Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.
Abdesalem Lassoued, il terrorista islamico tunisino che lunedì 16 ottobre ha assassinato due svedesi a Bruxelles e ieri mattina, 17 ottobre, è stato ucciso dalla Polizia, era sbarcato a Lampedusa nel 2011. Era stato successivamente segnalato a Porto Empedocle, Fiumicino e Terni nel febbraio 2012. Ricompare a Terni nel 2014 quando la Svezia lo rimanda in Italia come paese di primo ingresso dell'Unione Europea. Poi viene segnalato a Torino, Genova, Bologna. Infine l’ingresso in Belgio con il tragico epilogo dell'attentato terroristico intenzionalmente omicida-suicida.
Ebbene, è scontato che Lassoued abbia goduto di una rete di sostegno nelle città italiane in cui si è recato. È fondata l'ipotesi che in Italia ci sia una ampia rete di supporto logistico ai terroristi islamici.
Erano sbarcati con dei barchini a Lampedusa anche il terrorista islamico che perpetrò la strage sul lungomare di Nizza il 14 luglio 2016, Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, con la doppia cittadinanza tunisina e francese, uccidendo con un autocarro 86 persone e 458 feriti; e il terrorista islamico, anche lui tunisino, Anis Amri che a bordo sempre di di un autocarro il 19 dicembre 2016 provocò 12 morti e 56 feriti al mercatino di Natale di Berlino, ucciso il 23 dicembre 2016 a Sesto San Giovanni (Milano) durante un controllo della Polizia.
Abbiamo l'ennesima conferma che tra i clandestini che sbarcano sulle nostre coste ci sono dei terroristi islamici, che perpetrano degli attentati criminali in tutt'Europa.
Ebbene, non può non preoccupare che il numero dei clandestini continui a crescere in modo esponenziale. I dati del Ministero dell'Interno attestano che dal primo gennaio al 29 settembre 2023, sono entrati illegalmente in Italia 133.171 clandestini, contro i 71.325 dello stesso periodo del 2022, e i 46.167 del 2021. Significa che rispetto allo scorso anno gli ingressi illegali sono pressoché raddoppiati, mentre rispetto a due anni fa sono pressoché triplicati.
Altro dato su cui riflettere è l'aumento impressionante della concessione dei permessi di soggiorno. Nel 2022 sono stati concessi 449.118 permessi di soggiorno rilasciati, con un aumento dell'85,9% rispetto all'anno precedente. A contribuire a questo incremento è stata la guerra in Ucraina, con 148 mila nuovi permessi per protezione temporanea rilasciati ai cittadini ucraini.
L'Italia è oggettivamente il paese più esposto al rischio del terrorismo islamico, non perché distiamo circa 300 chilometri dalla costa libica, considerando che solo 14 chilometri lungo lo Stretto di Gibilterra separano il Marocco dalla Spagna, ma perché i nostri governanti hanno fatto dell'Italia l'unico Stato al mondo che investe le sue risorse per favorire l'auto-invasione di clandestini, tra cui è accertato che ci sono anche dei terroristi islamici.
Chi paga migliaia di euro per ciascun clandestino? La Procura di Crotone, dopo il naufragio al largo delle coste di Cutro di un'imbarcazione partita dalla Turchia, spezzatasi nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, con il recupero di 94 salme ma si ritiene che a bordo ci fossero 200 clandestini, ha accertato che i clandestini avevano pagato a testa 8 mila euro agli scafisti.
Le cifre corrisposte agli scafisti sono più basse se le imbarcazioni partono dalle coste della Libia o della Tunisia, ma si tratta sempre di 2 o 3 mila euro.
Come poteva della gente in fuga dalle guerre e dalla povertà pagare migliaia di euro a testa? Perché pagare migliaia di euro per salire su un’imbarcazione fatiscente, rischiando la morte, quando con poche centinaia di euro potrebbero arrivare in sicurezza e comodamente in Italia a bordo di un aereo?
Ebbene, è ipotizzabile che a pagare siano Stati o organizzazioni islamiche interessati a promuovere l'islamizzazione demografica dell'Europa; così come è ipotizzabile che possano essere delle organizzazioni terroristiche o criminali che necessitano di manovalanza in Europa.
L'ipotesi che non siano i clandestini a pagare, emerge anche dal fatto che salgono sulle imbarcazioni fatiscenti nonostante la consapevolezza che potrebbero morire in mare prima di approdare.
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite, ha stimato che 26 mila clandestini hanno perso la vita nel Mediterraneo negli ultimi dieci anni per il naufragio delle imbarcazioni.
Sono tre le rotte marittime del traffico dei clandestini verso l'Italia: Mediterraneo Centrale, Occidentale e Orientale. La prima, che collega Libia e Tunisia all'Italia, è la più letale in tutto il mondo, sono oltre 17 mila i morti e dispersi registrati dal 2014 ad oggi. È la rotta più frequentata, ma c'è anche da considerare che, data la vicinanza con la costa italiana, i trafficanti di clandestini impiegano gommoni e barche spesso fatiscenti.
Alla rotta occidentale sono attribuiti 2.300 morti, mentre 1.700 sono stati registrati in quella orientale. Da quell'area proviene circa il 20% degli arrivi in Italia. I trafficanti turchi utilizzano barconi in legno di più grandi dimensioni rispetto a quelli che partono da Libia e Tunisia, ma anche barche a vela.
L'Unione Europea ha concesso 6 miliardi di euro alla Turchia per fermare il flusso di migranti che arrivavano in Europa via terra, dai Balcani. Quel flusso è così drasticamente calato negli ultimi anni, ma una parte dei migranti che affollano la Turchia tenta la fortuna via mare puntando proprio verso l'Italia.
Cari amici, fino a quando l'Italia non imporrà il blocco totale dello sbarco via mare o dell'infiltrazione via terra dei clandestini, che sono prevalentemente giovani maschi, di età inferiore ai 30 anni e musulmani, non riusciremo a prevenire la crescita del terrorismo islamico e a sconfiggerlo dentro casa nostra.
Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Comunità “Casa della Civiltà”
Mercoledì 18 ottobre 2023