Cari amici buongiorno. A 100 giorni dall'insediamento del suo Governo, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni traccia, comprensibilmente, un bilancio positivo.
Indica cinque obiettivi realizzati: Patto per la Terza età; disegno di legge sulla giustizia; progetto Stazioni sicure; incontri in Algeria e Libia per fare dell'Italia l'hub energetico d'Europa; contrasto all'immigrazione irregolare.

Presentando il progetto “Polis-Casa dei servizi digitali”, destinato a velocizzare la digitalizzazione dell'attività dei settemila Comuni al di sotto di 15 mila abitanti, la Meloni ha così riassunto l'auto-valutazione sul suo operato: «Sono fiera di essere a questa iniziativa nel centesimo giorno in cui ho l'onore di guidare il Governo di questa Nazione». «Prendersi il tempo per fare scelte strategiche, non farsi rincorrere dal presentismo, dall'ansia di prestazione, dalla necessità di far parlare di sé ogni giorno. Ho il grande obiettivo di dare all'Italia un governo che duri cinque anni, che sappia che il medio periodo è quello per dare le risposte più efficaci».

Meloni ha ironizzato sul fatto di non essere mai riuscita a fare il Sindaco nel corso della sua carriera politica. «I sindaci, oggi più di ieri, sono la prima fila dell’impegno politico, fanno il lavoro più difficile di chi è chiamato a fare chi sceglie la strada della politica, di rappresentare i cittadini. Consentitemi una battuta. Io sono arrivata a fare il Presidente del Consiglio dei ministri e non sono mai riuscita a fare il sindaco. Una cosa che così facile non è».

Rivolta ai settemila Sindaci dei piccoli Comuni, la Meloni ha detto a proposito del Progetto “Polis-Casa dei servizi digitali”: «Questo è un progetto che insegna: il messaggio che si manda è che noi vogliamo unire l'Italia, rafforzare i legami, ricucire il tessuto fra città più grandi e piccole, garantire a tutti i cittadini lo stesso identico diritto ad accedere ai servizi in maniera semplice e veloce. Non ci rassegniamo all'idea che ci siano territori e servizi di serie A e B. Una sola Italia con servizi e diritti uguali per tutti». «Noi posiamo ancora essere un modello, questa nazione può ancora essere un esempio da seguire per gli altri, un modello che gli altri copiano».

Nell'intervento fatto nella sua rubrica sui social, “Gli appunti di Giorgia”, ha precisato: «Sia chiaro, le risposte strutturali, quelle che non sono “spot”, richiedono lavoro e precisione. Ho visto governi che avevano questa necessità di comunicare ogni giorno un'iniziativa diversa, spesso però quelle iniziative non erano soluzioni. Ecco, io vorrei lavorare sulle soluzioni e il bilancio di questo lavoro, che è una maratona, non i cento metri, lo voglio tirare alla fine di questo percorso».

La Meloni ispira fiducia: «Sento alcuni parlare d'Italia in una situazione catastrofica. Il contesto nel quale l'Italia si trova oggi è molto difficile, lo sappiamo. Forse la congiuntura economica è la peggiore dal Dopoguerra. Non è una situazione facile da governare, ma in questa situazione l'Italia è più solida di quanto si voglia fare credere, di quanto dicano alcuni che magari sperano che le cose vadano male per ragioni di opposizione politica. Se poi si va a guardare i dati, e io sono abituata a farlo, si scopre che questa nazione ha una grande capacità di resistere e di reagire. E allora guardo quei dati e dico che le cose non vanno così male come alcuni vorrebbero, o spererebbero, o dicono».
E ha specificato: «Negli ultimi cento giorni lo spread è sceso da 236 a 175 punti base. La Borsa italiana ha registrato un aumento del 20 per cento. La Banca d'Italia stima che nel secondo semestre 2023 l'economia sarà in netta ripresa, ripresa che si stabilizzerà nel 2024 e 2025, e che l'inflazione tornerà a livelli accettabili. Quindi, con la realtà che abbiamo davanti, soprattutto se sappiamo lavorare bene, possiamo avere un po' di ottimismo fondamentale - ricorda Meloni - quando si deve uscire dalle crisi». «Questo Governo ce la sta mettendo tutta e continuerà a mettercela tutta, con piccole iniziative necessarie e con grandi scenari fondamentali, lavorando su entrambi i livelli, con determinazione e dedizione. E io sono ottimista che questa nazione ce la farà».

Comprensibilmente la Meloni non ha menzionato l'insuccesso nel salvaguardare il denaro contante dalla morsa assoluta dei Pos, il dispositivo elettronico che consente di effettuare pagamenti mediante carta digitali; il mancato taglio delle accise sulla benzina; l'accantono della più generale riduzione delle tasse che gravano su imprese e famiglie.

Soprattutto la Meloni non ha fatto alcun riferimento al grave sbilanciamento dell'Italia nella guerra tra la Nato contro la Russia in Ucraina, accrescendo ulteriormente le forniture di armi al regime di Zelensky, che ha ridotto il suo Paese in una colonia degli Stati Uniti, sta favorendo gli affari delle industrie belliche dell'Occidente, pur nella consapevolezza che, prima o dopo, si dovrà trattare la pace con Putin che, a dispetto dell'immagine demonizzante diffusa ad arte, sta consolidando la vittoria sul terreno, è ben saldo al potere. A meno che l'Occidente non ci trascini nell'Apocalisse nucleare da cui nessuno uscirebbe vivo.

Conosco personalmente Giorgia e non dubito della sua buona fede e della serietà con cui si prodiga nella sua ardua attività di governare l'Italia.
Il problema non è la buona fede e la serietà personale, ma la realtà strutturale di un sistema di potere che è intrinsecamente disumano e criminale, assoggettato alla strategia della grande finanza speculativa globalizzata di sottometterci al Nuovo Ordine Mondiale, trasformandoci antropologicamente in transumani ridotti a un codice virtuale nella Rete, un semplice tubo digerente senza autonomia ideativa e spogliato della dimensione spirituale; schiavizzandoci eliminando la moneta e concedendoci un reddito di cittadinanza universale tramite una “carta sociale” digitale in cui saremo premiati o puniti a secondo dell'ottemperanza o meno delle loro “regole”.

Cari amici, da un Governo presieduto per la prima volta da un esponente della Destra nazionalista e patriottica, ci si attenderebbe una chiara e decisa strategia volta a riscattare l'Italia come Stato nazionale indipendente e sovrano, affrancandola dalla dittatura dell'Unione Europea, degli Stati Uniti, della Nato, delle Nazioni Unite.
Dobbiamo invece prendere atto che, sulle questioni di fondo, il Governo della Meloni è non solo la continuazione del Governo Draghi, ma, ad esempio sulla guerra, è ancora più guerrafondaio, mettendo seriamente a repentaglio la sicurezza nazionale e compromettendo gli interessi strategici che hanno nella Russia, non certamente nella Libia, un interlocutore principale.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l'aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Lunedì 30 gennaio 2023