Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate bene in salute fisica, mentale e spirituale.
Fino a circa cent'anni fa, si dava per scontato che, sin dalla nascita, eravamo parte integrante e indissolubile della nostra famiglia, che la nostra singolarità come persona non potesse essere disgiunta dall'appartenenza e dalla responsabilità nei confronti della famiglia d'origine. E quando, poco dopo i vent'anni, si costituiva la propria famiglia, il nostro essere persona si ricollocava in una dimensione più ampia abbracciando l'ambito delle due nostre famiglie.
Ma da quando si è gradualmente persa, non solo la centralità, ma persino il valore della famiglia naturale, oggi ci poniamo la domanda: viene prima la persona o viene prima la famiglia naturale? Al centro della ricostruzione del modello di società, mettiamo la persona o la famiglia naturale? 
Ebbene, tutti noi, a prescindere dalle nostre idee, siamo generati da una madre e da un padre. Senza l'atto d'amore di una donna e di un uomo che si fonde e si sostanzia nell'embrione naturale che sviluppa il feto, noi non esisteremmo.
Vale per la madre, per il padre e per il figlio. 
Ciascuno di noi ha una propria unità, ma l'unità non sussisterebbe senza la trinità formata da madre, padre e figlio. L'essere uno e trini, che è il dogma su cui si fonda il cristianesimo, che è una concezione preesistente nelle antiche civiltà, trova la sua quintessenza nell'embrione naturale frutto della fusione dell'ovocita della madre e dello spermatozoo del padre, che genera la nuova vita del figlio. 
Ecco perché è corretto mettere al centro la famiglia naturale, riconoscendo la madre, il padre e il figlio come soggetti giuridici depositari di valori inalienabili e di diritti inviolabili. 
La degenerazione della nostra società si deve essenzialmente al fatto che si mette al centro esclusivamente la persona come soggetto unitario, svincolato dalla famiglia che l'ha generato e senza la quale non sarebbe mai esistito. Così come si deve alla negazione, o peggio ancora al rifiuto di prendere in considerazione, la realtà del nascituro come soggetto giuridico sin dal suo concepimento. 
La ricostruzione del modello di società si fonda pertanto sulla centralità della famiglia naturale; sul riconoscimento del nascituro come soggetto giuridico al pari della madre e del padre che l'hanno generato con un atto d'amore; sull'adesione alla cultura della vita dal concepimento alla morte naturale; sull'assunzione della missione di rigenerare la vita senza cui noi non esisteremmo e non potrebbero esistere i nostri figli, finendo per condannare a morte la nostra comunità umana.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 1 agosto 2023