsi sul piano personale, sia nel donare a tanti più o meno bisognosi.&nbsp;<br /> Piaccia o meno, Berlusconi è stato un Protagonista assoluto dell'Italia degli ultimi trent'anni. Il suo indubbio carisma, che l'ha portato con naturalezza ad essere un trascinatore di folle; il suo successo politico, è stato per quattro volte Presidente del Consiglio e ha guidato il Governo più longevo dell'Italia repubblicana dal 1946, lo collocano sul podio dei “Grandi” che, a prescindere dalla valutazione nel merito del loro operato, hanno fatto la Storia d'Italia del dopoguerra, insieme a De Gasperi, Togliatti, Almirante, Berlinguer, Andreotti, Moro e Craxi. &nbsp;<br /> L'Italia senza Berlusconi sarà radicalmente diversa. Il vuoto che lascia è incolmabile da parte di chi finora l'ha sostenuto e votato solo perché credeva in lui. L'onda lunga del terremoto politico che inevitabilmente scuoterà il centro-destra, con la probabile ulteriore crescita di Fratelli d'Italia, ma che lo renderà più fragile sul piano identitario e in prospettiva agevolerà il suo decadimento, si riverberà su tutto il sistema della partitocrazia consociativa che ha spogliato la democrazia di ogni sua sostanza e credibilità.<br /> La Storia ricorderà certamente Berlusconi come un Protagonista d'Italia. Ma preciserà che con lui l'Italia non è migliorata. Nel 1994 ha ereditato un'Italia a pezzi dopo il colpo di stato giudiziario fraudolentemente denominato “Mani pulite”, che spazzò via la “Prima Repubblica”; nel 2023 lascia un'Italia ancora più devastata per la responsabilità di tutti coloro che si sono alternati al potere negli ultimi trent'anni, tra cui spicca Berlusconi.<br /> Io lo ricordo con l'affetto sincero di chi ha avuto la possibilità di scrutarlo negli occhi e di leggere nel suo cuore, con il doveroso rispetto e la preghiera nel momento dell'addio di un uomo straordinario e di un Protagonista assoluto dell'Italia.</p> <p>Magdi Cristiano Allam<br /> Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”</p> <p>Martedì 13 giugno 2023</p>