Cari amici buongiorno e buona Domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.
Oggi, domenica 7 aprile alle 19.30, la Chiesa consacrata di San Bernardino alle Monache a Milano, un gioiello del Rinascimento lombardo, su iniziativa della Comunità di Sant'Egidio, verrà trasformata in una mensa islamica, con i cristiani che condivideranno con i musulmani il pasto dell'Iftar, che si consuma dopo il tramonto del sole nel Ramadan, il mese del digiuno islamico.
In una nota la Comunità di Sant'Egidio, che gestisce opere caritatevoli ed è l'istituzione del Vaticano che promuove incontri con autorità islamiche nel Mondo, dice:
«In questo tempo difficile e violento, segnato dalla guerra, dalle morti ingiuste nel Mediterraneo e da muri anche nella città, cristiani di tutte le confessioni, musulmani sunniti e sciiti e tutti i credenti condividono la necessità della preghiera comune per la pace, in uno spirito di fraternità universale. L'incontro è un’occasione per vivere un senso di comunione e condivisione, ribadendo l'impegno di uomini e donne delle diverse fedi per costruire città pacificate e solidali, cercando nel profondo della propria tradizione religiosa - tesa al raggiungimento della pace - quelle energie buone che possono unire genti diverse, riconciliare chi è distante, curare le ferite di società fragili e frammentate».
Giovedì 4 aprile la navata centrale della Cathedral Church of the Holy and Undivided Trinity, fondata nel 1140 come abbazia di Sant'Agostino, a Bristol in Inghilterra, è stata trasformata in mensa per condividere con i musulmani il pasto dell'Iftar, su invito delle autorità della Chiesa anglicana.
Centinaia di musulmani hanno affollato la Cattedrale mangiando seduti per terra. L'evento è stato organizzato da Muslims4Bristol in collaborazione con Bristol Cathedral and Bridges for Communities.
A Catania il 27 marzo si è svolta una singolare “Via Crucis” con l’imam, guidata dall’Arcivescovo Monsignor Luigi Renna, affiancato dall’imam della Moschea della Misericordia, Keith Abdelhafid che, leggendo il Corano e salmodiando i versetti in cui si evocano la figura di un Gesù e di una Maria che sono concepiti come profeti musulmani, ha commentato la quarta e l'ottava stazione della Via Crucis.
A Palermo da venerdì 22 marzo, dopo il tramonto del sole, risuonerà l'appello alla preghiera islamica dall'altoparlante della Moschea di Piazza Gran Cancelliere, diffondendosi per le vie del centro storico, dopo 933 anni dalla definitiva cacciata degli islamici da parte dei normanni, ponendo fine alla dominazione islamica durata per 189 anni. Contemporaneamente suoneranno le campane delle chiese come gesto di condivisione dell'evento islamico del pasto dell'Iftar, che segna la fine della giornata di digiuno nel mese del Ramadan.
Mercoledì prossimo, 10 aprile, l’Istituto Iqbal Masih di Pioltello, in Provincia di Milano, chiuderà in concomitanza con la festa della fine del Ramadan, per una decisione autonoma del Dirigente scolastico, del Collegio dei docenti e del Consiglio d'Istituto, sostenuti dai tre parroci di Pioltello, dall'arcivescovo e dalla Curia di Milano, dalla Conferenza Episcopale Italiana, con il decisivo e incontrastabile assenso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nonostante l'opposizione del Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, dell'Ufficio Scolastico della Lombardia, del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Le Chiese cattolica, anglicana e protestanti hanno dimenticato che da 1400 anni l'islam è il nemico storico dell'Europa, che non ha mai rinunciato a sottometterci dopo esserci riuscito sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo che, fino al Settimo secolo, era il mare che abbracciava un continente cristiano sulle sue tre sponde. Hanno dimenticato che se gli eserciti cristiani non avessero combattuto e sconfitto gli islamici a Poitiers nel 732, con la Reconquista in Spagna nel 1492, a Lepanto il 7 ottobre 1571, a Vienna l'11 e il 12 settembre 1683, anche l'Europa sarebbe già stata sottomessa all'islam.
Il male assoluto del relativismo religioso, dopo averci fatto perdere la certezza e l'orgoglio della nostra fede, radici, identità, tradizione e civiltà, ci ha portato a mettere sullo stesso piano ebraismo, cristianesimo e islam, concependoli indistintamente come religioni che predicano la vita, l'amore e la pace; a immaginare che il Dio unico dell'ebraismo, il Dio uno e trino del cristianesimo, il dio pagano Allah dell'islam, siano lo stesso Dio; che Mosè, Gesù e Maometto siano profeti ugualmente buoni; che la Torah, i Vangeli e il Corano siano testi sacri equivalenti; che la sinagoga, la chiesa e la moschea siano luoghi di culto simili e persino intercambiabili; che il rabbino, il sacerdote e l'imam siano autorità religiose che condividono la stessa spiritualità.
In parallelo le autorità italiane che promuovono l'islamofilia, dimenticano che ad oggi l’islam non è una religione riconosciuta dallo Stato, perché del tutto incompatibile con l’articolo 8 della nostra Costituzione, sia perché l'islam non ha stipulato un'intesa con lo Stato, sia soprattutto perché la Sharia, l'ordinamento giuridico islamico, è del tutto in contrasto con le nostre leggi sui temi etici e civili dell'inviolabilità della vita di tutti, della pari dignità tra uomo e donna, della libertà di scelta personale compresa la libertà religiosa.
Oggi tocchiamo con mano la fondatezza della verità storica che le civiltà muoiono per suicidio, non per omicidio. Siamo noi stessi, cristiani delle varie Chiese, italiani e europei, a legittimare l'islam, favorendo il consolidamento della sua presenza dentro casa nostra, illudendoci che mostrandoci concilianti verremo compensati dalla loro benevolenza.
Di fatto ci stiamo comportando come Winston Churchill qualificò il suo predecessore Neville Chamberlain, che alla Conferenza di Monaco del 1938 insieme alla Francia e all'Italia, autorizzarono Hitler ad annettere la «zona dei Sudeti» in Cecoslovacchia, immaginando che si sarebbe ritenuto soddisfatto: «Una persona conciliante è come uno che dà da mangiare a un coccodrillo perché spera che questo lo mangi per ultimo».
Ebbene, anche noi oggi ci illudiamo che nutrendo l'islam, avrà un riguardo nei nostri confronti. Il messaggio che all'opposto trasmettiamo è che siamo estremamente fragili, che non siamo in grado di farci rispettare e di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra. Di fatto incentiviamo l'islam a sottometterci.
Cari amici, andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l'Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà
Domenica 7 aprile 2024
La Casa della Civiltà è un'Associazione di Promozione Sociale (APS), fondata da Magdi Cristiano Allam nel 2021.
Promuove la “Federazione di Comunità locali”, nel contesto dell'Italia elevata a “nostra amata Patria”.
Organizza un percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile e Azione politica costruttiva, per dare certezze sul piano dell'informazione responsabile, fortificare gli animi, infondere determinazione, con l'obiettivo di far rinascere la nostra civiltà decaduta, salvare gli italiani dall'estinzione demografica, riscattare lo Stato collassato, trasformando l'Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.
Per aderire alla Casa della Civiltà inviate una e-mail a adesioni@casadellacivilta.it ; o inviate un messaggio tramite Sms o Whatsapp a Marialuisa Bonomo, assistente personale di Magdi Cristiano Allam, al suo numero 335.234430. Trovate tutte le informazioni sul sito www.casadellacivilta.com
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