Dopo la denuncia della giornalista di La7 Giulia Innocenzi, di molestie sessuali subite in Iran (ecco il testo della sua denuncia 
http://giuliainnocenzi.blogspot.it/2015/08/due-donne-sole-in-iran-quello-che-gli.html)

Sanaz Alishahi, presidente dell’associazione culturale “La seconda generazione Catania”, nel suo blog ha raccolto la reazione di una donna iraniana, presentata come “Mona 25 anni, single, ama gli animali, è all’ultimo anno di medicina in un’università molto lontana dalla città in cui vive”.

Vi propongo il testo integrale di questa testimonianza sincera e sconvolgente sulla condizione della donna in Iran e, più in generale, sulla sessualità in un Paese dove la legge dello Stato s’ispira alla sharia, la legge islamica. Colpisce la denuncia sulla diffusione della prostituzione, dell’omosessualità, delle donne che preferiscono i rapporti anali per arrivare vergini al matrimonio. Così come colpisce la rivendicazione di una emancipazione femminile che abbracci l’insieme delle attività, dal lavoro alla cultura. Ringraziamo Sanaz Alishahi per aver raccolto questa testimonianza.

“E’ molto triste leggere questo articolo. Fossero solo due le facce della stessa medaglia! Sono molte di più, tutte pesanti, opprimenti, cattive e a volte spietate. Fa rabbia subire tutto questo no? Non voglio essere pesante in ciò che scriverò, voglio solo dare qualche informazione in più, cercare di spiegare l’inspiegabile, l’inaccettabile. Voglio farvi capire come la prendiamo noi donne iraniane.

E’ vero che gli uomini palpano le donne. Non posso dirti quante volte mi è capitato. Al bazar, in metro, in libreria, al panificio, in fila allo sportello bancomat.

E’ vero che le donne vengono inseguite da: coraggiosi e instancabili pedoni che ti stanno col fiato sul collo, da motociclisti, da automobilisti e persino da uomini a cavallo se ce ne fossero ancora in giro.

E’ vero anche che alcuni uomini, inspiegabilmente, non riescono a trattenersi dal mettere in mostra il pene, non è capitato a me ma alla mia zia materna è capitato ben due volte nel tragitto casa lavoro.

E le molestie verbali? Sarà che la Innocenzi non l’ha notato. Le molestie verbali superano di gran lunga quelle fisiche, quando passa una ragazza è altamente improbabile che non ci sia un uomo di qualunque età che la insulti, molesti o ne attiri l’attenzione, solo per il piacere di farlo.

Le violenze sessuali fortunatamente negli ultimi anni sono diminuite, forse perché di contro è molto aumentata la prostituzione, anche maschile.

L’omosessualità in Iran è in costante aumento. Il parco Daneshjoo di Tehran è il luogo di incontro dei gay, un ragazzo chiede l’ora ad un altro, se la risposta data è sbagliata, ci siamo! E’ un segno che è interessato ad avere un incontro. Nei quartieri alti di Tehran i gay sono molti di più, o perlomeno hanno più relazioni sociali. Uomini di mezza età, ricchi solitamente, vanno a cercare ragazzi (pagandoli) nell’alloggio universitario maschile di Velenjak, dell’Università Shahid Beheshti di Tehran. Alcuni ragazzi gay sono riconoscibili esteriormente, lo capisci dall’eccesiva femminilità del viso curato, dal modo di camminare e di atteggiarsi, anche se è molto pericoloso: se le guardie del Gashte Ershad se ne accorgono li portano in caserma.

Al liceo i ragazzi hanno rapporti sessuali tra di loro molto frequentemente, nei bagni. Chi si offre viene chiamato chaghal, bocciolo o aroos, sposina. Vengono detti  bodysexual quelli che  lo fanno per puro piacere, magari senza essere pagati.

Quando scrivi “Abbiamo deciso di non rivolgerci mai alla polizia perché non volevamo avere ulteriori problemi. Non sarebbe stato facile spiegare, in un paese dove uomo e donna prima del matrimonio non possono nemmeno sfiorarsi, tutto ciò che ci stava capitando”, non mi trovi d’accordo.

Dove sono le ragazze vergini prima del matrimonio in Iran? Sì, per la società iraniana e per la nostra cultura arrivare vergini al matrimonio è importante, ma quello che succede nella realtà è ben diverso dalle nostre e dalle vostre aspettative.  Le ragazze hanno rapporti sessuali per piacere e anche per soldi, o per un tacito ricatto col fidanzato che altrimenti non accetta di sposarsi. Oppure la maggior parte delle ragazze preferisce i rapporti anali per non avere ripercussioni sulla scelta del marito che potrebbe rifiutarsi nel caso in cui non sia vergine.

In occidente la ragazza vergine è quella che non ha avuto nessun tipo di rapporto sessuale con penetrazione, per sua scelta personale. Dove sta la verginità di una ragazza che ha avuto centinaia di rapporti anali con diversi uomini? Ma, come faccio io a biasimarla per questo? Non possiamo vivere il sesso liberamente, siamo malati, ossessionati, sporchi, deviati.

La questione sesso in Iran è molto controversa e contraddittoria. Più la legge, la religione, la cultura lo soffocano, più i giovani ne sono attratti. Più ce lo vietano, più lo pratichiamo.

E’ vero Giulia, tu sei stata qui solo due settimane, mentre io vivo qui e sì, mi hanno palpato molte volte, o domani uscita da casa un maniaco potrebbe tirar fuori il pene e mostrarmelo, ma non è questo che mi fa sentire inferiore alle donne occidentali e mi soffoca.

Ho visto speciali della BBC dove le donne americane raccontano di molestie verbali e fisiche nel luogo di lavoro, e non mi pare che le donne americane emigrino per questo o si sentano inferiori alle donne europee.

Mi fa sentire inferiore il non poter avere un lavoro mentre studio medicina, non poter accedere ai siti internet a causa di filtri, e non parlo mica di Youporn!  Mi disturbano le continue azioni di sabotaggio da parte del governo con i “parasite” (onde che compromettono la ricezione dei programmi delle parabole satellitari), che non mi permettono di guardare i documentari o i programmi di medicina americani, o un film di mio interesse;  comprare un kg di frutta 2000 tuman oggi e  comprarlo a 8000 tuman la settimana dopo, mi disturba la corruzione, la disoccupazione, l’embargo, la mancanza di libertà. Non tollero più la mancanza di rispetto per le fasce svantaggiate, per gli animali, vedere cani sequestrati e poi uccisi, o presi a calci. Soffro per  la mancanza di un movimento che parta dalla coscienza delle persone per la salvaguardia degli animali.

Questo mi fa sentire veramente inferiore. Non potrei andare a protestare domani per i diritti dei cani perché mi lancerebbero i pomodori prima e mi porterebbero in qualche caserma dopo.

Vivo in Iran non in India, non mi stuprano in ogni vicolo. Vivo in un paese che per certi aspetti mi rende fiera e per certi altri fa crescere in me una rabbia infinita. Io sono una delle tante facce della stessa medaglia”.

http://meridionews.it/blog/roozegar/2015/09/05/cara-giulia-innocenzi-la-risposta-di-due-iraniani-che-vivono-in-iran/