Cari amici buongiorno e Buona Pasqua di Resurrezione. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.

Sedici anni fa, nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo del 2008, ricevetti il dono immenso del battesimo, della cresima e dell’eucarestia dalle mani del Papa Benedetto XVI, nella sontuosità della Basilica di San Pietro, dopo essere stato per 56 anni musulmano.

Il giorno dopo su “Il Corriere della Sera”, di cui ero vice-Direttore, scrissi: «Per me è il giorno più bello della vita. Acquisire il dono della fede cristiana nella ricorrenza della Risurrezione di Cristo per mano del Santo Padre è, per un credente, un privilegio ineguagliabile e un bene inestimabile. A quasi 56 anni, nel mio piccolo, è un fatto storico, eccezionale e indimenticabile, che segna una svolta radicale e definitiva rispetto al passato. Il miracolo della Risurrezione di Cristo si è riverberato sulla mia anima liberandola dalle tenebre di una predicazione dove l’odio e l’intolleranza nei confronti del “diverso”, condannato acriticamente quale “nemico”, primeggiano sull’amore e il rispetto del “prossimo” che è sempre e comunque “persona”; così come la mia mente si è affrancata dall’oscurantismo di un’ideologia che legittima la menzogna e la dissimulazione, la morte violenta che induce all’omicidio e al suicidio, la cieca sottomissione e la tirannia, permettendomi di aderire all’autentica religione della Verità, della Vita e della Libertà. Nella mia prima Pasqua da cristiano io non ho scoperto solo Gesù, ho scoperto per la prima volta il vero e unico Dio, che è il Dio della Fede e Ragione».

Sedici anni dopo, la Chiesa di Papa Francesco è sprofondata nell'ideologia della morte legittimando l'islam come religione di pari valore e dignità del cristianesimo, perseguendo l'obiettivo di una “Religione Unica Mondiale” fondata su un concetto indistinto di “amore”; promuovendo l'immigrazionismo, tramite la cosiddetta “accoglienza” dei cosiddetti “migranti”, che si traduce nella nostra sostituzione etnica e nell'accelerazione dell'islamizzazione per via demografica; sostenendo la “ideologia di genere” che scardina la centralità della famiglia naturale e mette sullo stesso piano le coppie omotransbisessuali; predicando il pauperismo e il comunismo che, paradossalmente, favoriscono il “Nuovo Ordine Mondiale” assoggettato allo strapotere della dittatura della grande finanza virtuale speculativa globalizzata, che ha il suo fulcro negli Stati Uniti e ha nella Cina capital-comunista il modello politico da conseguire. 

Dobbiamo prendere atto che siamo una civiltà decaduta per la perdita della certezza e dell'orgoglio di chi siamo sul piano della nostra fede, radici, identità, valori e regole; siamo un popolo condannato all'estinzione perché abbiamo cessato di fare figli; siamo uno Stato collassato perché oneroso, inefficiente, corrotto, vessatorio e aguzzino nei confronti dei cittadini.
Siamo consapevoli che ci vorrà un miracolo per rinascere come civiltà, salvarci come popolo, riscattarci come Patria. 

A prescindere che si sia cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, induisti, atei, se si è intellettualmente onesti non si può non prendere atto che la civiltà laica e liberale di cui beneficiamo è il frutto della civiltà giudaico-cristiana che ha fatto propria la filosofia greca, il diritto romano e l'umanesimo del Rinascimento.

Tutto ha inizio nel miracolo della Resurrezione di Gesù che ha ispirato e promosso la diffusione del messaggio cristiano incentrato sull'amore del prossimo e sulla promozione della cultura della vita.
La civiltà cristiana in Europa è stata salvaguardata da altri due miracoli, compiuti da San Benedetto da Norcia (480-547) e da Padre Marco d'Aviano (1631-1699). 

Dopo il crollo nel 476 dell’Impero Romano d’Occidente, che rappresentava la macro-dimensione del mondo globalizzato della sua epoca, la civiltà cristiana si affermò grazie ai monasteri benedettini, che rappresentarono dei micro-cosmi al cui interno si diede vita a una nuova spiritualità cristiana codificata dalla «Regola» di San Benedetto e sintetizzata nel motto «Ora et Labora»; a un nuovo modello di sviluppo considerato come l’antesignano della moderna organizzazione aziendale; a un nuovo modello politico a cui si ispirò anche la Repubblica di Venezia (697-1797) paragonabile a una monarchia costituzionale. Grazie a questi micro-cosmi promotori di un nuovo modello di spiritualità cristiana, di sviluppo economico, di modello politico e di sistema di difesa, e dopo la loro diffusione ovunque in Europa, si affermò la civiltà cristiana che concretamente si tradusse in nuove realtà statuali, politiche, economiche e sociali cristiana. La rete dei monasteri benedettini consentirono la costituzione del “Sacro Romano Impero” istituito da Carlo Magno, incoronato il 25 dicembre dell'800 da Papa Leone III nella Basilica di San Pietro a Roma.

