Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.
Iniziamo con il prendere atto che l'Italia non ha un esercito adeguato a difenderci da un'aggressione esterna e che, qualora ciò accadesse, verremmo subito sconfitti.
In un articolo di Francesco Verderami pubblicato sul Corriere della Sera il 5 maggio 2023, si legge che l'Esercito italiano è senza scorte di armi. L'Italia ha chiesto aiuto agli Stati Uniti, ma la risposta è che c’è la fila. Le Forze Armate, spiegano fonti accreditate della Difesa, soffrono di uno «scarso livello di munizionamento» che le mette in «seria difficoltà».
Sempre nell'articolo di Verderami sul Corriere della Sera si legge: Da tempo alti ufficiali dello Stato Maggiore spiegano ai rappresentanti della politica che in queste condizioni, se in teoria il Paese venisse attaccato, «la capacità di resistenza sarebbe valutata tra le 48 e le 72 ore».
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un'intervista a La Stampa del 29 gennaio 2024, ha sottolineato che c'è stato un errore sul piano della strategia militare:
«Abbiamo trasformato le Forze armate con l'idea che non ci fosse più bisogno di difendere il nostro territorio e che la pace fosse una conquista di fatto irreversibile. Le Forze armate, in questo quadro, al massimo partecipano a missioni di pace, senza arrivare a scontri veri e propri. Ora i recinti sono stati abbattuti, non ci sono più regole».
«Il ruolo del ministro della Difesa presuppone di prendere in considerazione gli scenari peggiori possibili. E il peggiore degli scenari è doversi difendere sul proprio territorio. Altra cosa che va prevista è intervenire in Paesi lontani per difendere gli interessi italiani. So che è un discorso difficile da accettare perché tutti noi tendiamo a nasconderci in una comfort zone».
«La pace non è un'opzione nelle nostre mani: la guerra continuerà a lungo perché Putin ha ancora l'idea di arrivare a Kiev».
«Il sostegno all'Ucraina si sta affievolendo? Potremmo girarci dall'altra parte, poi però ci troveremmo i carri armati di Putin sotto casa».
Un altro fronte di guerra per l'Italia è il Mar Rosso, dove – secondo il ministro della Difesa Crosetto – i miliziani yemeniti filo-iraniani degli Houti «valgono 10 volte Hamas e molto di più dell'Hezbollah».
Crosetto, il primo febbraio 2024, in un'audizione alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, in cui ha illustrato la missione europea Aspides a cui l'Italia parteciperà con una nave per 12 mesi e forse anche con aerei per la sorveglianza, ha detto: «Il traffico di Russia e Cina, per espressa volontà degli Houthi, potrà continuare a passare per il Mar Rosso e questo crea uno squilibrio competitivo che impatterà in modo violento e asimmetrico su di noi e sulle nostre economie».
Il 4 marzo 2024, il ministro della Difesa Crosetto, intervenendo alla trasmissione “Stasera Italia” su Rete 4, ha ribadito che l'Italia non sarebbe in grado di difendersi da un'eventuale aggressione esterna:
«L'Italia non sarebbe riuscita a difendersi da sola da un attacco come quello subito dall'Ucraina, è quello che penso veramente. Per difenderci abbiamo bisogno di investire nelle Forze armate ma anche di consolidare le alleanze, questo perché da soli non facciamo abbastanza paura. Viviamo tempi nei quali le alleanze diventano indispensabili».
Sulla prospettiva di una strategia difensiva unitaria dell'Unione Europea, ha detto: «Ci vorranno decenni per costruire delle Forze armate europee, per questo dobbiamo dare modo a Forze armate diverse di cooperare tra loro, lo stiamo facendo da anni addestrandoci con francesi, tedeschi e spagnoli, e facendo dialogare i nostri mezzi con i loro anche se molto diversi».
Gianandrea Gaiani, esperto di strategia militare, il 19 marzo 2024 sul sito analisidifesa.it, spiega che non solo l'Italia ma l'insieme dell'Europa non hanno Forze armate adeguate a combattere contro la Russia:
«Si fa presto a dire guerra, specie se a combatterla ci vanno gli ucraini, ma il bellicismo interventista con cui oggi alcuni leader occidentali parlano di inviare truppe regolari in Ucraina (non solo i francesi ma anche polacchi e baltici evocano o non escludono un intervento) e molti preannunciano entro pochi anni un conflitto aperto con Mosca è nei fatti concreti pura “aria fritta” poiché non si basa su nessuna valutazione oggettiva né su capacità belliche concrete dell’Europa.
Parlare di combattere una guerra contro i russi o di intervenire con truppe europee in Ucraina non ha alcun senso. Non è questione di scelte politiche o strategiche né di essere filo-russi o filo-ucraini. Semplicemente non è possibile farlo: ammesso che le nostre società fossero pronte a sopportare perdite così ingenti tra i militari, non vi sarebbero armi e munizioni a sufficienza per combattere una guerra convenzionale su vasta scala.»
Già 2400 anni fa Platone scrisse «Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum», «Dunque, chi aspira alla pace, si prepari alla guerra», ripreso dai romani con il detto «Si vis pacem para bellum», «Se vuoi la pace, prepara la guerra».
Il messaggio è che la pace autentica la si realizza e difende solo se si dispone di un Esercito adeguato a fare e a vincere la guerra. Ebbene, non solo non è questa la realtà dell'Italia e dell'Europa, ma in particolare l'Italia potrebbe essere sconfitta e sottomessa in 2 o 3 giorni.
A differenza di quanto teme e sostiene il ministro della Difesa Crosetto, il nemico da temere non è la Russia di Putin, che si sta difendendo da una folle strategia del Presidente statunitense Biden e della Nato di accerchiamento, invasione della Russia e sostituzione del Governo di Putin con un fantoccio alleato alla stregua di Zelensky, ma il vero nemico è l'islam che da 1400 anni non ha mai rinunciato a sottomettere l'Europa e a conquistare in particolare Roma.
Cari amici, la “Casa della Civiltà” darà il proprio contributo, nell'ambito della Formazione culturale finalizzata a elaborare una proposta di vita qualitativamente migliore per gli italiani, pubblicando prossimamente un “Manuale di auto-difesa contro la sottomissione all'islam”.
Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà
Giovedì 4 aprile 2024
La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.
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