Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Chi siamo noi italiani? Se secondo la scienza ufficiale non possiamo definirci una «razza» e neppure una «etnia»; se secondo il “politicamente corretto” non va bene qualificarci come una «nazione» e neppure una «patria»; se è persino inopportuno presentarci come «popolo», non ci resta che concepirci parte integrante e indistinta di una «umanità» massificata, omogeneizzata e omologata, che abita un Mondo globalizzato senza confini, Stati, identità, Storia, radici e culture.

Il tema è più che attuale. Anche in occasione della mia partecipazione alla trasmissione “Quarta Repubblica” su Rete 4, lunedì scorso 2 ottobre, un “professore” che si è presentato come “storico della filosofia”, ha contesto la mia affermazione che «noi italiani siamo condannati all'estinzione come popolo a causa del tracollo demografico»; e «stiamo subendo la sostituzione etnica e l'islamizzazione demografica a causa dell'auto-invasione di clandestini». 
A suo avviso saremmo tutti “meticciati”, l'esodo epocale di milioni di africani, asiatici e mediorientali in Europa sarebbe sempre accaduto nella Storia, l'intera umanità sarebbe meticcia.
 
Nel mio nuovo libro “Un miracolo per l'Italia”, nel capitolo “La civiltà dell'Europa è decaduta per suicidio”, in un capitoletto dal titolo “Abbiamo persino perso la certezza, e di conseguenza l'orgoglio, di chi siamo. Chi siamo noi italiani?”, scrivo:
 
Non siamo una “razza” perché, si legge nell'Enciclopedia Treccani, «il concetto di razza umana è considerato destituito di validità scientifica, dacché l’antropologia fisica e l’evoluzionismo hanno dimostrato che non esistono gruppi razziali fissi o discontinui».

Non siamo una “etnia”, perché «il gruppo etnico viene percepito nell’immaginario collettivo come un aggregato sociale omogeneo, i cui membri condividono una cultura, una storia, una lingua, un territorio, una religione ecc. e rivendicano per questo una identità comune»; mentre in realtà «più che una comune “sostanza”, gli appartenenti a un gruppo etnico condividerebbero una contrapposizione con altri gruppi etnici o nazionali».

Potremmo definirci una “nazione”, da intendersi come «il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica»; ma dato che evoca il “nazionalismo” e che in Italia è sinonimo di “fascismo”, è preferibile non concepirci come “nazione”.

Potremmo definirci appartenenti a una “patria”, inteso come «territorio abitato da un popolo, al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni»; tuttavia viene in definitiva assimilato al concetto di “nazione”, già bocciato. 

Potremmo identificarci come un “popolo”, inteso come  «complesso degli individui di uno stesso Paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività etnica e nazionale»; tuttavia in Italia è assai sottile la linea di demarcazione tra il concepirsi come “popolo” e l'essere tacciati di “populismo”, che fa sempre rima con “nazionalismo” e quindi “fascismo”.

Non ci resta che concepirci come parte della “umanità”, intesa come «il complesso di tutti gli uomini viventi sulla terra, il genere umano». Questa definizione si concilia con il pensiero egemone. Gli italiani sono parte della “umanità” e l'Italia è parte del Mondo. 

E se l'umanità è l'unico soggetto e il Mondo è l'unico oggetto accreditati, ciò significa che tutti, indistintamente e incondizionatamente, possono scegliere di vivere ovunque. L'Italia ne è già una conferma: abbiamo abolito il concetto stesso di clandestinità, ci siamo trasformati in una terra dove chiunque può entrare, scorrazzare, uscire a piacimento. In un Mondo senza cittadini, siamo tutti “migranti”.

Cari amici, il fatto che ci sia una parte di italiani assoggettati all'ideologia globalista, immigrazionista, relativista; che nega l'esistenza degli “italiani” come una entità distinta con una propria identità, Storia, cultura e tradizioni; che condanna e si vergogna degli italiani certi e orgogliosi della propria specificità come “etnia”, “popolo”, “nazione”, “patria”, ci fa toccare con mano che siamo una civiltà decaduta per suicidio, avendo persino perso la certezza di chi siamo. 
Ed è inevitabile che questo vuoto identitario verrà colmato da altri popoli che hanno, al contrario degli italiani e degli europei, la certezza e l'orgoglio di chi sono, al punto da essere convinti della loro superiorità e di sentirsi depositari della missione di sopraffarci e sottometterci per il nostro stesso bene.

Noi che amiamo l'Italia e abbiamo a cuore il nostro bene e il futuro dei nostri figli, rigettiamo la prospettiva di rassegnarci alla sconfitta dentro casa nostra, di arrenderci senza combattere alla tirannia dell'islam e alla dittatura della grande finanza virtuale speculativa globalizzata. 

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Mercoledì 4 ottobre 2023