Padre Marco d’Aviano era un fervente cristiano, un predicatore carismatico, un missionario dotato di una incredibile capacità di conversione, un taumaturgo con la straordinaria dote di compiere innumerevoli guarigioni miracolose. Infine è stato un abile diplomatico e un efficiente mediatore e mobilitatore delle potenze cattoliche che, grazie a lui che parlava a nome del Papa Innocenzo XI, accettarono di partecipare con i loro eserciti alla battaglia decisiva a Vienna contro l’esercito islamico turco-ottomano, riuniti nella “Lega Santa”.

In tutto le forze cristiane contavano su circa 75.000 uomini, contro 150.000/200.000 ottomani che avevano invaso l'Austria.
Tra l'11 e il 12 settembre 1683 le forze polacche, austriache, tedesche, toscane, veneziane e mantovane, comandate dal re polacco Giovanni III Sobieski, in tutto 75.000 uomini, passarono all'attacco contro l'esercito islamico turco-ottomano comandato da Kara Mustafa Pascià, forte di 150.000 uomini. 

Alla vigilia dello scontro, Padre Marco d'Aviano affidò alla Madonna le sorti di Vienna e si rivolse a Dio con questa supplica: «O grande Dio degli eserciti, guardaci prostrati qui ai piedi della tua Maestà, per impetrarti il perdono delle nostre colpe. Sappiamo bene di aver meritato che gl’infedeli impugnino le armi per opprimerci, perché le iniquità, che ogni giorno commettiamo contro la tua bontà, hanno giustamente provocato la tua ira. Sebbene sia per nostra colpa ch’essi hanno invaso queste belle e cristiane regioni, e sebbene tutti questi mali che ci avvengono non siano altro che la conseguenza della nostra malizia, siici tuttavia propizio, o buon Dio, e non disprezzare l’opera delle tue mani. Permetterai forse ch’esso venga calpestato dai piedi di questi cani?».

Il 12 settembre si realizzò un miracolo. L'attacco fu condotto da Sobieski in persona e dai suoi 3.000 Ussari alati, una forza di cavalleria pesante d'élite. La carica sbaragliò definitivamente l'esercito turco. 

Sulla lapide presente nella casa natale a Aviano è scritto:
«Qui nacque e qui sotto la guida della pia madre visse nell’innocenza l’alba della vita Carlo Domenico Cristofori, che divenuto Padre Marco D’Aviano Cappuccino, dalla modesta cella la divina Provvidenza trasse a risvegliare la fede sulle forze degli infedeli con la preghiera e la saggezza degli umili.»

Se Vienna fosse stata espugnata, l'esercito islamico turco-ottomano avrebbe proseguito per Roma. La conquista di Roma è da 1400 anni l'obiettivo primario degli islamici. Maometto profetizzò che dopo Costantinopoli, caduta in un bagno di sangue nel 1453, anche Roma sarà sottomessa all'islam.

Oggi la conquista islamica dell'Europa è prossima. A differenza di Vienna e, ancor prima di Lepanto nel 1571 e di Poitiers nel 732, dove c'era una linea di demarcazione tra gli eserciti e le flotte cristiane ed islamiche, oggi il Cavallo di Troia islamico è già saldamente impiantato dentro casa nostra, sostanziato dalla maggioranza demografica di giovani islamici, dall'auto-invasione di clandestini islamici, dalla rete sterminata di moschee, scuole coraniche, enti finanziari, in aggiunta alla loro infiltrazione nelle istituzioni dello Stato strumentalizzando una democrazia malata appiattita sulla dimensione formale del rito delle elezioni.
In parallelo siamo sempre più sottomessi alla dittatura finanziaria, globalista, eurocratica, relativista, immigrazionista, omotransbisessualista, accomunate, al pari dell'islam, dalla promozione dell'ideologia della morte.

Solo un nuovo potrà salvarci dalle ideologie della morte. Noi ci crediamo. I miracoli succedono. I miracoli li fa il Signore, ma nascono dentro di noi, si attuano tramite uomini fortificati dalla fede e con il coraggio di tradurre in opere buone ciò in cui credono e che affermano.

Auguro a voi tutti una Buona Festa della Pasqua di Resurrezione, fiduciosi che si tradurrà nella nostra Resurrezione.

Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia. 

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Domenica 31 marzo 2024

La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021. 
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”. 
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com 

Chi fosse interessato a ricevere tramite e-mail “Il Notiziario” quotidiano con gli articoli pubblicati dalla Casa della Civiltà invii una mail a comunicazione@casadellacivilta.it, indicando nome e cognome, data di nascita, Comune di residenza, professione, cellulare, e-mail.