Cari amici Buona domenica e Buon Santo Natale. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Nella Casa della Civiltà, la piccola Comunità che ho fondato, confidiamo in un miracolo, inteso come evento sovrannaturale, comunque di portata trascendente i limiti della nostra natura umana, nella consapevolezza che solo un miracolo potrà darci la vittoria in una battaglia impari tra un nucleo minoritario di persone che coltivano la fede in una missione e sono determinate a conseguire il traguardo della rinascita della nostra civiltà dalle radici ebraico-cristiane ormai decaduta, e la maggioranza che segue ciecamente e in parte condivide la prospettiva del “Nuovo Ordine Mondiale” che ci sta spogliando della nostra umanità.

Abbiamo individuato un miracolo nel successo di San Benedetto da Norcia a colmare il vuoto provocato dal crollo dell'Impero Romano d'Occidente nel 476, che rappresentava la macro-dimensione del Mondo globalizzato dell'epoca, dando vita alla micro-dimensione dei monasteri benedettini dove, avendo “La Regola” come Costituzione, crearono la nuova civiltà cristiana che grazie a Carlo Magno fu istituzionalizzata con la costituzione del “Sacro Romano Impero”.

La nascita di Israele come Stato del popolo ebraico nel 1948, dopo duemila anni di diaspora e la tragedia immane dello sterminio deliberato di 6 milioni di ebrei con la Shoah, è anch'essa un miracolo. È per noi illuminante l'insegnamento di David Ben Gurion, il fondatore dello Stato di Israele: «Chi non crede ai miracoli non è realista».

Ugualmente sarà un miracolo la nascita di uno “Stato della Palestina”, dopo quasi duemila anni da quando nel 135 l'Imperatore Adriano, nella “Terza guerra giudaica”, nota come “Rivolta di Bar Kokhba”, culminata nello sterminio di 580 mila ebrei, cancellò la denominazione originaria della terra degli ebrei da “Giudea” in “Siria Palestina”. “Palestina” è sempre stata esclusivamente la denominazione di un territorio geografico, non di una entità politica. Nella Storia non è mai esistito né uno “Stato della Palestina”, né un «popolo palestinese», né infine Gerusalemme è mai stata la capitale dello “Stato della Palestina” o una città santa dell'islam. Nel Preambolo del “Mandato per la Palestina”, conferito nel 1920 dalla “Società delle Nazioni” alla Gran Bretagna, dopo la sconfitta dell'Impero islamico Turco-Ottomano nella Prima Guerra mondiale, si precisa che lo scopo del Mandato è la ricostituzione dello “Stato ebraico”, in un contesto geo-politico in cui gli stessi ebrei si concepivano “palestinesi”. Nella Risoluzione 181 del 29 novembre del 1947, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite sancì la spartizione del territorio geografico della “Palestina Mandataria” in due Stati: uno «Stato ebraico» e uno «Stato arabo», non uno «Stato palestinese». Ciò attesta che nel 1947 non esisteva il concetto politico di “Palestina” e di “palestinesi”. È soltanto dopo la cocente sconfitta degli eserciti arabi nella “Guerra dei sei giorni” del 5 giugno 1967, a seguito di una nuova aggressione araba, dopo quella del 1948, sempre con l'obiettivo dichiarato di «annientare l'entità sionista», che si iniziò a parlare di “popolo palestinese” e di “Stato palestinese”, dopo la violenta esplosione, a suon di attentati terroristici dell'Olp, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, una creatura dell'Unione Sovietica, fatta proprio da un Mondo arabo umiliato e che covava la vendetta, dopo la perdita del Sinai, della Cisgiordania, della Striscia di Gaza, del settore orientale di Gerusalemme e delle Alture del Golan.
Noi auspichiamo che, a seguito del trauma epocale del Pogrom in Terra d'Israele del 7 ottobre 2023 e dopo l'eliminazione del terrorismo islamico che nega pregiudizialmente il diritto di Israele ad esistere, dalla forzata distruzione di Gaza possa compiersi il miracolo della  nascita di uno “Stato della Palestina”, che scelga di amare il proprio popolo anziché odiare il popolo ebraico.

L'amore è il nuovo comandamento portatoci da Gesù, a dispetto del fatto che nella sua breve vita terrena ha ricevuto più odio che amore. Poco dopo la sua nascita a Betlemme, insieme ai genitori, Giuseppe e Maria, fu costretto a fuggire in Egitto per scampare alla strage ordinata da Erode, Re di Giudea, di uccidere tutti i neonati maschi dai 2 anni in giù. Ma non fu un “emigrato”, come lo vorrebbe riconcepire la Chiesa di Papa Francesco per legittimare l'ideologia dell'immigrazionismo, dato che dopo 2 o 3 anni, a seguito della morte di Erode, si trasferì a Nazaret in Terra d'Israele. E finì la sua vita morto in Croce a Gerusalemme. 
Per i cristiani il miracolo è insito nella nascita di Gesù da Maria Vergine e nella Resurrezione dopo la sua morte. Si è cristiani se si crede in Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, nato e soprattutto risorto. È la fede nella Resurrezione che sostanzia il fulcro della cristianità.

Auguro agli amici della Casa della Civiltà e a tutti gli amici che convergono sui valori, gli ideali e la proposta di una vita qualitativamente migliore, un Buon Santo Natale colmo d'amore per se stessi e per il prossimo, nella consapevolezza che bisogna disporre dell'amore per poterlo donare, conformemente all'esortazione di Gesù «ama il prossimo tuo, così come ami te stesso».

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Domenica 24 dicembre 2023