Buongiorno cari amici. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.
Ieri sera il pittore Stefano Cianti, nel presentarsi agli iscritti e agli amici della Casa della Civiltà nella videoconferenza “L'arte che crea la fede in un mondo senz’anima”, ha ripetuto che parlare non era il suo forte. Ha giustificato questa lacuna con il fatto che l’artista è più propenso a riflettere dentro di sé che a esternare ciò che si sente dentro. Si è scusato perché non è “tecnologico” e che non era abituato a dialogare attraverso una piattaforma di comunicazione virtuale.
Invece, appena ha iniziato a parlare, non solo è stato un fiume di parole, ma i contenuti da lui esposti con semplicità, naturalezza, quasi comunicando riservatamente con ciascuno dei presenti guardandoci dritto negli occhi, hanno emozionato, commosso, coinvolto, affascinato, hanno centrato il bersaglio.
Stefano Cianti ha parlato con il cuore. La lezione che abbiamo imparato è che il linguaggio del cuore è vincente, perché cattura l'anima e irretisce la mente. Lo scienziato può dire tutto e di più sul tema di sua pertinenza, ma coinvolge solo la nostra razionalità e ci arricchisce in una dimensione che è più quantitativa che qualitativa. Solo il linguaggio del cuore ci rapisce sin dal primo istante, ci blocca interiormente estasiati, attira l'insieme della nostra umanità, ci eleva alla dimensione sublime della trascendenza volando oltre i limiti delle contingenze della quotidianità.

Magdi Cristiano Allam

Giovedì 23 marzo 2023