Io affermo che Maometto è un falso profeta. Meritiamoci la morte da cristiani convertendo i musulmani. C'è la possibilità che ci ammazzino: pazienza, tanto prima o poi si muore. C'è la possibilità che nel giro di una generazione il mondo sarà salvato.

I vignettisti avevano scritto le vignette. Per quelle vignette sono stati ammazzati. Be', non solo loro. Nel 2006, dopo la pubblicazione di altre vignette su Maometto, erano stati scannati una cinquantina di cristiani in Nigeria, che avevano come unica colpa quella di esistere. Dei cristiani non gliene importato un fico a nessuno. Anche i 2000 uccisi questa volta, non è che siano stati molto pianti e rimpianti dai nostri media e dai tromboni di Parigi. 

Anche gli ebrei del supermercato non avevano scritto vignette. e la colpa era quella di esistere. Allora il mio spassionato consiglio, se siamo ebrei o cristiani, allora meritiamocelo. Tanto prima o poi ci ammazzano lo stesso. Che almeno ce lo siamo meritato. Preferisco morire con un proiettile nel cranio in quanto io, per aver combattuto contro l'islamizzazione del mondo, che per la colpa base di esistere.

Quindi io Silvana De Mari affermo che Maometto è un falso profeta, come annunciato nei Vangeli, lupi travestiti da agnelli, assassini che affermano di essere una religione di pace, e so che prima o poi gli uomini e le donne nate nell'islam troveranno la luce della vera fede nell'Unico vero Dio e con quella troveranno la Verità e la dignità di essere Figli di Dio.

La religione di persone che hanno stretto una cintura di esplosivo attorno alla vita di una donna incinta (Palestinesi) o di una bambina (Nigeria) è un'espressione del Male, un'emanazione del Male assoluto.

Il secondo testo dove si parla dell'islam è l'Apocalisse di San Giovanni.

Meritiamoci la morte. Come si fa? Basta convertire i musulmani. Basta fare quello che il Vangelo ci ordina di fare. Portare la Buona novella, non tenerla nascosta come se ce vergognassimo.

C'è la possibilità che ci ammazzino: pazienza, tanto prima o poi si muore.

C'è la possibilità che nel giro di una generazione il mondo sarà salvato