Cari amici buongiorno e buona domenica del Signore. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d'amore per la vita.
Abbiamo conosciuto la procurata pandemia di Covid-19 e le sue varianti. Ora è la volta delle prossime pandemie annunciate, non come probabilità, ma come certezza, da intendersi come un evento ancora più sconvolgente per le nostre vite rispetto a quanto abbiamo finora abbiamo sperimentato. Un annuncio che, di per sé, comporta un carico devastante di terrore che, anche a prescindere se si tradurrà o meno in realtà, è di per sé sufficiente per accrescere e consolidare le patologie psicofisiche generate con successo dalla criminale gestione della procurata pandemia di Covid-19.

Il 5 maggio 2023 il Direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, con un passato di comunista filo-cinese, ha annunciato la fine dello stato di emergenza internazionale per la pandemia di Covid-19, iniziato ufficialmente il 30 gennaio 2020: «Il Comitato tecnico dell’Oms ha raccomandato la fine dello stato di emergenza ed io ho accettato l’indicazione. Non significa che la Covid-19 sia finita come minaccia per la salute globale. All’inizio della pandemia, fuori dalla Cina c’erano circa 100 casi di Covid-19 e non vi erano morti dichiarati. In tre anni da qual momento il mondo si è capovolto: circa 7 milioni di morti sono stati riportato dall’Oms, ma noi sappiano che la stima è di molte volte maggiore, pari almeno a 20 milioni di morti. Questo è un momento da celebrare ma è anche un momento per riflettere. Deve restare l’idea della potenziale minaccia di altre pandemie. Ora abbiamo strumenti e tecnologie per prepararci a pandemie meglio e riconoscerle prima, ma globalmente una mancanza di coordinamento potrebbe inficiare tali strumenti. Sono state perse vite che non dovevano essere perse, promettiamo ai nostri figli e nipoti che non faremo mai più gli stessi errori».

Il 23 maggio 2023 Ghebreyesus ha detto: «Il mondo deve prepararsi ad una possibile pandemia più letale del Covid. La minaccia di un'altra variante emergente del Covid capace di causare nuove ondate di malattia e morte resta viva. E non si può escludere la minaccia di un altro agente patogeno emergente con un potenziale ancora più mortale. Quando la prossima pandemia busserà alla porta – e lo farà – dobbiamo essere pronti a rispondere in modo deciso, collettivo ed equo». 

L'Oms ha identificato nove malattie prioritarie che rappresentano il rischio maggiore per la salute pubblica. Queste sono state ritenute le più rischiosi a causa della mancanza di trattamenti o per la loro capacità di causare una pandemia. Il Covid è nella lista, insieme alla febbre emorragica Crimea-Congo, una malattia trasmessa dalle zecche che uccide il 30% di coloro che vengono ricoverati in ospedale. L'Ebola, che uccide circa la metà di coloro che infetta, è un'altra di queste. Anche il virus Marburg viene considerato una minaccia. Ci sono poi la febbre di Lassa, la Mers e la Sars. E poi ancora, il virus Nipah che causa una malattia simil-influenzale che può svilupparsi in difficoltà respiratorie; la febbre della Rift Valley, diffusa da animali infetti e di solito avvistata nell'Africa sub-sahariana; il virus Zika, un altro agente patogeno preoccupante, diffuso principalmente dalle zanzare; e infine l'Oms ha messo in guardia sulla “malattia X”, nome in codice per una possibile patogeno attualmente sconosciuto capace di scatenare una nuova pandemia.

Il rapporto IPBES, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, stima che in natura siano presenti 1 milione e 770 mila virus ancora “non conosciuti”, che utilizzano mammiferi e uccelli come ospiti. Di questi un numero compreso tra 540.000 e 850.000 potrebbe avere la capacità di infettare le persone. Nuove pandemie potrebbero affiorare con maggiore frequenza in futuro, propagarsi più rapidamente, causare più danni alle economie mondiali e più morti del Covid-19. 

La conclusione è che non abbiamo scampo. Dobbiamo rassegnarci a vivere con il perenne terrore di pandemie infinite, letali, devastanti; radicando in noi la paura, ottemperando pedissequamente ai protocolli dei detentori della “Scienza” ufficiale; sottomettendoci al Governo del “Nuovo Ordine Mondiale” che ci promette di non morire fisicamente, ma in cambio ci chiede di rinunciare a vivere nella nostra integralità di persone depositarie non solo di un corpo, ma anche di una mente e, soprattutto, di un'anima. La nostra risposta corale deve essere “NO”! Noi non rinunceremo a salvaguardare la nostra vita, dignità e libertà.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Martedì 6 giugno 2023