Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Mentre gli Stati Uniti, l'Unione Europea e la Nato stanno partecipando alla guerra contro la Russia in Ucraina, ufficialmente per difendere la “democrazia” e la “libertà” dei popoli, tutte le grandi potenze occidentali, in aggiunta alla Russia e alla Cina, assistono inerti alla spietata “pulizia etnica” di 120 mila cristiani armeni costretti ad abbandonare la loro patria, l'Artsakh, ufficialmente conosciuto come Nagorno-Karabakh, dove risiedono da 3 mila anni. 
Si tratta di un crimine epocale perpetrato dall'Azerbaigian, Stato islamico ricco di petrolio e di gas, primo fornitore di idrocarburi dell'Italia a cui vendiamo armi sofisticate, sostenuto massicciamente dalla Turchia sempre più islamizzata di Erdogan, la seconda potenza militare in seno alla Nato, responsabile del primo genocidio della Storia contemporanea, culminato con lo sterminio di 1,5 milioni di armeni tra il 1915 e il 1919 nel contesto dell'allora Califfato turco-ottomano.

Lo scorso 24 agosto, alla conferma del primo armeno dell'Artsakh morto per fame a causa dell'assedio imposto dagli azeri, Luis Moreno Ocampo, fondatore della Procura della Corte penale internazionale, ha denunciato: «È in corso un genocidio contro 120 mila armeni che vivono nel Nagorno Karabakh». 

Sotto accusa è il Primo ministro armeno Nikol Pashinyan, che ha svenduto l'Artsakh all'Azerbaigian in cambio di un accordo di pace che dovrebbe salvaguardare l'incolumità del territorio dell'Armenia, negoziato lo scorso maggio direttamente con il presidente azero Ilham Aliyev, con la mediazione dell'Unione Europea, in un vertice a cui hanno preso parte il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio dell'Unione Europea Charles Michel.
Pashinyan ha rotto la storica alleanza con la Russia per passare al campo degli Stati Uniti, dell'Unione Europea e della Nato. L’imponente attacco militare dell’Azerbaigian lo scorso 19 settembre, che in 24 ore ha portato all'occupazione e all'annessione dell'Artsakh, presentato ufficialmente come «operazione antiterrorismo», si è consumato mentre forze armate armene partecipavano per la prima volta ad una esercitazione con un contingente statunitense.

«Azerbaigian e Turchia non vogliono fermarsi al Nagorno-Karabakh: il loro obiettivo è invadere tutta l’Armenia e portare a termine l’estinzione del mio popolo», ha sostenuto Antonia Arslan, la “voce” degli armeni in Italia, autrice del romanzo di successo “La masseria delle allodole”, in cui denuncia il genocidio del popolo armeno.

In questo contesto il silenzio dell'Italia si spiega con il fatto che è il principale partner commerciale dell'Azerbaigian nell'importazione di petrolio greggio e prodotti del petrolio. Il 51,9% delle esportazioni dell'Azerbaigian sono dirette in Italia sin dal 2003. L'Italia esporta in Azerbaigian soprattutto tubi per il settore petrolifero, tabacco, cuoio e mobili. L'Eni-Agip ha preso parte alla costruzione dell'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, la cui cerimonia ufficiale di apertura si è tenuta nel giugno 2006. 
L’Azerbaigian ha siglato delle commesse per l'acquisto di armi italiane pari a 1,5 miliardi di euro, tra cui l’aereo da trasporto militare C-27J prodotto da Leonardo.
Lo scorso 12 gennaio il ministro della Difesa Crosetto ha incontrato a Baku il Presidente Aliyev per discutere «temi di comune interesse nel settore della Difesa ed energetico, obiettivi condivisi anche dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni».
Crosetto ha incontrato il suo omologo Zakir Hasanov con il quale ha firmato un protocollo d’intenti sulla cooperazione nel campo della formazione e dell’istruzione delle Forze Armate. Poi, dopo aver conferito con il Capo dei Servizi di Sicurezza, Ali Naghiyev, Crosetto ha reso omaggio ai Caduti deponendo una corona al Monumento dei Martiri, cioè dei militari responsabili della repressione degli armeni dell'Artsakh.

Cari amici, siamo di fronte alla realtà del doppiopesismo morale dell'Occidente che nel nome della “democrazia” e della “libertà” combatte la Russia in Ucraina, perché interessato a occupare e a sfruttare l'Ucraina, in aggiunta a eliminare Putin per occupare e sfruttare la Russia, mentre non ha alcuna remora a rendersi connivente con la pulizia etnica di 120 mila cristiani armeni dell'Artsakh, costretti dagli Stati islamici dell'Azerbaigian e della Turchia ad abbandonare la propria Patria, su cui vivono da 3 mila anni. 
Questo comportamento crudele e ipocrita ci fa toccare con mano che il sistema di potere predominante a livello mondiale è intrinsecamente marcio. In questo contesto noi abbiamo il dovere e il diritto di ricostruire la nostra amata e disastrata Italia rimettendo al centro la civiltà di valori e regole che salvaguardano la nostra umanità.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”

Domenica 1 ottobre 2023